È in corso un progetto segreto di droni russi in Cina.
Secondo due fonti di un’agenzia di intelligence europea e documenti esaminati da Reuters, la Russia ha avviato un programma di armi in Cina per sviluppare e produrre droni d’attacco a lungo raggio da utilizzare nella guerra contro l’Ucraina.
IEMZ Kupol, una sussidiaria della società di armi statale russa Almaz-Antey, ha sviluppato e testato in volo un nuovo modello di drone chiamato Garpiya-3 (G3) in Cina con l’aiuto di specialisti locali, secondo uno dei documenti ripresi da Reuters, ovvero un rapporto che Kupol ha inviato al ministero della Difesa russo all’inizio di quest’anno delineando il suo lavoro.
Se confermato, questo sarebbe il primo caso noto di aziende cinesi che forniscono a Mosca sistemi di armi completi.
Da parte sua Pechino ha affermato di non essere a conoscenza del presunto accordo per produrre droni d’attacco a lungo raggio nel paese.
Con il conflitto in corso tra Russia e Ucraina i droni hanno assunto un ruolo fondamentale e sia Kiev sia Mosca stanno espandendo la propria produzione di droni militari.
Giusto una settimana fa il presidente russo Putin ha affermato che la Russia sta aumentando la produzione di droni di dieci volte.
Tutti i dettagli.
LA RUSSIA HA AVVIATO PROGRAMMA DI DRONI FABBRICATI IN CINA
Le fonti hanno mostrato a Reuters cinque documenti in tutto, tra cui due relazioni Kupol al ministero della Difesa di Mosca nella prima metà dell’anno e due fatture, per supportare le loro affermazioni sull’esistenza di un progetto russo in Cina per la produzione di droni da utilizzare in Ucraina.
Kupol ha riferito al ministero della Difesa russo in un aggiornamento successivo che era in grado di produrre droni tra cui il G3 su larga scala in una fabbrica in Cina con l’obiettivo di dispiegarle nel teatro ucraino.
Campioni del G3 e di alcuni altri modelli di droni realizzati in Cina sono stati consegnati a Kupol in Russia per ulteriori test, sempre con il coinvolgimento di esperti cinesi, secondo i documenti citati di Reuters.
LE CARATTERISTICHE DEL G3
Il G3 può percorrere circa 2.000 km con un carico utile di 50 kg, secondo i rapporti al ministero della Difesa russo da parte di Kupol, riporta ancora Reuters che ricorda come la società sia sottoposta alle sanzioni statunitensi dal dicembre 2023.
I RAPPORTI CITATI DA REUTERS
Kupol ha ricevuto sette droni militari realizzati in Cina, tra cui due G3, presso la sua sede centrale nella città russa di Izhevsk, secondo i due documenti separati esaminati da Reuters, che sono fatture inviate a Kupol in estate da un’azienda russa che, secondo le due fonti di intelligence europee, funge da intermediario con i fornitori cinesi.
Tuttavia, i documenti non identificano gli specialisti cinesi di droni coinvolti nel progetto segreto.
LA REPLICA DI PECHINO
Nella sua dichiarazione inviata a Reuters, il ministero degli Esteri cinese ha aggiunto che il paese ha rigide misure di controllo sull’esportazione di droni o veicoli aerei senza pilota (UAV).
LE REAZIONI DELLA CASA BIANCA
Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha affermato di essere profondamente preoccupato per il rapporto della Reuters sul programma dei droni.
La Casa Bianca non ha visto nulla che suggerisca che il governo cinese fosse a conoscenza delle transazioni coinvolte, ma la Cina ha la responsabilità di garantire che le società non forniscano aiuti letali alla Russia per l’uso da parte dei suoi militari, ha aggiunto un portavoce.
LA CORSA AI DRONI DI PUTIN
Come già detto, sia la Russia sia l’Ucraina hanno acquistato droni all’estero e aumentato la propria produzione.
La scorsa settimana, intervenendo in un incontro a San Pietroburgo, Putin ha affermato che la Russia sta aumentando la produzione di droni di circa dieci volte, arrivando a quasi 1,4 milioni quest’anno, nel tentativo di garantire la vittoria delle forze armate russe in Ucraina.
“In totale, circa 140.000 velivoli senza pilota di vario tipo sono stati consegnati alle forze armate nel 2023”, ha affermato Putin, riporta Reuters. L’inquilino del Cremlino ha aggiunto che la Russia stava facendo progressi quasi settimanali nella tecnologia dei droni e che aveva bisogno di sviluppare anche le sue difese contro i droni, essenzialmente una tecnologia che rileva, confonde e poi abbatte i droni attaccanti.
“Il compito chiave è produrre un’ampia gamma di veicoli aerei senza pilota, per stabilire la produzione in serie il più rapidamente possibile”, ha detto Putin.
IL COMMENTO DEGLI ESPERTI SUI DRONI RUSSI FABBRICATI IN CINA
Ma quali sarebbero le conseguenze del programma dei droni fabbricati dalla Russia in Cina?
Fabian Hinz, ricercatore presso l’International Institute for Strategic Studies, un think tank sulla difesa con sede a Londra, ha osservato a Reuters che la consegna di UAV dalla Cina alla Russia, se confermata, sarebbe uno sviluppo significativo.
“Se si guarda a ciò che la Cina ha consegnato finora, si trattava principalmente di beni a duplice uso: componenti, sottocomponenti, che potrebbero essere utilizzati in sistemi d’arma”, ha precisato a Reuters.
Tuttavia, Samuel Bendett, ricercatore senior associato presso il Center for a New American Security, un think tank con sede a Washington, ha affermato sempre a Reuters che Pechino esiterebbe ad aprirsi a sanzioni internazionali per aver aiutato la macchina da guerra di Mosca. Secondo l’esperto americano sono necessarie ulteriori informazioni per stabilire se la Cina ospita davvero la produzione di droni militari russi.