Da un lato c’è un costruttore americano che, vista l’indifferenza del mercato americano al tema dell’auto elettrica e l’incertezza legislativa dovuta all’opera di Donald Trump (il tycoon avrà anche acquistato da Elon Musk una Tesla, ma certo non ama le vetture alla spina), ha un gran bisogno di tirare il freno d’emergenza sugli investimenti fatti durante il mandato di Joe Biden; sul lato opposto – ma sarebbe meglio dire ‘sull’altro versante del Pacifico’ – c’è una Casa automobilistica, peraltro in grande difficoltà economica, che per non essere esclusa dal mercato statunitense ora che la Casa Bianca l’ha trincerato dietro i muri del protezionismo commerciale, ha necessità di impiantare negli Usa la propria filiera. L’inedita alleanza tra Nissan e Ford sembra basarsi proprio su due necessità causate in egual misura dal nuovo presidente americano.
FORD OSPITA NISSAN IN AZIENDA?
Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, Ford attuerà una condivisione dei propri impianti con la nipponica Nissan, in particolare delle linee adibite alla produzione di batterie presso una delle due fabbriche in corso di costruzione in Kentucky. Si tratta, pare evidente, di un tentativo piuttosto disperato da parte dell’Ovale blu di rientrare almeno in parte dell’investimento, dato che di due impianti ne utilizzerà mezzo.
Una netta retromarcia rispetto alle dichiarazioni entusiastiche dell’amministratore delegato di Ford, Jim Farley, veicolate su X nel corso del 2021 (“Prevediamo di produrre 600.000 veicoli elettrici l’anno a livello globale entro la fine del 2023. Il doppio del nostro piano originale”) e che lasciavano intendere la volontà della Casa automobilistica di Dearborn, nel Michigan, di mettersi in scia a Tesla nella produzione delle auto elettriche.
LA DIVISIONE ELETTRICA DELL’OVALE BLU BRUCIA MILIARDI
All’inizio dello scorso anno Ford aveva dovuto ammettere che solo nei primi tre mesi del 2024 la divisione dedicata alle EV aveva fatto registrare una perdita di 1,3 miliardi di dollari, circa il doppio di quanto perso nello stesso periodo del ’23.
Avendo venduto solo 10.000 veicoli elettrici venduti nel primo trimestre del 2024 (-20% rispetto al 2023), la Ford aveva perso mediamente 132.000 dollari ad auto immatricolata. Nel corso del 2023 l’azienda americana aveva bruciato 4,7 miliardi nella sua divisione elettrica (con perdite di 40.525 dollari per ogni auto venduta). A fine 2024 Ford aveva annunciato tagli per 4.000 posti in Europa entro il 2027, una riduzione del 14% la sua forza di lavoro europea.
LO STABILIMENTO CONDIVISO TRA FORD E NISSAN E’ COSTATO 3,5 MILIARDI
I due stabilimenti nel Kentucky risalgono proprio al 2021, quando Farley si lanciava in proclami ottimistici sulla mobilità elettrica. Secondo i materiali predisposti per la stampa in quegli anni, Ford aveva predisposto un investimento da 7 miliardi di dollari per realizzare, in collaborazione con la coreana SK On, due strutture dedicate alla produzione di accumulatori.
Il Wsj, però, sostiene che uno degli impianti sia al momento inattivo, mentre l’altro funzioni solo parzialmente. Da qui l’idea di ospitare Nissan, alla ricerca di escamotage per aggirare i dazi doganali della Casa Bianca, così da iniziare a sfruttare pienamente almeno uno dei due impianti per la mobilità elettrica.