Entra nel vivo la cooperazione tra Tesla e la Cina, che ha avuto una improvvisa e inattesa accelerazione dopo l’ultimo viaggio di Elon Musk (patron della società statunitense attiva nel settore delle auto elettriche) nel Paese asiatico.
CINA E TESLA MAI COSì IN SINTONIA
Shanghai ha infatti aperto le proprie strade ai test on the road che la Casa americana intende eseguire sul suo software di guida autonoma più avanzato, noto con l’acronimo FSD. Il numero della flotta interessata dalla licenza di circolazione al momento è risibile: appena 10 veicoli elettrici, ma si tratta di un importante traguardo per Tesla che potrà mettere alla prova i propri algoritmi smart con le condizioni di traffico di una megalopoli ma soprattutto col riconoscimento di una segnaletica assai difforme da quella occidentale, che rappresenta peraltro il principale mercato del pianeta.
I VANTAGGI PER TESLA…
Per Tesla il via a questi test è insomma ben più che simbolico, dato che le consente di avvantaggiarsi sugli avversari presidiando un mercato, quello cinese, finora esclusivo appannaggio di marchi locali.
…E QUELLI PER LA CINA
Per la Cina, invece, l’autorizzazione è soprattutto simbolica e, secondo gli osservatori, verrà sfruttata per dimostrare a Washington che mentre gli Usa hanno deciso di chiudersi alla tecnologia cinese, Pechino si sta aprendo a quella americana. Nell’immediato insomma il Dragone potrebbe esigere un egual trattamento da parte degli Stati Uniti per i suoi marchi.
NUOVI INVESTIMENTI DI TESLA IN CINA
Sembra che Musk abbia irretito i funzionari cinesi con la promessa di nuovi investimenti nel Paese. Tesla ha già a Shanghai la propria principale fabbrica che serve tutti i mercati, inclusi quello europeo e statunitense (benché Musk, è noto, vorrebbe aprirne una ancora più grande in Messico) e nelle ultime settimane ha avviato i lavori per la costruzione di una fabbrica, sempre a Shanghai, per la produzione delle batterie di accumulo di energia Megapack.