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Perché la Guardia di Finanza sfreccia sulla Strada dei Parchi (gruppo Toto)

Sequestro preventivo di beni per oltre 26 milioni di euro nei confronti di sei soggetti, che hanno ricoperto ruoli apicali nella società Strada dei Parchi e in due società collegate, indagati per la mancata manutenzione dei viadotti dell’A24, risultati in stato di degrado   Subbugli giudiziari per ex top manager della concessionaria Strada dei Parchi…

 

Subbugli giudiziari per ex top manager della concessionaria Strada dei Parchi (gruppo Toto). Tutti i dettagli.

Sequestro preventivo di beni per oltre 26 milioni di euro nei confronti di sei soggetti, che hanno ricoperto ruoli apicali nella società Strada dei parchi e in due società collegate, indagati per la mancata manutenzione dei viadotti dell’A24, risultati in stato di degrado. Lo ha eseguito la Guardia di Finanza sulla base di un provvedimento emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Teramo, “al termine delle complesse investigazioni originate da alcune segnalazioni (successive ai tragici fatti riconducibili al crollo del “ponte Morandi” di Genova) che denunciavano lo stato di evidente degrado delle pile dei viadotti della A24, e in particolare di quelli ricadenti nel territorio teramano”, sottolinea la Guardia di Finanza (Comando provinciale di Teramo).

Le indagini hanno riguardato in particolare lo stato di sette viadotti dell’autostrada ricadenti nei territori dei Comuni di Isola del Gran Sasso e Colledara, in provincia di Teramo. Le ispezioni, svolte anche con l’ausilio di consulenti tecnici, ‘hanno condotto a contestare plurimi gravi fatti di reato di “Inadempimento di contratti di pubbliche forniture” (art. 355 co. 1 e 2 n. 1 c.p) e di “Attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo” (art. 432 co. 1 c.p.)’. Pile e impalcati oggetto di indagine avrebbero evidenziato forme di “ammaloramento evidente dello strato di calcestruzzo posto a protezione dei ferri d’armatura (c.d. strato copriferro); danneggiamento delle canaline di raccolta e dei discendenti che convogliano le acque di dilavamento provenienti dalla sede autostradale; grave stato di ossidazione dei ferri delle armature esposti agli agenti atmosferici a causa della mancanza dello strato copriferro”.

Una situazione, denuncia la nota della Guardia di Finanza, “evidentemente causata dalla totale inadempienza, dal 2009 ad oggi, da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria sulle opere d’arte discendenti dall’atto concessorio”.

“Le uniche opere di manutenzione ordinaria svolte dalla concessionaria Strada dei Parchi – si legge sempre nella nota – hanno riguardato negli anni la pavimentazione, il verde, le segnaletiche e non le parti strutturali dei viadotti (cassoni, pile e appoggi e ritegni antisismici). I citati interventi di manutenzione ordinaria sulle opere d’arte sono stati effettuati a partire dal 2018 e neppure a spese della concessionaria perché sono stati utilizzati contributi statali, erogati in base ai provvedimenti successivi i fatti di Genova”.

“Ciò – si legge ancora – ha comportato la contestazione alla concessionaria delle gravi inadempienze agli obblighi derivanti dall’incarico pubblico di gestione dell’autostrada A24 nel tratto teramano e la contestazione dell’attentato colposo ai pubblici trasporti, poiché le prolungate omissioni dal 2009 al 2018 (e in parte ancora fino all’attualità) non hanno assicurato la funzionalità e l’esercizio in sicurezza della tratta autostradale e hanno messo in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti. Per i reati di ‘Inadempimento di contratti di pubbliche forniture (art. 355 co. 1 e 2 n. 1 c.p) la Procura di Teramo ha chiesto e ottenuto dal Gip il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del profitto del reato per circa 5 milioni, pari ai rilevanti risparmi di spesa conseguiti con conseguimento anche di contributi statali”.

Oltre ai cinque milioni sequestrati per inadempimento, altri 21 milioni sono stati sequestrati in via diretta e per equivalente nei confronti di tre degli indagati e delle società collegate alla concessionaria, in seguito alla contestazione del reato di abuso d’ufficio nella gestione degli appalti di lavori in house all’impresa Toto. “A carico dei vertici della concessionaria”, si legge nella nota della Guardia Di Finanza “sono state accertate anche plurime condotte di abuso d’ufficio poiché, abusando della loro qualità di “incaricato di pubblico servizio” pur avendo da Concessione e da legge la facoltà di affidare i lavori connessi all’autostrada ad imprese collegate nella misura massima del 60% del valore della concessione, hanno superato detta percentuale già dal 2015 e, nonostante le varie diffide del Ministero, hanno continuato ad affidare i lavori infragruppo alla Toto spa Costruzioni generali anche violando costantemente i dettami del Codice degli appalti”.

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