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Euro7

Le case europee sbuffano in ordine sparso contro l’auto elettrica, l’Euro7 e le accelerate di Tesla

Nemmeno l'assist insperato di Timmermans, padre del Green Deal, dimessosi dalla Commissione Ue per correre alle politiche olandesi ricompatta i produttori di auto che continuano a correre in ordine sparso, chi scagliandosi contro l'auto elettrica, chi contro l'Euro7 e chi contro la guerra dei prezzi di Tesla

Si muovono in ordine sparso i marchi europei sulla vicenda dei nuovi propulsori o delle nuove regole sui vecchi endotermici. E anche questo non depone a loro favore, considerato che non riescono a fare squadra nel difficile dialogo con il legislatore europeo.

L’ASSIST INASPETTATO DA TIMMERMANS (CHE SE NE VA)

Da questo punto di vista, sembra che solo le dimissioni del vicepresidente della Commissione europea nonché padre del Green Deal, Frans Timmermans (definito dal nostrano Carlo Calenda come “il più incapace dei commissari Ue, responsabile della deindustrializzazione del Vecchio continente”) per correre alle politiche olandesi potrebbero dare una mano alle Case europee. Tanto più se il suo successore sarà davvero Wopke Hoekstra, ex dipendente della Shell, una delle “sette sorelle del petrolio”.

CHI SBUFFA CONTRO L’AUTO ELETTRICA

Probabilmente anche questo vuoto ha risvegliato dal torpore alcuni marchi del Vecchio continente. “Ritengo che la decisione politica di porre fine ai motori a combustione sia sconsiderata”: è l’affondo che Oliver Zipse, amministratore delegato della BMW, riserva per il quotidiano tedesco Handelsblatt nel commentare le decisioni dell’Unione Europea sul bando delle auto endotermiche nel 2035.

PER BMW BISOGNA PUNTARE SULL’EURO7

“La produzione di auto elettriche potrà essere incrementata solo se sarà garantito l’accesso alle materie prime. Ed è qui che l’Europa ha un problema strutturale”, ha spiegato il manager, molto critico sulla linea europea in quanto si limita unicamente a stabilire l’uscita dal mercato dei motori a combustione senza compensarla con alcuna strategia in senso contrario per le nuove tecnologie.

Per Zipse la strada da battere dovrebbe essere l’introduzione di una regolamentazione più severa sulle emissioni di CO2 per l’industria dei carburanti: in questo modo il settore automobilistico potrebbe diminuire ulteriormente le emissioni degli endotermici mantenendo al contempo in commercio i motori a combustione. Insomma, Bmw si schiera con l’Euro7 o persino qualcosa di più restrittivo.

CHI SBUFFA CONTRO L’EURO7

Di tutt’altro avviso il Ceo di Ferrari, Benedetto Vigna, che in un video diffuso su X (il social network un tempo noto come Twitter) dal profilo dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, sentenzia che per Maranello sarebbe meglio “procedere a tutta velocità con l’elettrificazione” mentre la scelta di Bruxelles di puntare su nuove restrizioni ai motorie diesel e benzina rischia di rappresentare una “distrazione” per i costruttori che ora, secondo Maranello, dovrebbero concentrarsi solo sul passaggio di testimone da una tecnologia all’altra. “Il nostro consiglio”, conclude Vigna, “è di procedere a tutta velocità con l’elettrificazione, non c’è necessità di un diversivo”.

 

A inizio estate anche Carlos Tavares, alla guida del gruppo Stellantis, era tornato a tuonare contro l’Euro7 per spronare l’esecutivo italiano a mettersi di traverso rispetto ai piani di Bruxelles in quanto “Il nuovo regolamento mette in pericolo la Panda”. Non possiamo comunque dire che ci sia identità di vedute tra Vigna e Tavares in quanto quest’utltimo non è certo entusiasta dell’elettrificazione come lo sono dalle parti di Maranello.

CHI SBUFFA CONTRO TESLA

Ma auto elettrica per molti è sinonimo di Tesla e c’è chi, come Renault, pur abbracciando con relativa convinzione la nuova tecnologia (la divisione Horse continuerà infatti a produrre motori endotermici per i mercati emergenti), si scaglia contro l’aggressiva e insostenibile guerra dei prezzi condotta da Elon Musk.

“Renault non può permettersi di affrontare una gara alla riduzione dei prezzi con Tesla o con le rivali cinesi”, ha dichiarato ai giornalisti il capo dell’ingegneria della casa automobilistica francese, Gilles Le Borgne, al salone automobilistico IAA di Monaco. “La sola strategia corretta è mantenere i livelli di prezzi e adeguare i costi fissi”, ha affermato Le Borgne.

Senz’altro anche la frammentazione industriale europea, con marchi che non riescono a fare quadrato e continuano a chiedere cose diametralmente opposte, permetterà a Tesla e ai marchi cinesi di penetrare facilmente il mercato europeo, non solo i prezzi altamente concorrenziali delle rivali.

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