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Pirelli

Pirelli frenerà di brutto. Parola di Goldman Sachs

L'articolo di Giusy Caretto

Anche Pirelli fa i conti con la crisi del mercato auto. Meglio, li farà, secondo Goldman Sachs: la banca d’affari americana ha aggiornato le stime e il target price su Pirelli, mentre al momento lascia invariato il rating.

Tutta colpa della crisi di settore: il calo delle vendite auto pesa anche sulla produzione e sulla vendita degli pneumatici, core business dell’azienda guidata da Marco Tronchetti Provera e il cui capitale è diviso tra Marco Polo International (45.52%), Camfin Spa (10,10), LTI (6.24%) ed Investitori istituzionali (34.64%). Socio di riferimento del gruppo Pirelli rimane la cinese ChemChina (China National Chemical Corporation) tramite Marco Polo International. Andiamo per gradi.

LA REVISIONE DI GOLDMAN SACHS

Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le stime di ebit adjusted di Pirelli, 2% sotto quelle del consenso, ritoccando anche il target price su Pirelli da 5,20 a 5,40 euro, mentre il rating resta neutral.

“Prevediamo che i ricavi del terzo trimestre cresceranno del 3% su base annua a 1,34 miliardi di euro, trainati da un prezzo/mix positivo, +3,5%, e dai cambi, +0,6%, parzialmente compensati da volumi inferiori, -0,7%”, si legge nel report di Goldman Sachs citato da Mf.

La banca d’affari Usa, però, si attende anche un ebit adjusted di 250 milioni di euro, 7 milioni più basso rispetto alla previsione del consenso Reuters, in linea con lo stesso periodo del 2018, e un margine ebit adjusted del 18,6% (19,2% la stima del consenso) dal 19,3% del terzo trimestre 2018, considerando i costi maggiori associati alla ristrutturazione e i volumi deboli.

UTILI IN CROLLO

L’utile netto, sempre secondo gli analisti di Goldman Sachs, dovrebbe attestarsi a 88 milioni, ben al d sotto dei 108 milioni del consenso, e di gran lunga inferiore ai 196 milioni del terzo trimestre 2018. Per aver conferma (o smentita) sulle previsioni bisognerà attendere il 29 ottobre, giorno in cui Pirelli presenterà la trimestrale.

MERCATO AUTO IN CRISI

Numeri, quelli di Pirell,  che riflettono tutta la crisi e l’aria di cambiamento che sta affrontando il settore automotive. Negli ultimi mesi i dazi statunitensi hanno avuto effetti sul costo della componentistica, mentre la nuova stringente regolamentazione europea sulle emissioni, entrata in vigore nel settembre 2018, ha portato il mercato a rallentare, nel momento in cui le case auto sono chiamare a riorganizzarsi, reinventarsi ed investire pesantemente nelle nuove tecnologie.

L’indice Eurostoxx Automobiles & Parts ha perso il 26,2%, dal massimo toccato il 22 gennaio 2018. Dopo l’arresto per illecito finanziario dell’ex presidente Carlos Ghosn, Nissan ha annunciato che taglierà 12.500 posti entro il 2023, mentre Volkswagen continua a registrare un calo delle immatricolazioni. Tesla decolla a fatica e General Motors che prova a risollevare le sorti dell’azienda con il marchio Hummer.

CROLLANO VENDITE

I numeri, d’altronde, non lasciano dubbi sulla crisi di settore. Nei primi nove mesi del 2019, le immatricolazioni di auto nuove, nei paesi Ue ed Efta, sono diminuite dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con Volkswagen che perde l’1,3% da inizio anno rispetto al 2018, il gruppo PSA che perde lo 0,2 nei primi 9 mesi dell’anno e il gruppo Renault che segna un -2,4% da gennaio a settembre. Male Fca che lascia sul terreno il 10.2%, con la sola Lancia che cresce del +29.2.

ANCHE PIRELLI STUDIA IL CAMBIO DI MARCIA

Numeri e target al ribasso sono forse fisiologici in questo momento di transizione, momento che Pirelli non solo subisce, ma che vive in prima persona. “Lavoriamo sull’intelligenza artificiale e sull’innovazione. Siamo avanti sugli investimenti per l’auto elettrica, dove serviranno pneumatici sempre meno rumorosi e più leggeri”, ha spiegato Tronchetti Provera a Repubblica. “Lo pneumatico è l’unico contatto della vettura con il terreno e abbiamo sviluppato in 20 anni sensori e sistemi che collegati con l’elettronica di bordo possono migliorare sicurezza e performance dell’auto. Qui siamo i primi al mondo e con algoritmi sviluppati da noi studiamo il comportamento della vettura sui diversi fondi stradali. In via sperimentale stiamo anche facendo delle mappature in alcune città”, ha detto il numero uno di Pirelli.

TRONCHETTI LASCERA’ PIRELLI NEL 2020

I prossimi mesi, per Pirelli significheranno anche cambio di guardia. Marco Tronchetti Provera, infatti, ha annunciato di voler lasciare la guida dell’azienda di Pneumatici nel 2020. Sarà lui stesso ad indicare il successore, scelto tra una squadra che attualmente guida l’azienda insieme a lui.

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