Tra le priorità della socialista Anne Hidalgo (nella foto), sindaco di Parigi, c’è quella di ridurre l’inquinamento nella capitale francese e ieri si è tenuto un referendum con il quale è stato deciso di triplicare – per i non residenti – le tariffe di parcheggio per le auto più “pesanti, ingombranti e inquinanti”, come i Suv. La partecipazione, tuttavia, non è stata entusiasmante: solo il 5,68% degli aventi diritto si è recato alle urne. Un’affluenza ancora più bassa di quella che si era registrata al referendum che ha sancito la fine dei monopattini elettrici a noleggio.
UN REFERENDUM DI SCARSO INTERESSE PER I PARIGINI
Ieri i parigini hanno votato per l’introduzione di una tassa di parcheggio speciale per i Suv e altri veicoli di grandi dimensioni. La proposta è passata con il 54,55% dei voti a favore, “un punteggio – osserva Les Echos – molto più basso rispetto a quello dei monopattini elettrici, che sono stati respinti dall’89% dei votanti”. Alla votazione, tra l’altro, hanno partecipato solo 78.000 persone.
Nonostante il poco interesse dei parigini, Hidalgo, che ha definito la misura “buona per la nostra salute e per il pianeta”, ha dichiarato che si è comunque trattato di un “ottimo risultato”.
Il provvedimento sui 4×4 urbani sarà discusso dal Consiglio comunale di Parigi a maggio, per entrare in vigore dal 1° settembre.
PIÙ INQUINI PIÙ PAGHI
Nella pratica, le tariffe di parcheggio a Parigi per i non residenti alla guida di auto “pesanti, ingombranti e inquinanti” verranno triplicate, con la prima ora che passerebbe a 18 euro nella zona 1 (i quartieri centrali) e a 12 euro nella zona 2 (gli arrondissement da 12 a 20). Per sei ore, la durata massima del parcheggio per i non residenti, il conto raggiungerebbe i 225 euro nella zona 1 e i 150 euro nella zona 2.
La misura fa eco alla fine del parcheggio gratuito a Parigi per moto e scooter a combustione interna, introdotta dal settembre 2022.
Non sono stati graziati nemmeno i Suv ibridi o elettrici. Sono coinvolti infatti anche tutti i veicoli a quattro ruote a combustione o ibridi ricaricabili di peso superiore a 1,6 tonnellate e i veicoli elettrici di peso superiore a 2 tonnellate.
Non sono interessati dal provvedimento, invece, i parcheggi residenziali nelle strade della capitale e sono state previste eccezioni per commercianti, taxi, operatori sanitari e persone a mobilità ridotta.
LA MISURA IN NUMERI
Secondo AAA Data citata da Les Echos, l’aumento delle tariffe di parcheggio potrebbe interessare quasi 900.000 veicoli immatricolati nella regione di Parigi (di cui 129.000 a Parigi). Ciò rappresenta il 16% del numero totale di veicoli nella regione parigina, comprese le berline e i furgoni familiari. Per il vicesindaco responsabile dei trasporti, David Belliard, la misura potrebbe fruttare alla città fino a 35 milioni di euro all’anno.
La capitale francese inoltre ha già ridotto il numero di parcheggi su strada per indurre gli automobilisti a utilizzare i parcheggi sotterranei e tra la fine dei lockdown e il 2023 il Comune ha registrato un aumento del 71% nell’uso delle biciclette.
SI RESPIRA UN PO’ MEGLIO MA NON ABBASTANZA
Le novità normative introdotte hanno portato a dei miglioramenti grazie a una “tendenza alla diminuzione delle emissioni del settore residenziale e del traffico stradale” e alle condizioni climatiche favorevoli che hanno limitato le emissioni legate al riscaldamento, scriveva lo scorso aprile Libération.
Stando ad Airparif, responsabile del monitoraggio della qualità dell’aria nella regione dell’Ile-de-France, ovvero Parigi e dintorni, nel 2022 la situazione rispetto all’anno precedente era migliorata ma le “normative francesi – sottolineava la società – sono ancora ben al di sotto delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)”.
Secondo l’Oms, infatti, “quasi il 90% degli abitanti della regione dell’Ile-de-France” è stato esposto a livelli superiori alle soglie del PM 10 lo scorso anno, e “tutti” sono stati esposti anche a livelli superiori alle soglie del PM 2,5.