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Iveco

Perché Intesa Sanpaolo applaude la sterzata cinese di Cnh su Iveco

Sindacati preoccupati, analisti e banche d'affari favorevoli. Visioni opposte sulla vendita in fieri di Iveco da parte di Cnh (Exor) al gruppo cinese Faw. Ecco che cosa dice un report di Intesa Sanpaolo

 

Tensioni politico-sindacali su Iveco, mentre in Borsa gli analisti plaudono alla mossa in corso da parte di Cnh, che sta vendendo camion e bus di Iveco ai cinesi di Faw.

Sindacati preoccupati, analisti e banche d’affari favorevoli. Visioni opposte sulla vendita in fieri di Iveco da parte di Cnh (Exor) al gruppo cinese Faw.

Ecco tutti i dettagli.

LA TRATTATIVA TRA CNH E FWA SU IVECO

La trattativa con il gruppo automobilistico cinese Faw Jiefang riguarda gli autobus e i camion di Iveco e interessa lo stabilimento di Suzzara (Mantova), dove viene prodotto il Daily e quello di Brescia, da dove escono gli Eurocargo. I lavoratori interessati – secondo i dati sindacali – sono 1.684 a Suzzara e 2.259 a Brescia. In discussione c’è anche la possibile acquisizione di una quota di Fpt Industrial, la divisione motori, presente a Torino (2.450) e a Foggia (1.700). Ci sono poi gli impiegati degli enti centrali, Faw aveva già manifestato il suo interesse l’estate scorsa, ma adesso avrebbe presentato un’offerta migliorativa. La vendita potrebbe essere un’alternativa al piano presentato da Cnh Industrial a settembre del 2019: l’idea era quella di dividersi in due e costituire una società autonoma, quotata in Borsa, degli autobus e dei veicoli commerciali Iveco e dei motori Fpt,separata dal business dei mezzi agricoli e per le costruzioni.

CHE COSA TEMONO I SINDACATI SU IVECO

La trattativa di Cnh Industrial con la cinese Faw per la cessione di Iveco preoccupa i sindacati che temono contraccolpi sull’occupazione negli stabilimenti italiani. Per questo Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri ritengono necessario “un confronto, anche in sede istituzionale, con i vertici della multinazionale”. I sindacati hanno già incontrato in videoconferenza il responsabile delle relazioni industriali del gruppo, Vincenzo Retus, che ha confermato la trattativa in corso, ma ha ribadito che devono ancora essere definiti sia il perimetro sia le modalità della operazione che possono essere di natura societaria o industriale. A Piazza Affari il titolo di Cnh – controllata da Exor, holding della famiglia Agnelli – ha chiuso con un segno positivo (+0,5%) dopo il balzo di ieri.

LE ATTESE DEI SINDACATI SU IVECO E LE RICHIESTE A CNH-EXOR

“Abbiamo chiesto – spiegano i sindacati – di essere pienamente informati e coinvolti in modo tempestivo. Purtroppo le aziende che hanno profonde radici nel tessuto industriale ed economico nel nostro paese e che rappresentano una eccellenza in settori strategici come la mobilità e le motorizzazioni, sono oggetto sempre più spesso di acquisizioni straniere. Un’eventuale acquisizione implica potenziali rischi occupazionali ed industriali e un conseguente impoverimento del Paese, che rappresentano la massima priorità sindacale”. Secondo Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri, “sul lungo periodo si può porre un problema di prospettive industriali e occupazionali che deve interessare non solo il sindacato, ma tutto il sistema Paese. Il piano industriale oggetto di recente accordo rappresenta inoltre per noi il punto di partenza di qualsiasi confronto, ma siamo consapevoli che già solo una eventuale separazione fra Iveco e Fpt potrebbe avere ricadute negative su di esso”.

CHE COSA DICONO GLI ANALISTI

“Una potenziale cessione di Iveco rappresenterebbe un’alternativa e un’opzione probabilmente più semplice al piano di scissione e consentirebbe alla holding Exor di ridurre il proprio peso nel segmento automobilistico”, ha commentato stamani Intesa Sanpaolo. Allo stesso tempo, però, sottolinea Mf, la cessione di Iveco e di parte del business di Fpt a un gruppo cinese potrebbe sollevare alcune problematiche a livello competitivo e politico europeo. Fonti politiche italiane (non della maggioranza) hanno ipotizzato il ricorso alla golden share per evitare che una società italiana venga ceduta a una società cinese: l’iniziativa è arrivata dal senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, tra l’altro vicepresidente del Copasir. Tanto che Equita Sim non esclude che pressioni politiche possano portare a soluzioni intermedie rispetto alla cessione.

