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L’auto europea è in panne. Dopo Michelin un’altra francese in crisi: tutti i tagli di Valeo

Valeo, specializzato in sistemi di ausilio alla guida, impiega attualmente circa 14.000 persone in Francia dove ha 37 impianti tra produzione e ricerca e sviluppo. La crisi del comparto però sta spingendo il fornitore automobilistico a una ottimizzazione dei costi: nell'aria un migliaio di licenziamenti e la chiusura di due hub

Lo sciopero che dal 2 dicembre blocca Volkswagen, l’improvviso addio di Carlos Tavares dal ruolo di Ad di Stellantis, il fallimento dell’austriaca Ktm sommersa da 3 miliardi di debiti e i tagli delle tedesche Bosch e Schaeffler sono un termometro utile per comprendere la gravità delle condizioni in cui versa l’industria a due e quattro ruote del Vecchio continente. E le fabbriche francesi non sono certo immuni, come dimostrano i tagli di Michelin o quelli che dovrà porre in essere Valeo, colosso d’Oltralpe della componentistica.

I TAGLI DI VALEO

Anche se in merito manca ancora l’ufficializzazione, Reuters, l’agenzia di stampa che per prima ha diffuso la notizia sentendo due fonti ben informate, parla di 900 esuberi che interesseranno i poli produttivi francesi e di altri 200 individuati presso le divisioni di Repubblica Ceca, Germania e Polonia.

Le indiscrezioni di stampa sostengono che la maggioranza dei dipendenti licenziati farebbe parte del personale di amministrativo e di supporto, ma nel mirino della dirigenza di Valeo sarebbero finiti anche circa 200 addetti alla produzione ai quali verrà proposta un’uscita volontaria con liquidazione.

LA CHIUSURA DEGLI IMPIANTI

Oltre al migliaio di licenziamenti in tutta Europa, il fornitore automobilistico, specializzato in sistemi di ausilio alla guida e di ibridazione, dovrebbe far calare la scure dei tagli anche su due hub nell’Hexagone: vanno verso la chiusura lo stabilimento di La Suze-sur-Sarthe (Paesi della Loria) e il sito di ricerca e sviluppo di La Verrière nella regione dell’Île-de-France.

I dipendenti del sito parigino dovrebbero ricevere a giorni una proposta di trasferimento in un centro più grande sempre nella stessa regione, mentre i lavoratori dell’impianto della Sarthe saranno spostati a Reims, nell’est della Francia. Le medesime fonti riportano che era stato individuato un terzo sito vicino a Lione tra quelli da dismettere o vendere, ma almeno per adesso rimarrà attivo seppur con personale ridotto.

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