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Come i governi europei accelerano sull’auto elettrica. Report Axpo

Come i governi europei spingono l'auto elettrica. Estratto del "Libro Bianco della Mobilità"

 

Il numero di auto elettriche nei Paesi europei, va rilevato, sta aumentando a ritmi serrati anche grazie alla presenza di incentivi all’acquisto voluti dai vari governi.

A giugno la Germania ha presentato un maxipiano di sostegno per il settore. Al suo interno, nell’ambito di stanziamenti complessivi per 130 miliardi di euro, sono stati inseriti nuovi incentivi pensati per dare una forte spinta ai veicoli elettrici. Entrando nel dettaglio, il governo tedesco ha deciso di portare da 3 a 6mila euro il contributo massimo per l’acquisto di nuove autovetture ad emissioni zero – a patto, però, che non costino oltre 40mila euro.

A ciò si sommano i 3mila euro di bonus offerti dalle case automobilistiche, il taglio di prezzo può arrivare, in sostanza, fino a 9mila euro. Oltre a ciò, il governo tedesco ha deciso di mettere sul piatto 2,5 miliardi di euro per l’espansione della rete di ricarica e per la produzione di batterie. Infine, i distributori di benzina saranno obbligati ad offrire punti di ricarica per le auto elettriche13. La leadership politico-industriale tedesca ha trovato poi recentemente un ampio consenso sulla decisione di prolungare fino al 2025 gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in.

Al di là della Manica, malgrado la Brexit, il Regno Unito è tra i Paesi più virtuosi per quanto riguarda i veicoli elettrici: a novembre Londra ha deciso di mettere al bando a partire dal 2030 le auto a benzina e diesel. Per incentivare l’acquisto di veicoli green, il Primo ministro inglese Boris Johnson ha messo sul piatto 582 milioni di sterline in sovvenzioni per veicoli a zero o a bassissime emissioni. Ben 500 milioni di sterline sono destinati allo sviluppo e alla produzione di batterie per veicoli elettrici. Il piano di Johnson non trascura nemmeno le infrastrutture: 1,3 miliardi di sterline saranno destinati all’aumento dei punti di ricarica nelle case e nelle strade di tutta l’Inghilterra.

Discorso simile anche in Francia, dove gli incentivi per le auto elettriche risultano piuttosto appetibili. Il governo francese concede, infatti, un bonus di 3.000 euro per l’acquisto di modelli con motore termico, “non importa se a benzina o diesel” ha sottolineato Macron, e di 5.000 per quelli elettrici o elettrificati. Secondo un meccanismo già utilizzato in passato, a poter beneficiare di questo incentivo sono i privati con un reddito fiscale di riferimento (diverso dal nostro ISEE) entro i 18mila euro, contro i precedenti 13.489. Secondo Macron “ciò permetterà di rendere ammissibili al contributo i tre quarti dei cittadini francesi” utilizzando un budget che sui 200mila acquisti programmati potrebbe variare fra 600 e 800 milioni di euro, a seconda del tipo di auto scelte. Saranno ammessi anche gli acquisti di veicoli usati, purché immatricolati dopo il primo settembre 2019. Confermati e migliorati anche i contributi per i veicoli elettrici, che si sommeranno agli incentivi di destockage.

Da dicembre un veicolo elettrico può usufruire di un bonus di 7.000 euro (1.000 in più rispetto alla situazione precedente) per i privati e di 5.000 (+2.000) per le aziende, a cui si aggiunge, come era stato fortemente sostenuto dalle case automobilistiche, un nuovo bonus di 2.000 per i modelli ibridi plug-in. Questi nuovi bonus sono rimasti in vigore dal 1° giugno al 31 dicembre 2020 e non sono limitati in numero, al contrario dei 200mila incentivi di destockage.

Estratto del “Libro Bianco della Mobilità“, a cura di Axpo e Start Magazine

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