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Uber Lyft

I lavoratori di Uber e Lyft lasceranno a piedi gli Stati Uniti?

Mentre Uber e Lyft fanno affari d'oro (anche grazie a Taylor Swift e Beyoncé) i loro lavoratori negli Stati Uniti scioperano per chiedere una retribuzione equa. E le proteste potrebbero anche estendersi... Tutti i dettagli

 

Negli Stati Uniti gli autisti dei servizi di ride-sharing Uber e Lyft e i rider di DoorDash hanno incrociato le braccia per chiedere una retribuzione equa e un trattamento migliore. Intanto, entrambe le società tra il 2023 e i primi mesi del 2024 hanno raggiunto risultati positivi, anche grazie ai tour delle pop star Taylor Swift e Beyoncé, che hanno dato una spinta ai loro guadagni.

LO SCIOPERO DEI LAVORATORI DI UBER, LYFT E DOORDASH

Ieri, negli Stati Uniti, gli autisti di Uber e Lyft, e gli addetti alle consegne di DoorDash si sono fermati per puntare i riflettori sulle loro condizioni lavorative. Sostengono infatti che le società da cui dipendono prelevano somme sproporzionate dalle loro tariffe come tasse, danneggiando i loro guadagni.

“Uber e Lyft stanno degradando i lavoratori e il servizio, pagando di meno e facendo pagare di più, mentre recuperano valore per l’azienda e i suoi azionisti”, ha dichiarato Alissa Centivany, assistente alla University of Western Ontario.

La protesta, osserva Reuters, arriva proprio mentre Uber, la più grande società di ride-sharing, ha visto le sue azioni raggiungere un livello record dopo aver annunciato un riacquisto di azioni per 7 miliardi di dollari.

LA “TRUFFA” DI UBER E LYFT SUGLI STIPENDI

Stando all’agenzia di stampa, nella seconda metà del 2023, il guadagno mediano per un autista Lyft che utilizza un veicolo personale è stato di 30,68 dollari, mance e bonus inclusi, per ora di lavoro; mentre in Uber, la cifra è stata di 33 dollari all’ora, nel trimestre di dicembre.

Ma i problemi delle società di ride-sharing con gli stipendi dei lavoratori non sono una novità. Lo scorso novembre infatti Uber e Lyft hanno accettato di pagare 328 milioni di dollari per risolvere l’indagine pluriennale dello Stato di New York che le ha coinvolte per aver “sistematicamente truffato gli autisti in termini di retribuzione e benefit”. Per il procuratore generale Letitia James si è trattato del “più grande accordo sul furto di salari nella storia del suo ufficio”.

GLI AFFARI D’ORO DI UBER E LYFT

A proposito di come se la passano Uber e Lyft, Quartz afferma che il numero di corse di Uber è cresciuto del 24% nel 2023, raggiungendo i 9,4 miliardi di corse a livello globale, rispetto ai 7,6 miliardi dell’anno precedente. Le corse di Lyft, invece, sono aumentate del 18% a 709 milioni negli Stati Uniti e in Canada rispetto ai 599 milioni del 2022.

“Queste cifre – si legge nell’articolo – si sono tradotte anche in un aumento dei ricavi. Le entrate di Uber nell’intero anno sono cresciute del 17% a 115 miliardi di dollari e quelle di Lyft dell’8% a 4,4 miliardi di dollari nel 2023. Anche i loro titoli sono in rialzo oggi, grazie agli ottimi risultati ottenuti da entrambe le società. Le azioni di Uber sono salite del 12% e quelle di Lyft di oltre il 31%, nonostante un errore di battitura nella relazione sugli utili”.

Un ringraziamento speciale da parte delle società di ride-sharing va a Taylor Swift e Beyoncé, che con i loro tour mondiali, nel 2023, hanno contribuito a un aumento di oltre il 35% delle corse rispetto all’anno precedente. Anche gli U.S. Open e le partite di calcio hanno fatto la loro parte.

LE PROTESTE SI ESTENDERANNO?

Nonostante secondo Justice for App Workers (JFAW) lo sciopero di ieri sia stato il più grande del settore nella storia americana, Uber ha dichiarato di non aver riscontrato alcun impatto sulle proprie attività.

Tuttavia, anche gli autisti del Canada e i rider del Regno Unito – di cui una parte significativa sono immigrati che “sopportano turni massacranti che superano le 13 ore giornaliere, senza un giorno di riposo”, come scritto da Delivery Job UK, un gruppo con sede nel Regno Unito che organizza gli scioperi – hanno minacciato di scioperare.

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