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F-35 Italiani Missile

Per la prima volta gli F-35 italiani hanno testato il missile Aim-120

L'esercitazione Nato Arctic Challenge 23 ha fornito l'occasione per il primo reale utilizzo del missile aria-aria AIM-120 da parte degli F-35 italiani. Si tratta di un ulteriore passo verso il raggiungimento della FOC (Final Operational Capability). Fatti e approfondimenti

Primo lancio reale del missile AIM-120 AMRAAM (Advanced Medium Range Air-to-Air Missile) con F-35 italiani.

Dal 29 maggio al 9 giugno i caccia di quinta generazione dell’Aeronautica militare italiana hanno preso parte all’Arctic Challenge Exercise (Ace). Ospitata da Finlandia, Norvegia e Svezia, l’esercitazione Nato Ace è una delle più grandi esercitazioni aeree dal vivo in Europa con oltre 2.700 soldati e 150 aerei militari coinvolti.

Nello specifico, l’Aeronautica militare ha preso parte all’attività con cinque velivoli F-35A del 32° Stormo di Amendola rischierati sulla base norvegese di Orland e relativo personale, integrato anche da un’aliquota proveniente dal 6° Stormo di Ghedi.

Giunta quest’anno alla sesta edizione, l’esercitazione Arctic Challenge 23 ha fornito dunque l’occasione per il primo reale utilizzo del missile aria-aria AIM-120 da parte degli F-35A.

I lanci, contro due bersagli appositamente lanciati e controllati da terra, avvenuti all’interno di un ampio poligono di tiro presente al largo delle coste occidentali norvegesi, hanno avuto successo.

Tutti i dettagli.

CHE COS’È L’ARCTIC CHALLENGE

L’Arctic Challenge è una esercitazione che si svolge con cadenza biennale, la cui prima edizione risale al 2013. Si candida a essere la più imponente e complessa delle esercitazioni militari mai effettuate in territorio nordico, sia per il numero di Paesi partecipanti che per il numero di assetti impiegati.

Organizzata congiuntamente da Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca, quest’anno la leadership è in capo alla Finlandia, che ha ospitato il suo primo addestramento congiunto nella regione artica da quando è entrata a far parte dell’Alleanza atlantica ad aprile.

Quattordici i paesi che vi hanno preso parte: oltre all’Italia, hanno partecipato anche le Forze Armate di Olanda, Belgio, Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca e Stati Uniti.

L’OBIETTIVO DELL’ESERCITAZIONE

Ace 23 è anche un’opportunità per addestrare la cooperazione e l’interoperabilità tra i caccia di 4a e 5a generazione. Quest’anno, l’esercitazione approfondirà anche la cooperazione internazionale tra i partner nel settore aereo nel Grande Nord.

Come spiega la nota dell’Aeronautica italiana, tutto questo ha consentito l’accrescimento della combat readiness degli equipaggi coinvolti, favorendo l’incremento della cooperazione internazionale grazie allo scambio di esperienze maturate e conoscenze acquisite.

LE ATTIVITÀ SVOLTE

Proprio la disponibilità di grandi spazi aerei utilizzabili, principalmente su territorio svedese, ha reso possibile l’esecuzione di numerose sortite effettuate dai vari assetti coinvolti e rischierati presso le 4 basi di riferimento: Orland (Norvegia), Rovaniemi (Finlandia), Kallax (Svezia) e Pirkkala (Finlandia).

Le attività effettuate — spiega l’Am —  hanno abbracciato l’intero spettro delle capacità aerospaziali, includendo missioni OCA (Offensive Counter Air), AI (Air Interdiction) e DCA (Defensice Counter Air), e sono state supportate da un assetto di Comando e Controllo aerotrasportato (AWACS) e da assetti KC-135 Stratotanker per le operazioni di rifornimento in volo, il tutto inserito in scenari di minacce avanzate e implementate da sistemi della difesa aerea reali, simulatori e assetti aerotattici.

PRIMO LANCIO DEL MISSILE AIM-120 PER GLI F-35 ITALIANI

Infine, il successo dell’attività del primo lancio reale del missile AIM-120 AMRAAM con F-35 italiani, ha confermato non solo l’altissimo livello addestrativo e competenza raggiunte dell’Am nell’impiego del Sistema d’Arma di quinta generazione ma anche l’estrema affidabilità ed efficacia dell’F-35, precisa l’Aeronautica.

Il velivolo di quinta generazione è riuscito infatti a trovare, identificare, ingaggiare e colpire entrambi i bersagli con massima precisione e da notevole distanza.

“Questo evento rappresenta il raggiungimento di un’ulteriore importante “milestone” nella crescita capacitiva dell’F-35 verso il raggiungimento della Final Operational Capability (FOC) nell’anno del Centenario dell’Aeronautica Militare e ha consentito alla Difesa italiana di confermare, ancora una volta, le capacità dell’Aeronautica Militare di garantire efficacemente la difesa dello spazio aereo nazionale e dell’Alleanza” ha concluso la nota dell’Am.

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