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Stellantis Melfi

I chip frenano Stellantis a Melfi

La carenza globale di chip continua a impattare l'automotive: Stellantis ferma di nuovo la produzione a Melfi a maggio

 

La carenza globale di chip rischia di troncare le linee di produzione dell’automotive.

Stellantis, quarta casa automobilistica al mondo, interromperà di nuovo la produzione nel suo stabilimento di Melfi dal 3 al 10 maggio a causa della bassa domanda innescata dalla crisi Covid-19 e dalla carenza di semiconduttori. Lo ha riferito il segretario regionale della Uilm Basilicata, Marco Lomio, all’agenzia Reuters.

A Melfi Stellantis, nata a gennaio dalla fusione di Fca e Psa, produce modelli Jeep Renegade e Compass e il SUV compatto Fiat 500X. Si tratta di una delle più grandi strutture di assemblaggio del gruppo in Italia.

E già da inizio anno nello stabilimento nell’ex Fca di Melfi c’è grande preoccupazione tra i 7200 dipendenti. A metà marzo, Stellantis aveva annunciato la proroga della “cassa integrazione fino al 2 maggio” per i dipendenti dello stabilimento lucano.

Il motivo principale di questa nuova interruzione è da ricondursi quindi nella carenza di semiconduttori.

L’industria globale sta fronteggiando una carenza globale di chip, ormai definiti come “il nuovo petrolio”. A causa dei lockdown, sono schizzate le vendite degli acquisti di alcuni tipi di prodotti relativi all’elettronica, come pc, consolle e smartphone. Ma il settore dei semiconduttori, una volta che la ripresa si sta aavviando, non riesce a rispondere in modo spedito alle nuove richieste in quanto creare nuovi impianti richiede parecchi costi, nonche’ tempi lunghi. Questa dinamica sta mettendo in seria difficolta’ numerosi comparti, ‘in primis’ quello dell’automotive.

Come sottolinea Il Sole 24 Ore, “l’automotive nel 2019 ha speso 43 miliardi in microchip, un’auto elettrica ne ha 3mila e, senza, è impossibile costruire macchine da 50mila dollari. Nel 2020 GM e Ford ne hanno perso 2 a causa dei semiconduttori mancanti”.

In Borsa al momento (15.30) il titolo Stellantis scende del 2,33% a 14,06 euro.

Tutti i dettagli.

LA CARENZA DI CHIP FERMA LO STABILIMENTO STELLANTIS DI MELFI

La crisi dei chip “è il problema più serio”, ha dichiarato Lomio. “Non posso escludere che avremo ulteriori interruzioni del turno a maggio, poiché questo problema sta diventando sempre più grande e sempre più difficile da gestire”.

Per il sindacalista della Uilm “questi continui stop legati ai problemi di fornitura ad oggi non vedono una soluzione e impattano in modo forte sul salario dei lavoratori”.

FERMO PER LA SECONDA VOLTA

Quest’anno la produzione nello stabilimento è stata interrotta ripetutamente.

L’ultima chiusura risale a inizio aprile (dal 2 al 12) con relativa cassa integrazione per tutti i 7.000 lavoratori dello stabilimento Stellantis della Basilicata.

ANCHE DOMANDA DEBOLE DEL MERCATO

Un portavoce di Stellantis ha dichiarato che l’interruzione è dovuta sia alla questione dei chip sia alla debole domanda del mercato. Gli oltre 7.000 lavoratori di Melfi sarebbero stati messi in congedo per il periodo ha aggiunto.

A RISCHIO CHIUSURA?

I sindacati temono che Stellantis possa ridurre definitivamente la capacità a Melfi chiudendo una delle sue due linee, poiché la casa automobilistica cerca di ridurre i costi di produzione in Italia.

Anche lo stabilimento Stellantis di Janais, in Francia, ha registrato il fermo con la ripresa della sua attività mercoledì 28 aprile. Era stato chiuso una settimana fa a causa di un’interruzione nella fornitura di BSI, l’unità di gestione elettronica delle vetture.

L’IMPATTO DELLA CRISI DEI CHIP SULL’AUTOMOTIVE (NON SOLO STELLANTIS)

L’attuale carenza di chip elettronici pesa pesantemente sulle case automobilistiche, costringendole a fare in pratica uno stop and go nelle loro fabbriche nel mondo.

In Renault dovrebbe incidere sui volumi di almeno 100.000 veicoli quest’anno, secondo il capoazienda Luca de Meo. Anche General Motors, Ford Motor, Daimler e Volkswagen AG stanno tagliando la produzione.

Anche la casa automobilistica sudcoreana Younday ha iniziato ad esaurire i semiconduttori ora, spingendola a per sospendere temporaneamente la produzione per tre volte al fine di risparmiare chip per i suoi modelli più popolari.

LA CORSA EUROPEA ALL’APPROVVIGIONAMENTO DI CHIP

Di fronte alla carenza globale di semiconduttori che sta destabilizzando l’industria automobilistica o quella della telefonia, l’Europa e’ in procinto di creare un’alleanza “tra industriali e ricercatori”.

Lo ha detto il commissario europeo per la Politica industriale e il mercato interno, Thierry Breton, in un’intervista al quotidiano Les Echos. “L’obiettivo è prima di tutto raddoppiare la nostra capacità produttiva e la nostra quota di mercato entro il 2030, dal 10% di oggi al 20% di domani”, spiega Breton. “Nell’ambito della revisione strategica industriale dell’Unione europea che sarà presentata il 5 maggio, lanceremo un’alleanza europea che riunirò tutti gli attori della catena di produzione dei semiconduttori”, ha aggiunto Breton.

ALLEANZA UE CON GLI ATTORI DELLA CATENA DI PRODUZIONE

“Siamo in procinto di finalizzare le discussioni con NXP, Infineon, STMicroelectronics, Bosch, Siemens, ASML. Con i ricercatori di CEA-Leti in Francia, dell’istituto Fraunhofer in Germania o IMEC in Belgio e Paesi Bassi”, ha puntualizzato il commissario Ue, indicando che le discussioni siano aperte anche a “operatori di telecomunicazioni e case automobilistiche”.

L’obiettivo è realizzare un nuovo PIIEC (progetto di comune interesse europeo) “del valore di circa venti miliardi di euro” che dovrebbe consentire all’Europa di padroneggiare “semiconduttori inferiori a 5 nanometri, o anche inferiori a 2 nm” entro 10 o 15 anni.

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