IL REPORT DI INTESA SANPAOLO SU IVECO

Invece, da un punto di vista prettamente valutativo, Intesa Sanpaolo ha evidenziato che, in base alle sue stime, l’offerta base di Faw corrisponderebbe a un multiplo ev/ebitda 2021 su Iveco di circa 5,3 volte, “superiore alla nostra attuale valutazione che incorpora per Iveco un multiplo ev/ebitda 2021 inferiore a 4 volte a circa 2,6 miliardi”. Sebbene il prezzo del titolo Cnh Industrial abbia già scontato ieri la notizia “riteniamo che il potenziale interesse di Faw per Iveco possa continuare a sostenere l’azione”. Infatti, ha spiegato Intesa Sanpaolo, “pur essendo più alti rispetto alla nostra attuale valutazione su Iveco, i multipli dell’offerta base di Faw sono ancora posizionati al di sotto della valutazione di Traton, scambiata a 7,5 volte il multiplo ev/ebitda 2021, fornendo così spazio per qualche miglioramento nel corso delle trattative con Cnh, a nostro avviso”.

LE STIME DI MEDIOBANCA SU IVECO E CNH

Nella sua somma delle parti Mediobanca Securities valuta 1,9 miliardi di euro il business di Iveco, 3,4 miliardi l’intera quota di Fpt e dà una valutazione negativa di 2,6 miliardi ai costi infragruppo, portando a una valutazione complessiva di circa 4 miliardi di euro delle attività on-way (ipotizzando una quota del 50% dei costi infragruppo). Quindi, “se Faw dovesse presentare un’offerta intorno a 4 miliardi, questo sarebbe un valore che accrescerebbe la nostra valutazione in quanto apparentemente la cessione includerebbe solo una quota di minoranza di Fpt ed escluderebbe il business dei veicoli speciali di Iveco”, ha precisato Mediobanca.

I SEGMENTI DI IVECO

La cessione sarebbe positiva perché Iveco negli ultimi anni ha strutturalmente sottoperformato i concorrenti ed è meno diversificata geograficamente (Europa oltre 2/3 del fatturato), Cnh eliminerebbe la percezione di holding e si potrebbe accelerare il processo di separazione delle attività off-Highway (Case Ih, New Holland agriculture, Steyr, Case, New Holland Construction, Astra, Magirus, Iveco defence Vehicles) e della parte stradale on-Highway (Iveco, Iveco Bus, Heuliez bus e Fpt industrial). “La vendita di Iveco può imprimere un’accelerazione nel processo di separazione delle due anime di Cnh; per questo motivo, miglioriamo il nostro prezzo obiettivo sul titolo Cnh da 12,50 a 13,5 euro, in linea con la nostra valutazione della somma delle parti; manteniamo la nostra raccomandazione buy sull’azione”, ha sottolineato Banca Akros.

L’ANALISI DI EQUITA

Mentre l’attuale somma delle parti di Equita non sconta scenari di M&A (Iveco 2,5 miliardi di dollari più 0,4 miliardi di Nikola ai prezzi di mercato). “In uno scenario di M&A, assumendo una valutazione a un ev/ebit 2022 di 10 volte, Iveco varrebbe circa 3,5 miliardi di euro con impatto positivo sulla somma delle parti di oltre 1 euro”, ha valutato la Sim, inferiore alla valutazione di 4 miliardi riportata solo da Il Messaggero (implicherebbe 0,4 euro per azione in più).

IL REPORT DI FIDENTIIS

Sicuramente, ha aggiunto Fidentiis, la vendita di Iveco potrebbe rappresentare un modo più efficace per separare una divisione con un livello relativamente basso di sinergie con il core business e per estrarre valore per gli azionisti: “Dal punto di vista valutativo, stimiamo che la mossa possa portare a un potenziale creazione di valore fino al 16%, vendendo l’attività con un premio rispetto alla nostra attuale valutazione nella somma delle parti a 3,2 miliardi di euro (ev, ndr) e riducendo lo sconto holding attualmente applicato a Cnh come conglomerato industriale”.

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