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Tutti i tamponamenti fra governo Ferrovie, Italo e regioni sul distanziamento

Perché il governo tampona Ferrovie, Italo e trasporti regionali sul distanziamento. Fatti, polemiche e posizioni di regioni e aziende. Il punto di Carlo Terzano

Come nei giorni più bui del lock down, l’ultima novità governativa in tema di distanziamento sociale si è trasformata in un “tutti contro tutti”. Passeggeri bloccati alle stazioni e inferociti con Trenitalia e Italo (per tutto il week end si sono registrate lunghe file soprattutto alla stazione Centrale di Milano e i percorsi obbligati non hanno certo impedito che si verificassero assembramenti, dato l’afflusso di turisti e villeggianti rimasti a piedi), Regioni inferocite con il Governo e, all’interno dell’esecutivo (e del Pd), il ministro alla Salute Roberto Speranza inferocito con la titolare del dicastero dei Trasporti, Paola De Micheli. La decisione di eliminare le norme sul distanziamento sociale all’interno dei treni (parificando le norme a quanto avviene già sugli aerei, del resto) cui è seguita la frettolosa piroetta che ha cancellato la norma per ripristinare la misura di sicurezza, ha creato parecchio caos e, se possibile, danneggiato ulteriormente il settore turistico, in apnea proprio per il lock down, l’incertezza economica per una crisi che sta montando e la paura di una nuova ondata.

DISTANZIAMENTO Sì, NO, FORSE?

Mentre giornali e telegiornali oggi pubblicano foto e filmati che provano come in diversi treni a lunga percorrenza il distanziamento non sia stato comunque rispettato, dal governo la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa (Pd) intervistata oggi dalla Stampa di Torino ha difeso la scelta di Speranza ed è passata al contrattacco: “Se l’intento è fare il tutto esaurito per fare cassa, secondo me hanno sbagliato i calcoli. E mi colpisce non si comprenda proprio in una regione come la Lombardia, che ha pagato caro il fatto di essersi fermata molto meno di altre Regioni anche durante il lockdown”. La sottosegretaria alla Salute, infatti, non crede che “quei treni verranno riempiti, mi aspetto che le persone abbiano paura”. Quanto alle Regioni, il governo “presterà molta attenzione, contando sul fatto che le Regioni saranno come sempre collaborative” confida Zampa.

LE REGIONI ALL’ATTACCO DEL GOVERNO

Ma le Regioni sono infuriate e sostengono che chi non collabora sia proprio l’esecutivo, che sul distanziamento si sarebbe mosso ancora una volta in autonomia. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, tra i primi ad aver mandato in soffitta nel mese di luglio le norme sul distanziamento su treni regionali e trasporto pubblico locale, oggi in un’intervista al Corriere della Sera ha sostenuto che l’ordinanza del governo “non sta in piedi, crea allarme ingiustificato e sia sbagliata nel merito”. Per Toti, in piena campagna elettorale, alle prese con una regione rimasta senza turismo e bloccata sul fronte autostradale: “L’ordinanza è arrivata senza alcun confronto in una materia che è palesemente in una materia concorrente, e francamente questo atteggiamento è inaccettabile. Se questo Paese è ripartito è soprattutto merito delle Regioni che si sono prese le responsabilità di scrivere le linee guida, in una notte drammatica che ancora tutti ricordano”. E la Liguria conferma infatti il mantenimento della propria ordinanza che dà un calcio al distanziamento.

NIENTE DISTANZIAMENTO ANCHE IN LOMBARDIA

“I cittadini hanno bisogno di certezze e non di assistere a liti tra ministri che generano norme contraddittorie. Le decisioni assunte dalla Regione Lombardia sono in linea con i risultati dei dati sanitari lombardi delle ultime settimane. E sono in linea con quanto stabilito dalle Regioni confinanti, che ben prima della Lombardia hanno consentito l’aumento della capienza dei mezzi pubblici. Sorprende, quindi, che le forze di Governo contestino la nostra ordinanza ma non abbiano fatto altrettanto, a suo tempo, verso gli analoghi provvedimenti delle altre Regioni del Nord”, è l’attacco sferrato a Roma dall’’assessore lombardo alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi.

distanziamento
La pubblicità della Regione che avvisa i lombardi la possibilità di occupare tutti i posti a sedere sui mezzi pubblici

Quindi, l’assessore lombardo si unisce al coro di chi denuncia l’assenza di dialogo tra Stato ed enti locali: “Le incertezze delle ultime ore segnalano una volta di più – ha argomentato Terzi -, la mancanza di una regia a livello nazionale in grado di affrontare la complessità dei problemi. Penso al tema della scuola, con le limitazioni al riempimento dei mezzi c’è il serio rischio che gli studenti nemmeno arrivino in classe. Dato che non è realisticamente possibile moltiplicare il numero di autobus o treni da impiegare per il trasporto scolastico. L’ordinanza di Regione Lombardia va nella direzione di dare risposte anche da questo punto di vista. Restiamo aperti al dialogo e alla volontà di trovare soluzioni condivise, ma non accettiamo attacchi strumentali e sconclusionati”.

PIEMONTE: COL DISTANZIAMENTO TROPPI PASSEGGERI A PIEDI

“Ci faremo sentire presso il Governo affinché la situazione venga sanata”, ha dichiarato stamani l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, interpellato dall’Ansa. Nella regione del Nord Ovest, tra le più colpite dalla pandemia di Coronavirus, il distanziamento sui treni regionali non esiste più dal 10 luglio. “Abbiamo migliaia di utenti che rimarranno a piedi, che non potranno svolgere la loro attività lavorativa e non potranno nemmeno andare in vacanza”.

ITALO: A PIEDI OTTOMILA PASSEGGERI

Dal canto suo Italo fa sapere che per “ottemperare a quanto previsto” dall’ordinanza “emessa improvvisamente ieri dal ministro della Salute che reintroduce, con decorrenza immediata, l’obbligo di distanziamento nei treni ad Alta velocità”, è stata ” costretta, suo malgrado, a cancellare 8 treni della mattina e numerosi biglietti per i treni del pomeriggio, arrivando a coinvolgere circa 8000 passeggeri che non hanno potuto fruire del biglietto già acquistato”. Tutte persone rimaste accalcate in banchina e in biglietteria. Con buona pace delle norme sul distanziamento sociale.

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