Modifiche d’assetto al decreto Asset, col governo che, dopo la prova muscolare di Ryanair, è impegnato a correggere la norma sui prezzi dei voli aerei per le isole. Il Sole 24 Ore ha rivelato oggi che un emendamento preparato dal ministero delle Imprese e del made in Italy di Adolfo Urso elimina riferimenti al prezzo massimo e riconduce l’accertamento di abusi inerenti la posizione dominante tramite un «coordinamento algoritmico delle tariffe» che «faciliti, attui o comunque monitori» un’intesa restrittiva al perimetro d’azione dell’Antitrust.
ACCOLTI I SUGGERIMENTI DELL’ANTITRUST
In questo modo, come suggerito dal presidente dell’Autorità per Concorrenza, Roberto Rustichelli, il testo non dovrebbe ora contrastare con le regole comunitarie sulla libertà tariffaria del settore perché non vede più l’intromissione diretta dell’esecutivo. Sul dl asset “pensiamo di presentare un emendamento che superi l’ostacolo che, secondo alcune interpretazioni ci potrebbe essere stato, in merito al tetto del 200% delle tariffe aeree, con tre misure che raggiungono lo stesso obiettivo conferendo specifici e maggiori poteri all’Autorità per la concorrenza e il mercato e all’Autorità dei trasporti”, ha spiegato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, anticipando che “non ci sarà un tetto, ma rimane il riferimento al +200%, come elemento, insieme ad altri, indicativo affinché autorità Antitrust, eventualmente lo ritenga, possa attivarsi”.
Sparito dalla nuova bozza il divieto di «fissazione dinamica delle tariffe modulata in relazione al tempo della prenotazione», mentre permangono le tre condizioni già presenti (se relativa a rotte nazionali di collegamento con le isole; se applicata durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale; se ne deriva un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media) solo come condotte delle quali l’Antitrust «può tenere conto ai fini dell’avvio del procedimento».
ALLENTATA LA STRETTA SUL MARKETING
Un ulteriore ammorbidimento di questa nuova versione del testo riguarda il divieto vigente di pubblicizzare voli aerei con prezzi che non includano spese, tasse e altri oneri: «inevitabili e prevedibili al momento della pubblicazione dell’offerta» aggiunge l’emendamento (un esempio, tra vari, può essere il web check-in).
LA PROFILAZIONE DEGLI UTENTI
Permane il divieto di profilazione dell’utente e della tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando ciò «comporta un pregiudizio economico dell’utente», con riferimento a tutte le rotte nazionali, e non solo alle isole, in presenza di uno stato di emergenza nazionale o se gli spostamenti stradali o ferroviari sono impediti per eventi eccezionali, per evitare il ripetersi di quanto accaduto nei giorni dell’alluvione in Emilia Romagna.
I POTERI DELL’ANTITRUST
L’Antitrust potrà considerare anche «l’utilizzo di sistemi di gestione dei ricavi e algoritmi» fondati sull’intelligenza artificiale e i relativi rischi per i consumatori, oltre a elementi come la stagionalità della domanda e le esigenze di territori remoti. Le imprese potranno presentare impegni vincolanti e in caso di mancata ottemperanza sono previste sanzioni fino al 10% del fatturato e interessi di mora fino al 5% del fatturato medio giornaliero.
Previsto un aumento in organico di 10 unità negli uffici dell’Autorità con la relativa copertura derivante dall’incremento del contributo dovuto dai soggetti sottoposti alla sua vigilanza per permettere all’autorità di fare fronte ai nuovi compiti, tra cui pubblicare un documento sui diritti degli utenti in relazione alla trasparenza dei prezzi. Inoltre, con l’emendamento si affida all’Authority il potere, a valle di una indagine conoscitiva, di imporre, ove emergano fattori distorsivi nel mercato dei voli, misure strutturali o comportamentali che elimino tale distorsione.
PUBBLICITA’ AGLI INCENTIVI REGIONALI
Quanto agli incentivi concessi dai gestori aeroportuali alle compagnie per lo sviluppo di rotte nei rispettivi bacini di utenza (per il presidente dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, Nicola Zaccheo, intervistato dalla Stampa, lo scorso anno sono stati almeno 300 milioni, cifra confermata dal ministro Urso che ha fatto sapere che sono «andati per lo più a Ryanair»), i gestori dovranno pubblicare sui loro siti web i criteri di concessione e i requisiti per l’accesso, con relativo monitoraggio dell’Authority dei trasporti.