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Mondo Dell'auto Usa

Perché il mondo dell’auto Usa tampona Biden

I principali costruttori degli Stati Uniti avvertono Biden: "Il traguardo del 2035 in dubbio per la freddezza dei consumatori verso l'auto elettrica". Il presidente prova a riguadagnarsi il favore del mondo dell'auto Usa con una indagine sulle vetture alla spina made in China

Per decenni il mondo dell’auto Usa ha avuto un unico spauracchio: l’auto giapponese. Le vetture americane, si sa, non brillano per resistenza e capacità tecnica. Basti vedere qual era fino a poco tempo fa il marchio più venduto negli States (oggi comunque al secondo posto) per rendersi conto che nell’America rurale, quando c’è da scegliere un pick up robusto e affidabile, i cow boy mettono da parte l’amor di patria e scelgono Toyota. Oggigiorno il mondo dell’auto Usa ha un nuovo incubo, che proviene sempre dall’altra sponda del Pacifico ma non più dal Giappone: sono le auto elettriche cinesi.

Non si può dire che l’attuale inquilino della Casa Bianca non abbia fatto di tutto per agevolare l’industria americana nella corsa verso l’auto elettrica varando, con il corpus normativo dell’Inflation Reduction Act, una serie di misure protezionistiche senza precedenti, che hanno fatto saltare la mosca al naso ai principali partner commerciale degli Usa, dall’Europa al Giappone.

IL MONDO DELL’AUTO USA TEME L’AUTO ELETTRICA

Il problema, però, è che il mondo dell’auto Usa, nonostante i sussidi, è troppo indietro rispetto a quello cinese. E così, in piena campagna elettorali per le presidenziali di novembre, i principali costruttori degli Stati Uniti, rappresentati dalla Alliance for Automotive Innovation, hanno preso carta e penna e scritto all’Epa (Environmental Protection Agency) per dire che  il vincolo del 2035 è sostanzialmente inattuabile in quanto, oltre alle difficoltà riscontrate dal mondo dell’auto Usa “non è chiaro quanto i consumatori siano disposti ad accettare la tecnologia delle auto elettriche, e se le acquisteranno in quantità sufficienti”. “Questo – viene sottolineato dai costruttori statunitensi – è un problema sul quale le Case hanno alcun controllo”.

LE PRESIDENZIALI SI GIOCHERANNO SULL’AUTO ELETTRICA?

In Italia si direbbe dire a nuora perché suocera intenda: la missiva indirizzata all’Epa ha infatti tutt’altro destinatario, ovvero Joe Biden. Tutti ricordano il colpo di spugna dell’amministrazione Trump sul Green New Deal di Obama. Se oggi gli Usa si ritrovano a inseguire l’auto elettrica cinese, anzi, si può dire che il responsabile principale sia stato The Donald, che ha interrotto ogni incentivo alla transizione ecologica. Resta il fatto che la galoppata di Donald Trump alle primarie repubblicane è innegabile e Biden non si può permettere di arrivare alla competizione senza avere dalla sua il mondo dell’auto Usa, specie dopo i miliardi spesi con l’Ira.

L’INDAGINE USA SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI

Una prima risposta non si è fatta attendere. L’amministrazione Biden ha infatti fatto sapere di avere affidato al Dipartimento del commercio il compito di verificare se le importazioni di veicoli dalla Cina in particolare quelli con tecnologie di connettività, rappresentino un rischio per la sicurezza nazionale.

Proprio negli ultimi giorni su Start Magazine sono stati ricordati i vincoli di sicurezza tutti cinesi per Tesla, le cui vetture EV hanno telecamere intelligenti guardate con sospetto da Pechino e ci chiedevamo se gli Usa avrebbero risposto in modo analogo, ora che le prime vetture cinesi stanno arrivando negli States.

COS’HA DETTO JOE BIDEN SULL’AUTO MADE IN CHINA

“Al giorno d’oggi – ha spiegato Joe Biden -, la maggior parte delle auto sono ‘connesse’, sono come smartphone su ruote. Queste auto sono collegate ai nostri telefoni, ai sistemi di navigazione, alle infrastrutture critiche e alle aziende che le hanno prodotte. I veicoli connessi provenienti dalla Cina potrebbero raccogliere dati sensibili sui nostri cittadini e sulle nostre infrastrutture e inviarli alla Repubblica popolare cinese. Questi veicoli potrebbero essere accessibili o disabilitati da remoto”.

Ma il problema della sicurezza pare pretestuoso. Lo si intuisce dal resto del discorso di Biden: “La Cina è determinata a dominare il futuro del mercato automobilistico, anche utilizzando pratiche sleali. Con le sue politiche i cinesi potrebbero inondare il nostro mercato con i loro veicoli, mettendo a rischio la nostra sicurezza nazionale. Non lascerò che ciò accada durante il mio mandato”. Insomma, più che il rischio spionaggio, gli Usa temono che le vetture di Pechino mandino a gambe all’aria la loro industria automobilistica.

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