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Auto Elettriche Impatto Zero

Perché in UK non si può dire che le auto elettriche sono “a impatto zero”

Una serie di altolà ai costruttori da parte della autorità britannica per la vigilanza sulle pubblicità sembra voler inculcare nelle campagne marketing sulle auto elettriche il fatto che se si parla di impatto ed emissioni zero bisogna allora riuscire a provarlo. O è réclame ingannevole per i consumatori

Le auto elettriche, è noto, a dispetto della vulgata inquinano. Non mentre sono accese, nel traffico, ma durante tutto il loro ciclo vitale, dall’estrazione delle terre rare per le batterie ai viaggi per essere assemblate fino alla distribuzione. Basti vedere con quali immani mezzi arrivano dalla Cina. E dato che l’energia che le alimenta spesso non è prodotta da rinnovabili ma da centrali a carbone, in un certo senso inquinano anche mentre sono in marcia. Per questo, il nuovo indirizzo della Advertising Standards Authority (Asa), l’autorità britannica per la vigilanza sulle pubblicità, sembra quello di non voler vedere pubblicità che reclamizzino l’impatto zero dei veicoli alla spina: è decantare una qualità che il prodotto in vendita non ha.

LO STOP AGLI SPOT SULL’IMPATTO ZERO DELLE AUTO ELETTRICHE

Secondo l’autorità utilizzare quei termini (o affini, come nel caso di emissioni zero) nelle pubblicità configura una “rappresentazione fuorviante” dell’impatto ambientale dei veicoli. “Per quanto sia vero in condizioni di guida, riteniamo che lo slogan fosse fuorviante poiché le auto producono comunque emissioni durante la produzione o, a seconda della fonte elettrica, durante la loro ricarica”, ha detto l’Asa nella sua ultima pronuncia sul tema, che ha riguardato MG.

COSA DICE L’ASA

Nel caso di specie l’Autorità ha contestato un Adv su Google col seguente claim: “Find A Dealer – Book A Test Drive. Save £1,000 On Your Next MG HS Plug-in Hybrid, MG ZS or MG5 EV Trophy Long Range Renewed with a modern design, increased range, and even more technology. Zero Emissions” (“Trova un concessionario – Prenota un test drive. Risparmiate 1.000 sterline sulla vostra prossima MG HS Plug-in Hybrid, MG ZS o MG5 EV Trophy Long Range Rinnovata con un design moderno, maggiore autonomia e ancora più tecnologia. Zero emissioni”.).

E non è nemmeno la sola pronuncia sul tema, in quella che, a modo suo, pare già diventata una sorta di indirizzo giurisprudenziale. La medesima Autorità ha sanzionato BMW accusandola di non aver fornito “informazioni materiali in grado di chiarire ai consumatori su cosa si basava l’affermazione delle zero emissioni” e di non aver chiarito il fatto che “fosse limitata alle emissioni solo durante la guida”. “Abbiamo concluso che lo slogan avrebbe probabilmente indotto in errore” i consumatori, ha aggiunto l’autorità.

I PRECEDENTI SULLA DURATA DELLE BATTERIE

Finora, le pronunce dell’Asa contro i costruttori di vetture alla spina avevano riguardato soprattutto le cifre dichiarate con riferimento all’autonomia tra un pieno e l’altro. Ma con BMW e MG il mirino della

sembra ora essersi spostato su un nuovo tema, peraltro ricorrente in moltissimi spot anche al di qua della Manica.

IMPATTO ED EMISSIONI ZERO DEVONO ESSERE TALI

Sono numerosi gli studi che provano a dimostrare che il ciclo di vita dell’auto elettrica sia inquinante almeno tanto quello le vetture tradizionali (alcuni report sostengono sia persino maggiore, dal momento che molti marchi occidentali le fabbricano in Cina, che continua a costruire fabbriche a carbone), ma non importa: il fatto che l’Autorità britannica contesta ai costruttori è di non aver prove per affermare le cosiddette “emissioni zero”. Zero, insomma, vuol dire zero. Facendolo, ingannano i consumatori.

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