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Perché Stellantis parte col freno a mano tirato su Melfi

Prolungata la cassa integrazione a Melfi: preludio di interventi strutturali da parte di Stellantis? Fatti e preoccupazioni (dei sindacati)

 

Freno a mano tirato per Stellantis. La quarta casa auto, nata dalla fusione di Fca in Psa, ha prorogato “la cassa integrazione fino al 2 maggio” per i dipendenti dello stabilimento di Melfi, tra la preoccupazione dei sindacati.

Un problema che anticipa interventi di tipo strutturale?

CASSA FINO AL 2 MAGGIO

Partiamo dai fatti. Stellantis ha prorogato “la cassa integrazione fino al 2 maggio” per i dipendenti dello stabilimento di Melfi. A darne l’annuncio sono stati i sindacati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf in una nota, sottolineando che “sono ormai 17 le settimane consecutive di cassa integrazione”.

CASSA INTEGRAZIONE DA GENNAIO

Sono 1000, infatti, i dipendenti di Melfi che oramai da gennaio hanno dovuto incrociare le braccia.

“A dicembre Fca ha comunicato che nello stabilimento di Melfi (Potenza) il terzo turno per la Jeep Compass e per le ibride sarebbe partito il 15 febbraio, e dal 4 gennaio sarebbe quindi stata utilizzata la cassa integrazione per gestire i lavoratori temporaneamente in esubero da ricollocare sul terzo turno di Compass e ibride, nonché per formarli alle nuove lavorazioni: il terzo turno non è mai partito, e l’azienda ha continuato a prolungare la cassa integrazione, senza interruzioni”, denunciano i sindacati.

LA PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI

E così, hanno aggiunto le sigle sindacali, “da inizio gennaio, tutti i giorni oltre mille lavoratori sono in cassa integrazione. Inoltre, ci sono state delle fermate per settimane intere per Compass e ibride e alcune collettive che hanno coinvolto tutti i 7.200 lavoratori dello stabilimento Stellantis di Melfi. Abbiamo chiesto incontri locali e un incontro a livello nazionale per chiarire il futuro dello stabilimento, ma ad oggi o non ci sono stati o sono risultati infruttuosi. Invece oggi l’azienda ha prorogato ulteriormente la cassa integrazione”.

VERSO INTERVENTI STRUTTURALI?

Ma la preoccupazione dei sindacati non è circoscritta alla cassa integrazione. Le sigle temono che la cassa non dipenda solo dalle “ricadute della pandemia sul mercato dell’auto e sulla fornitura di componenti (semiconduttori)”, ma da possibili problemi più gravi che sembrano essere un “preludio a interventi di tipo strutturale, nell’organizzazione dello stabilimento e nel sistema di forniture dell’indotto, così come già si vocifera. Temiamo che sia una vera e propria strategia di ridimensionamento dello stabilimento Stellantis di Melfi”.

SINDACATI CHIEDONO INCONTRO

Ed è per questo che i sindacati chiedono un incontro con la dirigenza, con l’obiettivo di far chiarezza sul futuro dello stabilimento.

ANCHE MIRAFIORI IN CASSA INTEGRAZIONE

Freno a mano tirato anche per Mirafiori, dove gli operai sono hanno incrociato le braccia, causa sempre cassa integrazione, dal 22 febbraio al 5 marzo. Il fermo è stato dovuto alla contrazione delle richieste dalle carrozzerie clienti (qui i dettagli).

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