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Hitachi

Che cosa ha promesso Hitachi ai sindacati

Durante un incontro con i sindacati, Hitachi Rail ha annunciato di volersi focalizzare sulla mobilità ferroviaria sostenibile (ibrido e idrogeno) e sulla digitalizzazione (per colmare i ritardi). Tutti i dettagli

 

Durante un incontro, ieri a Roma, con le segreterie dei sindacati FIM, FIOM e UILM, la società giapponese di costruzioni ferroviarie Hitachi Rail ha annunciato l’intenzione di puntare di più sulla mobilità a basse emissioni e sulla digitalizzazione.

Senza contare le aziende cinesi, Hitachi Rail è il quarto attore più grande al mondo nel mercato della mobilità ferroviaria.

LA DOPPIA STRATEGIA DI HITACHI

Nel suo intervento, come si rileva da un’informativa Fim-Cisl, l’amministratore delegato Andrew Barr ha dichiarato che la strategia di Hitachi “è quella di perseguire la digitalizzazione di tutta la nostra offerta core, che, anche attraverso il sistema dati Lumada, dovrà crescere nei prossimi anni”. La società sta anche procedendo con l’acquisizione di altre imprese “per sviluppare meglio il nostro business puntando sulla mobilità ibrida”.

“La sostenibilità ambientale”, ha detto Barr, “è ormai al centro di tutti i nostri progetti”. Il CEO di Hitachi Rail ha menzionato la collaborazione, in Giappone, con il produttore di veicoli Toyota per lo sviluppo di un treno a idrogeno.

IL VALORE DEL MERCATO ITALIANO

Barr pensa che il mercato degli Stati Uniti, essendo “in piena ripresa”, debba diventare “uno dei mercati principali a cui guardare” in ottica del raggiungimento dell’obiettivo di redditività al 6 per cento entro la fine del 2021. L’anno scorso la redditività era stata del 3 per cento; al 2025 dovrà invece arrivare al 10 per cento, anche attraverso un recupero dell’efficienza negli stabilimenti.

Anche in Italia però – dove Hitachi Rail conta circa circa 12mila addetti – “ci sono margini di crescita, soprattutto alla fine della pandemia e in funzione della spinta green“, sostiene il dirigente.

COSA FARÀ HITACHI SULL’IBRIDO

Christian Andi, responsabile per l’area EMEA di Hitachi Rail, ha annunciato che la società deve puntare sulla mobilità sostenibile, sull’ibrido, “in particolare sui tram e i treni”.

Su questo punto, nell’incontro di ieri è stato menzionato il treno ibrido (diesel-elettrico) AT300: è un treno intercity ad alta velocità, progettato per coprire grandi distanze.

I RITARDI DI HITACHI SULLA DIGITALIZZAZIONE

Giuseppe Gaudiello, COO Signalling & Turnkey di Hitachi Rail, ha ricordato invece il ritardo digitale di Hitachi Rail: “abbiamo grandi competenze ferroviarie”, ha detto, “ma abbiamo competenze digitali simili a chi si affaccia per la prima volta al mercato”. Ha spiegato che questo gap si risolve con l’acquisizione di competenze dall’esterno, ma le risorse devono dare “disponibilità alla mobilità internazionale”.

“Il futuro delle ferrovie sarà sempre più orientato alla guida autonoma dei treni”, sostiene Gaudiello. “5G, cloud e sensoristica sono gli strumenti che dovremo sviluppare e gestire nei prossimi anni per vincere la sfida”.

LE RICHIESTE DELLA FIM-CISL SULL’IDROGENO

In un comunicato, la FIM-CISL fa sapere di aver “chiesto chiarimenti” a Hitachi “circa la volontà o meno di potenziare gli investimenti in ricerca e sviluppo in direzione della produzione di treni a idrogeno, vista la volontà del governo di indirizzare verso quella fonte energetica la mobilità e la decarbonizzazione tutta”.

I TRENI A IDROGENO IN ITALIA

Dal 2023 in Italia arriveranno i primi treni a idrogeno, scrive il Corriere della Sera.

Lo scorso aprile, in audizione alla Camera, i rappresentanti del costruttore ferroviario Alstom hanno detto di avere una “forte attenzione” su Milano-Cortina 2026: “l’obiettivo sarebbe di arrivare ai Giochi olimpici del 2026 trasportando i visitatori con treni a idrogeno e non con treni diesel”. Il primo progetto ferroviario italiano a idrogeno è sulla linea Brescia Iseo Edolo. La società ha detto inoltre di star lavorando a progetti su Venezia Aeroporto, Valsugana, Sicilia, Sardegna, Puglia (la tratta Lecce-Gallipoli), Toscana (Firenze-Ravenna).

IL COMMENTO DI D’ALÒ (FIM-CISL)

Valerio D’Alò, segretario nazionale FIM-CISL, ha dichiarato che Hitachi Rail rappresenta “una ricchezza per il nostro Paese in termini di occupazione e tecnologia”. E pensa che “le competenze e gli asset industriali” della società possano “svolgere un ruolo trainante per la crescita del Pil Italiano, in particolare nel Mezzogiorno”.

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza vengono stanziati 31,4 miliardi di euro alle infrastrutture per la mobilità sostenibile, per la modernizzazione e il potenziamento dei trasporti ferroviari ad alta velocità e regionali, si legge nel comunicato della FIM-CISL.

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