Skip to content

Stellantis

Chi e perché critica la strategia di Tavares per Stellantis

Gli analisti della banca americana Jefferies hanno abbassato il giudizio sul titolo di Stellantis, attaccando la strategia di Tavares molto focalizzata sui costi e poco attenta al coordinamento tra i marchi. Intanto, il gruppo cala in borsa

La banca d’investimento statunitense Jefferies ha abbassato il giudizio sul titolo di Stellantis da buy hold, con il quale indica quegli strumenti finanziari che prevede possano fornire un rendimento del 10-15 per cento entro un periodo di dodici mesi. Anche il target price è stato rivisto al ribasso, da 25,1 euro a 15 euro. In borsa le azioni di Stellantis hanno perso lo 0,3 per cento, attestandosi a 14,1 euro.

JEFFERIES BOCCIA LA STRATEGIA DI TAVARES

Il taglio del rating è dovuto a un giudizio sostanzialmente negativo sulla strategia di Carlos Tavares, l’amministratore delegato, che si sarebbe concentrato principalmente sui costi, con l’effetto però di rendere il gruppo automobilistico sì più efficiente ma non più competitivo.

Secondo gli analisti di Jefferies, non c’è coordinamento tra i quattordici marchi controllati da Stellantis – tra cui Fiat, Jeep, Chrysler, Lancia, Peugeot, Opel e Maserati -, che nel complesso hanno perso 4-5 punti di quota di mercato in Europa e in Nordamerica. Tali perdite, a detta della banca, riflettono uno squilibrio tra la posizione dei marchi e i prezzi. I nuovi modelli in uscita dovrebbero migliorare in parte la situazione, benché Jefferies ritenga che le decisioni sui prodotti offerti siano il frutto di un approccio che tiene in conto più le sinergie di costo che il marketing.

Di recente Tavares ha dichiarato che ai marchi non redditizi potrebbe non venire concesso un tempo illimitato per ritrovare l’equilibrio: “Se non fanno soldi, li chiudiamo. È molto semplice, perché stiamo parlando di un periodo di transizione molto difficile [nel quale] non possiamo permetterci di avere marchi che non guadagnano”. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, Stellantis ha visto calare del 14 per cento i ricavi netti, a 85 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023. L’utile netto è diminuito del 48 per cento, a 5,6 miliardi.

IL CALO DELLA PRODUZIONE

Nella sua analisi, Jefferies afferma che dalla nascita (nel gennaio 2021, per effetto della fusione tra i gruppi Fca e Psa) e dalla crisi industriale provocata dalla pandemia, la produzione di Stellantis è diminuita di 900.000 unità in Nordamerica e di 1,4 milioni in Europa per una perdita netta globale di 2 milioni di unità. L’utilizzo della capacità si è ridotto di circa il 13-16 per cento.

COSA DEVE FARE STELLANTIS, SECONDO JEFFERIES

Jefferies riconosce come negli ultimi due anni Stellantis sia riuscita a gestire bene la crisi generale del settore automobilistico e che i suoi punti di forza siano l’impronta globale e la capacità di produrre a basso costo. Tuttavia, il gruppo deve prestare maggiore attenzione ai suoi marchi e alle capacità di marketing.

Torna su