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Jameel Motors, cosa fa il gruppo saudita che distribuirà la cinese Geely in Italia

Le auto ibride ed elettriche di Geely presto correranno sulle strade italiane. Tutto grazie alla saudita Jameel Motors che ne curerà la distribuzione

Un altro agguerrito marchio cinese, Geely, si prepara a sbarcare in Italia. Non è la prima volta nel nostro Paese del marchio asiatico, avendo inaugurato nel 2023 il proprio Innovation Design Center a Milano e, sul fronte dei mezzi pesanti, acquisito il 25% di Menarinibus (ex Industria italiana autobus), l’azienda di Avellino con sede di ricerca a Bologna a lungo nelle mani dello Stato la cui vertenza per il dicastero del Made in Italy pareva diventata un rompicapo.

QUALCHE NUMERO SU GEELY

Fino all’arrivo dei cinesi, appunto. L’azienda fondata nel 1986 da un Li Shufu appena 23enne si è fatta largo nel Vecchio continente in sordina, ma oramai è impossibile non notarla, avendo sfiorato i 56 miliardi di dollari di fatturato nel 2022 con una forza lavoro di oltre 120mila persone in 40 stabilimenti, 8 centri di ricerca e 6 centri di progettazione sparsi in tutto il mondo. E ora il debutto nelle concessionarie del Bel Paese, grazie a Jameel Motors.

COSA FA JAMEEL MOTORS

Se a queste latitudini sono davvero in pochi a conoscere, per ora, il marchio Geely, quasi nessuno di certo avrà mai sentito parlare di Jameel Motors. Eppure è un distributore che, in 80 anni, è diventato via via sempre più importante, anche se opera principalmente in Medio Oriente. Fondato nel 1945 dal defunto sceicco Abdul Latif Jameel si è fatto largo ottenendo la licenza per distribuire Toyota nel regno saudita già nel 1955. Quindi si è spostato al settore delle macchine pesanti e per il movimento terra in un Paese che conta più cantieri per opere avveniristiche che abitanti, distribuendo la giapponese Komatsu in jv con Sumitomo Corporation.

Tornando al primo amore, Toyota, nel maggio 2016 Abdul Latif Jameel ha lanciato la prima distribuzione di Lexus, marchio premium della Casa nipponica, prima in Turchia e poi in Marocco. Da allora la società ha anche tessuto altri rapporti commerciali in settori disparati con il Giappone aprendo nel 2019 la sede centrale della Abdul Latif Jameel (ALJ) Trading Company nel cuore di Tokyo.

Attiva anche in altri comparti economici, soprattutto energetici, l’azienda saudita non ha mai scordato la passione per le auto. Nel 2021 la Abdul Latif Jameel aveva accumulato azioni della startup statunitense di veicoli elettrici Rivian per 11,5 miliardi di dollari, secondo la valutazione della chiusura dell’Ipo. A leggere le brochure oggi il gruppo vanta 600 punti di rappresentanza in otto mercati internazionali che abbracciano Medio Oriente, Nord Africa, Europa e Asia.

I MARCHI DISTRIBUITI

I sauditi di Jameel Motors, si scriveva poc’anzi, hanno iniziato la propria fortuna distribuendo Toyota, il marchio numero uno al mondo per veicoli venduti. Oggi continuano a guardare a Oriente, ma hanno capito che il vento sta girando: ecco perché si stanno focalizzando sulle Case cinesi, desiderose di approdare in Occidente. I sauditi distribuiscono Changan in Sud Africa, il colosso Byd in Turchia, Gac Motor in Egitto e in Polonia, Mg (marchio britannico ma nel portafogli della cinese Saic) in Marocco.

LA COLLABORAZIONE CON GEELY

E Geely in Polonia e presto in Italia, appunto. Il lancio affidato a Marco Santucci, un passato in Ford Italia, Ford Europe, Toyota Europe e Jaguar Land Rover Italia, Europe and Global, oggi managing director di Jameel Motors Italia, prevede che a fare da apripista sia un suv 100% elettrico, il Geely EX5, e successivamente sulle nostre strade dovrebbe debuttare un altro modello ibrido plug-in. Jameel Motors ha già collaborato a lungo coi cinesi di Geely nel ramo dei veicoli commerciali distribuendo i furgoni del marchio Farizon Auto (il cui nome completo sarebbe Zhejiang Geely Farizon New Energy Commercial Vehicle Group).

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