Nella notte tra il 4 e il 5 novembre è stato bloccato l’accordo sulla vendita di Ita Airways a Lufthansa. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera e dall’Agi, i rappresentanti del ministero dell’Economia italiano (che possiede il 100 per cento di Ita, precedentemente nota come Alitalia) e della compagnia aerea tedesca avrebbero iniziato a discutere sul prezzo dell’operazione.
COSA È SUCCESSO
Come scrive l’Agi:
Fonti riferiscono che ci sarebbe una distanza tra le due parti di circa 10 milioni di euro sul prezzo finale, 829 milioni di euro, dato che l’accordo iniziale avrebbe previsto una possibile rinegoziazione del costo della seconda tranche dell’operazione, in base ad una serie di parametri variabili. Il Mef però, viene riferito, avrebbe chiesto il rispetto del prezzo concordato tra le parti al momento dell’intesa siglata a maggio del 2023.
Il Corriere aggiunge che Lufthansa “avrebbe evidenziato che il closing, plausibilmente a fine anno, dovrebbe vedere un «aggiustamento» della cifra relativa alla seconda tranche da 325 milioni (più 100 milioni di bonus) perché Ita rispetto a sei mesi prima avrà perso valore”.
“L’ITALIA NON SVENDE LA SUA COMPAGNIA”, DICE GIORGETTI
Secondo queste ricostruzioni, il ministero dell’Economia non ha intenzione di ritoccare la seconda tranche sulla base dei risultati riportati da Ita nell’ultimo trimestre del 2024, generalmente considerato uno dei peggiori per l’industria del trasporto aereo.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, avrebbe dichiarato che “l’Italia non svende la sua compagnia”.
COSA DICE LUFTHANSA
Lufthansa – riporta Repubblica – ha ribadito di aderire “all’accordo del 2023 con il ministero dell’Economia e delle finanze italiano per acquisire una quota del 41% in Ita Airways” e “ha firmato il pacchetto di misure correttive necessarie entro la scadenza concordata”.
CHE NE SARÀ DI ITA AIRWAYS?
Il Corriere scrive che la parte negoziale italiana “ritiene di non essere obbligata a chiudere l’accordo con Lufthansa se questo è contro gli interessi del paese”. L’Agi specifica invece che “la sensazione […] è che lo stallo possa essere superato, dato che il dialogo tra le parti starebbe proseguendo”.
Di tempo per le trattative ce n’è ancora: l’11 novembre, infatti, è la data di scadenza per la consegna alla Commissione europea del documento contenente le misure sul rispetto delle condizioni poste sull’operazione. Bruxelles, ad esempio, ha chiesto a Ita e Lufthansa di garantire la concorrenza negli aeroporti di Milano Linate e di Roma Fiumicino attraverso la cessione di slot di decollo e atterraggio ad altre compagnie aeree.
COSA HA DETTO LA COMMISSIONE EUROPEA
Commentando il blocco delle trattative su Ita, la portavoce della Commissione europea per la Concorrenza, Lea Zuber, ha dichiarato che “l’unica cosa che posso dire è che siamo in contatto con Lufthansa e il ministero dell’Economia e la prossima tappa è analizzare l’accordo che le parti ci vorranno consegnare”.
“Le scadenze concordate dalle parti negli impegni che hanno presentato alla Commissione al momento dell’autorizzazione condizionale sono riservate”, ha aggiunto. “Quindi non posso davvero dire di più sulle scadenze in quanto tali”.
Zuber ha spiegato poi che “la transazione non può essere finalizzata prima che la Commissione concluda che c’è un soggetto idoneo a porre rimedio per ciascuna delle criticità riscontrate. Quindi una volta che riceviamo gli accordi, una volta che analizziamo se il soggetto idoneo a porre rimedio è indipendente dalle parti, se ha le risorse finanziarie necessarie, le competenze necessarie e una volta che diamo il nostro consenso, solo allora la transazione può concludersi”.