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I camion elettrici Iveco di Exor e quelli americani di Nikola prendono strade separate

Iveco Group con l'acquisizione della jv si focalizzerà sull'Europa, Nikola a sua volta concentrerà le proprie attività nel Nord America. Ecco il peso dell'operazione sui conti di Iveco che fanno borbottare la Borsa

Una joint venture durata cinque anni e arrivata oggi a destinazione: Iveco Group e gli americani di Nikola prendono infatti strade differenti. Nella nota ufficiale le parti parlano dell’avvio di una «nuova fase», che vedrà «ciascuna delle due aziende concentrarsi sul proprio mercato di riferimento nel trasporto pesante». Vale a dire Nikola guarderà agli Stati Uniti mentre Iveco al Vecchio continente.

I DETTAGLI DELLA SEPARAZIONE TRA IVECO E NIKOLA

Ma non è tutto, perché la controllata di Exor (42,5% dei diritti di voto) acquisisce il pieno controllo della joint venture che ha sede a Ulm, in Germania. Nel pacchetto anche una licenza illimitata per l’utilizzo e l’ulteriore sviluppo del software di controllo dei veicoli alimentati a batteria e a idrogeno sviluppati congiuntamente con un esborso in parte cash per 35 milioni  e in parte in azioni, con 20 milioni di titoli di Nikola.

Leggi anche: Bus, il governo coccola Iveco di Exor e dimentica Iia di Leonardo e Invitalia?

Nikola dal canto suo otterrà da Iveco Group la licenza della tecnologia IVECO S-Way per il Nord America e la relativa fornitura di componenti, acquisendo la contitolarità della proprietà intellettuale degli assali elettrici di prima generazione, tecnologia sviluppata insieme a FPT Industrial, il marchio di Iveco Group specializzato nei sistemi di propulsione.

IMPATTO DI CASSA NEGATIVO PER IVECO

La controllata di Exsor ha già messo in conto che con l’acquisizione della partecipazione totalitaria della joint venture con Nikola Corporation in Europa Iveco Group registrerà nel conto economico del primo trimestre 2023 un impatto una tantum negativo di 44 milioni di euro, qualificato come “adjusting item” ai fini delle metriche adjusted. Iveco Group prevede di assorbire l’impatto di cassa negativo derivante da questa operazione attraverso la generazione di cash flow, senza modificare il proprio target di cash flow per il 2023.

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