skip to Main Content

Perché dico no alle Ferrovie in Alitalia. Parla il prof. Giuricin

Intervista di Start Magazine ad Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’università Bicocca, su Alitalia e dintorni…

Prof, che cosa deciderà il governo su Alitalia?

La mia impressione è che si voglia salvare la compagnia a tutti i costi. Solo che qualcuno dovrà pagare il conto, che siano i contribuenti o altre aziende.

Ha senso industriale un connubio anche societario tra Ferrovie e Alitalia?

Faccio io una domanda. Ma c’è davvero bisogno di comprarsi una compagnia che perde quasi mezzo miliardo di euro per fare integrazione treno-aereo?

Domanda retorica. Dia una risposta meno scontata, da liberista.

La risposta arriva da Trenitalia: il primo agosto la compagnia ferroviaria ha fatto integrazione del biglietto con una delle più grandi compagnie al mondo: Emirates.

Ma quali sono i reali conti di Alitalia?

La compagnia perde 1,2 milioni di euro al giorno e probabilmente il rosso sarà pari a 450 milioni di euro a fine anno. Eppure ancora una volta sentiamo parlare di soluzioni nazionali per mantenere in vita una compagnia che è tutt’altro che risanata.

Sicuro che non ha senso salvarla?

Una compagnia che vede un crollo continuo della propria quota di mercato, mentre il mercato aereo italiano va alla grande, merita di essere salvata dallo Stato?

Che quota di mercato copre ora Alitalia?

Solo per dare un riferimento, Alitalia trasporta da e per l’estero solo l’8,5 per cento dei passeggeri, meno di Ryanair, Easyjet e anche del gruppo Lufthansa.

Vuole dire dunque che non è strategica?

Il portafoglio degli italiani evidentemente non è strategico e sarà toccato pesantemente con un intervento dello Stato sia diretto che indiretto, tramite le partecipate di Stato.

VI SPIEGO CHE COSA STANNO COMBINANDO I COMMISSARI ALITALIA. L’ANALISI DEL PROF. UGO ARRIGO

Back To Top