Nonostante l’ottima trimestrale appena chiusa che ha permesso a General Motors di alzare la guidance per il resto dell’anno, nuovi licenziamenti sono alle porte nell’azienda di Detroit che si concentreranno quasi esclusivamente sulla divisione elettrica data l’inchiodata della domanda ora che sono terminati gli incentivi fiscali d’epoca Biden.
GENERAL MOTORS NON È PIU’ ELETTRIZZATA
La Casa di Detroit ha annunciato che intende procedere con la riduzione della produzione di veicoli elettrici e di batterie negli Stati Uniti con conseguente perdita di 1.200 posti di lavoro nello stabilimento di veicoli elettrici a Detroit e 550 posti in uno stabilimento di batterie in Ohio che Gm gestisce in collaborazione con la sudcoreana LG Energy Solution.
General Motors ha anche dichiarato che interromperà la produzione di celle per batterie nei suoi due stabilimenti statunitensi in joint-venture – in Tennessee e Ohio – a partire da gennaio e per circa sei mesi. Inoltre, sospenderà temporaneamente circa 1.550 lavoratori impiegati negli stabilimenti di batterie.
DIMEZZATA LA PRODUZIONE PURE A DETROIT
Gm ha inoltre comunicato che oltre ai 1200 posti di lavoro in meno, lo stabilimento di Detroit continuerà su un solo turno a partire da gennaio, rispetto ai due turni attuali. Nei mesi passati i licenziamenti si erano sempre concentrati su questo sito. Attualmente nella capitale Usa dell’auto General Motors produce tre grandi pickup elettrici, tra cui Chevrolet Silverado e GMC Sierra, oltre ai modelli EV Escalade IQ e Hummer SUV.
All’inizio del mese, Gm aveva inoltre annunciato la cancellazione della produzione del suo furgone elettrico BrightDrop, adducendo come motivazione lo sviluppo a rilento del mercato dei veicoli commerciali elettrici.
L’ULTIMA TRIMESTRALE
Nel periodo luglio-settembre 2025, il gruppo di Detroit ha visto i ricavi in calo dell’1% a 48,59 miliardi di dollari, ma ampiamente oltre il consenso posto a 45,3 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l’Ebit Adjusted è sceso del 18% a 3,38 miliardi di dollari, rispetto ad attese poste a 2,72 miliardi di dollari, mentre l’utile è passato dai 3,05 miliardi dell’anno precedente agli attuali 1,33 miliardi di euro.
L’utile per azione si è attestato a 2,8 dollari, in calo rispetto ai 2,96 dollari registrati nello stesso periodo del 2024 ma oltre il consenso situato a 2,32 dollari. Nel corso del terzo trimestre le vendite di auto negli Stati Uniti sono cresciute del 6%.
I SINDACATI NON CI STANNO
Pronti a dar battaglia i rappresentanti dell’Uaw, United Auto Workers, guidati dal battagliero Shawn Fain, l’uomo che capeggiò la protesta di portata storica dei lavoratori di General Motors, Stellantis e Ford culminata nello sciopero a oltranza dell’autunno del 2023 che paralizzò l’industria automobilistica di Detroit.
Il sindacalista ha criticato duramente General Motors per i tagli ai posti di lavoro, sottolineando che l’azienda ha aumentato le previsioni di profitti annuali a 13 miliardi di dollari questo mese. “La Uaw continuerà a lottare per maggiori investimenti sia nella produzione di motori a combustione interna sia in quella di veicoli elettrici, in Gm e in altre Case”, ha dichiarato Fain.






