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Blue Economy

Nessun blocco. Che cosa è successo davvero al porto di Trieste

Il punto della situazione sulla protesta di un sindacato dei portuali a Trieste

Nessun blocco al porto di Trieste, altrimenti ci sarebbero stati gli estremi del reato di interruzione di pubblico servizio visto anche che la Commissione di garanzia sugli scioperi ha dichiarato illegittima l’astensione dal lavoro attuata dal sindacato Clpt.

Oltre seimila persone, dato della Prefettura, sono riunite davanti al varco 4 del porto di Trieste per partecipare alla manifestazione contro Green pass promossa dal sindacato autonomo Coordinamento lavoratori portuali. Tra loro c’è non solo chi ha raccolto l’appello a scioperare nel primo giorno in cui il lasciapassare è obbligatorio, ma anche i cittadini solidali con questa scelta.

Nessun blocco, come paventato nei giorni scorsi da Stefano Puzzer, il portavoce del sindacato, dopo che ieri sera – secondo la ricostruzione dell’Agi – nel corso di un’assemblea alcuni iscritti hanno manifestato la volontà di varcare i cancelli.

CHE COSA E’ SUCCESSO AL PORTO DI TRIESTE

Alle ore 7,30 erano già circa un migliaio le persone raggruppate davanti al Varco 4 del Porto di Trieste, luogo di ritrovo della manifestazione annunciata dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste. Non si tratta solo di portuali, molti riconoscibili dai giubbotti gialli, ma anche di tanti che non operano nello scalo.

NO BLOCCO MA RALLENTAMENTI

L’accesso – sottolinea l’Ansa – è stato consentito ma i camion che arrivano, magari da oltre confine, si scoraggiano per la folla e tornano indietro. Sono tante comunque le persone che stanno arrivando dalle 7.00 in poi.

LE PAROLE DEL GOVERNATORE

“Il Porto di Trieste funziona: ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona”, ha detto il presidente della Regione Fvg e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a SkyTG24. “Ho chiesto di tenere bassa la temperatura risparmiando frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto”.

COSA DICE IL COMITATO

“Non c’e’nessun blocco, chi vuole lavorare lo fa”. Lo ha detto all’Agi Stefano Puzzer, il leader della protesta no green pass in corso al porto di Trieste. Alcuni lavoratori portuali che non aderiscono alla manifestazione stanno in effetti regolarmente raggiungngendo la loro postazione. Sembrano quindi ridimensionarsi i proclami dei giorni scorsi quando il Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste aveva annunciato a partire da oggi il blocco “a oltranza” del porto per protestare contro l’obbligo di Green pass per poter lavorare.

LA VERSIONE DELLA CGIL

“La mobilitazione del porto di Trieste si è rivelata molto inferiore a quella paventata – ha dichiarato il segretario della Filt Cgil del Friuli Venezia Giulia Valentino Lorelli.

I NUMERI

Nel corso della mattinata sono diventati oltre cinquemila i partecipanti alla manifestazione ma continuano ad arrivare persone, che affollano l’ampia area davanti al Varco 4 del porto di Trieste. Spesso qualcuno intona slogan come “Libertà ” oppure “No green pass” o ancora altri contro il Governo Draghi.

IL RUOLO DI TRIESTE

Quello di Trieste è il settimo porto in Europa per movimentazione totale di merci e il primo in Italia con 62 milioni di tonnellate. Secondo il Clpt, sindacato di base che rappresenta un terzo dei 950 addetti dello scalo, su 950 lavoratori circa il 40 per cento non ha il Green Pass.

IL NO DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA

La Commissione di Garanzia degli scioperi ha giudicato “illegittimo” lo sciopero e, in quanto tale, il prefetto Valerio Valerio ha detto che configura un reato a carico di chi partecipa.

(articolo aggiornato alle ore 11 del 15 ottobre)

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