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Chi incalza Ita su Lufthansa

Ecco le ultime novità sul dossier Ita-Lufthansa. Fatti, indiscrezioni, commenti e analisi

Altre turbolenze per Ita Airways, la compagnia di bandiera Italiana che è alle prese con una privatizzazione che sembra non finire mai. Questa volta a finire sotto le lente di ingrandimento con una interrogazione parlamentare sono i rimedi imposti dall’Unione europea che hanno per oggetto la cessione di rotte e slot e che dovranno essere attuati entro il 4 novembre prossimo.

L’interrogazione è stata presentata ieri pomeriggio dal deputato Ettore Rosato (Azione), ex vice presidente della Camera dei Deputati e attuale segretario del Copasir,  il Comitato Parlamentare per la sicurezza Pubblica, il quale ha espresso una forte preoccupazione per i tempi che stanno caratterizzando la privatizzatone di ITA Airways.

Nella missiva che interroga il governo, Rosato spiega che “ITA Airways è alle prese con una privatizzazione che la porterà nei prossimi mesi ad essere integrata a Lufthansa. Questo accordo, non solo porterà nuovi sviluppi nel trasporto aereo italiano ed europeo, ma porrà fine a un ciclo di salvataggi costato ai cittadini italiani oltre 13 miliardi di euro dal 2008 al 2021, e in un futuro abbastanza prossimo anche un aumento dei posti di lavoro, senza contare che eventuali perdite di bilancio di ITA Airways non saranno più a carico dei cittadini. Ecco perché l’accordo tra Ita e Lufthansa va salvaguardato.” Rosato ha poi voluto illustrare le tappe che porteranno al closing con Lufthansa affermando che: “Nonostante tutte le ampie rassicurazioni, all’orizzonte si prefigura una possibile complicazione dovuta alla data di scadenza del 4 novembre prossimo, imposta dalla UE per siglare i cosiddetti accordi con i “remedy taker” ai quali andranno cedute rotte e slot che la DG Competition ha identificato in violazione della politica di concorrenza”.

Rosato ha poi ricordato che il 25 maggio 2023 Lufthansa ha raggiunto un accordo con il ministero dell’Economia e delle finanze per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza nella compagnia di bandiera italiana Ita Airways, la cui finalizzazione contrattuale ha trovato riscontro nell’autorizzazione da parte della DG COMP della Commissione Europea in data 3 luglio 2024.

Il via libera da parte della Commissione Europea è però caratterizzato da una serie di operazioni preliminari denominate “remedies” e che dovranno essere attuare nell’arco di 4 mesi dalla data di autorizzazione e poi sottoposte al vaglio della stessa Commissione che ne dovrà attestare la rispondenza, conditio sine qua non per poter dare definitivamente corso al cosiddetto “closing” e quindi consentire l’ingresso nel capitale azionario di ITA Airways, da parte del Gruppo tedesco.

Il gruppo Lufthansa ha già individuato la società che si occuperà di controllare l’accordo (il cosiddetto monitoring trustee) segno che il gruppo tedesco sta cercando di arrivare al closing il prima possibile.

In sostanza, Rosato si dice preoccupato che l’iter di conclusione degli accordi con le compagnie aeree rivali si possa protrarre oltre il 4 di novembre e quindi spiega che: “Sempre dagli organi di stampa è emerso che ITA Airways sarebbe in forte ritardo sulla sottoscrizione con le compagnie aeree rivali delle “remedies” e che tale ritardo se si protraesse oltre il 4 novembre potrebbe compromettere l’accordo con il Gruppo Lufthansa”. Infatti la Commissione UE ha specificato che sulla data del 4 novembre non dovrebbero esserci deroghe. Questo quindi porta ad identificare una possibile criticità dovuta al fatto che questi accordi vanno definiti rigorosamente entro quella data, presumendo che il superamento di questa dead line potrebbe comportare il default dell’accordo con conseguenze inimmaginabili.

Ecco perché il segretario del Copasir, onde evitare che si arrivi oltre la data fatidica del 4 novembre per sottoscrivere gli accordi con le compagnie aeree rivali, “interroga il Governo e ministri competenti per sapere se corrisponde al vero che c’è un ritardo nella sottoscrizione degli accordi con le compagnie aeree rivali e nella cessione degli slot di Fiumicino e Linate e in generale con tutte le attività che ITA deve espletare per arrivare al closing definitivo con Lufthansa quanto prima, e nel caso quali sono gli elementi correttivi che ITA Airways intende adottare nell’immediato per fare in modo di non dover arrivare alla sottoscrizione di questi accordi oltre il 4 di novembre prossimo”.

“Il dossier Ita-Lufthansa è stato caratterizzato da molte interferenze che hanno cercato di sabotare le nozze tra ITA e Lufthansa fin dal principio” commenta con Startmag Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di AzzurraAir e che segue da tempo il dossier Ita Airways. “La sottoscrizione degli accordi con i remedy taker – prosegue Spazzali – è in sostanza l’ultimo tassello che serve a ITA per entrare nella galassia di Lufthansa. E quindi qualcuno potrà chiedersi, il problema dov’è? Semplice: il problema risiede sia in una parte dei sindacati che al momento controlla buona parte dell’azienda e sia nelle prime linee dirigenziali. Ai primi non è stato rinnovato né il contratto del trasporto aereo e neanche gli accordi relativi ai permessi sindacali, che lo ricordiamo scadranno a fine 2025, ai secondi non è stato garantito alcun futuro e quindi non sono minimamente incentivati a portare a compimento l’accordo”.

“Gli unici che hanno interesse a chiudere questo accordo con Lufthansa – aggiunge Spazzali – credo siano quei dipendenti di Ita che non sono sindacalizzati e che hanno veramente a cuore le sorti dell’azienda e poi credo anche il presidente di Ita Antonino Turicchi, al quale molto probabilmente è stato garantito un bonus, al momento in cui ci sarà il closing e quindi è l’unico che potrebbe avere un reale interesse affinché questa partita si concluda positivamente”.

Spazzali poi conclude lanciando un monito: “Bisogna fare molta attenzione, perché se l’accordo con Lufthansa non dovesse concretizzarsi al momento non ci sono molte alternative per Ita Airways. Eventuali investitori visti tutti i problemi che ci sono stati in questo dossier ne resteranno alla larga e non credo che il Governo aprirà i cordoni della borsa per ripianare gli eventuali debiti della compagnia, Ue permettendo. Quindi in caso di default lo scenario che ci si prospetta, e che andrebbe evitato a tutti i costi, è quello di ritrovarsi nuovamente una compagnia aerea in amministrazione straordinaria”.

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