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L’Ue bacchetta le compagnie aeree per il greenwashing

La Commissione europea sta indagando su venti compagnie aeree accusate di greenwashing: avrebbero esagerato i benefici climatici della riforestazione e dell'utilizzo di carburanti alternativi, che non compenserebbero davvero le emissioni dei voli. Tutti i dettagli.

La Commissione europea ha avviato un’indagine su venti compagnie aeree sospettate di greenwashing, cioè di aver ingannato i consumatori sui benefici delle pratiche di compensazione delle emissioni. A livello globale l’industria del trasporto aereo vale il 2,5 per cento delle emissioni totali di anidride carbonica; emissioni che potrebbero però aumentare notevolmente, viste le previsioni sulla crescita del numero di passeggeri entro il 2050.

Le autorità europee non hanno specificato i nomi delle compagnie aeree sotto indagine. Sappiamo però che gli enti nazionali di tutela dei consumatori chiamati a verificare i possibili casi di greenwashing sono quelli spagnolo, olandese, norvegese e belga.

L’UNIONE EUROPEA È SCETTICA VERSO I CARBURANTI SOSTENIBILI PER L’AVIAZIONE

I regolatori europei contestano le posizioni delle compagnie aeree sulla compensazione delle loro emissioni attraverso gli investimenti nei progetti di riforestazione oppure attraverso l’utilizzo dei cosiddetti “carburanti sostenibili per l’aviazione” (SAF). I SAF sono carburanti grossomodo equivalenti ai normali combustibili fossili, ottenuti però da fonti organiche o per via sintetica: pur rilasciando CO2 quando vengono bruciati, i SAF hanno un’impronta carbonica complessivamente inferiore rispetto al jet fuel tradizionale, a base di cherosene.

Secondo la Commissione, “le compagnie aeree non hanno ancora chiarito se tali affermazioni possono essere comprovate da solide prove scientifiche”.

LE CRITICHE DI AIRLINES FOR EUROPE

Airlines for Europe, un’associazione di settore, ha dichiarato che i suoi membri “riconoscono l’importanza delle informazioni chiare e trasparenti sulla sostenibilità” e sugli sforzi per l’azzeramento netto delle emissioni. Tuttavia, il gruppo si è detto “particolarmente preoccupato” per lo scetticismo nei confronti dei SAF, che sono stati “sostenuti e approvati” dall’Unione europea. “La scienza”, ha sottolineato Airlines for Europe, “sostiene che [i SAF, ndr] sono un’alternativa più sostenibile rispetto al normale jet fuel“.

A marzo Airlines for Europe – che tra i suoi membri ci sono Lufthansa, Ryanair, Air France-KLM, easyJet e International Airlines Group – ha chiesto all’Unione europea di imitare i piani degli Stati Uniti per l’aumento della produzione di SAF.

LA STRETTA SUL GREENWASHING

Come scrive il Financial Times, le compagnie aeree devono fare i conti con un crescente controllo normativo sul loro impatto ambientale; l’Unione europea, inoltre, ha avviato un ampio giro di vite contro il greenwashing nel marketing aziendale.

Di recente, un tribunale nei Paesi Bassi ha stabilito che la compagnia aerea KLM è colpevole di greenwashing per aver esaltato l’impatto ambientale positivo delle pratiche di riforestazione e dell’utilizzo di SAF, che invece non compenserebbero adeguatamente le emissioni dei voli.

Il trasporto aereo vale circa il 4 per cento delle emissioni di gas serra dell’Unione europea. Il settore rientra tra quelli difficili da decarbonizzare (hard-to-abate) per via della mancanza di tecnologie pulite in grado di sostituire il jet fuel: le batterie non sono adatte agli aerei perché troppo pesanti, mentre l’alimentazione a idrogeno appare lontana dalla commercializzazione.

Alcune compagnie aeree hanno messo a punto delle iniziative che permettono ai passeggeri di contribuire economicamente ai progetti di compensazione delle emissioni o all’utilizzo di SAF, più costosi del cherosene. Secondo la Commissione europea, però, in certi casi queste iniziative creano “l’impressione errata che il pagamento di una somma aggiuntiva per finanziare progetti climatici con minore impatto ambientale o per sostenere l’uso di carburanti alternativi per l’aviazione possa ridurre o controbilanciare completamente le emissioni di CO2” legate al volo.

MA LE COMPAGNIE AEREE SI STANNO IMPEGNANDO CONTRO LE EMISSIONI?

Secondo Science-Based Targets initiative, un ente legato al WWF che valuta gli obiettivi sull’azzeramento delle emissioni fissati dalle aziende, nessuna grande compagnia aerea europea ha elaborato un piano sul clima sufficientemente ambizioso da contribuire al contenimento del riscaldamento globale entro gli 1,5 °C. EasyJet, Gol, Iberia, Lufthansa and Wizz Air sono state tutte rimosse dal processo di convalida dall’ente per non aver fissato dei target abbastanza ambiziosi nei loro piani sulle emissioni.

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