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Perché Francia e Germania non convergono sulla difesa aerea

La conferenza promossa dalla Francia sulla difesa aerea europea il 19 giugno è l'occasione per esaminare proposte alternative allo "Sky Shield" guidato da Berlino secondo i media francesi e non solo

La Francia sfiderà il piano della Germania “European Sky Shield” per la difesa aerea dell’Europa?

È l’interrogativo che avanzano i quotidiani esteri — da Le Monde al Financial Times — secondo cui una conferenza sulla strategia di difesa aerea a Parigi prevista oggi 19 giugno, mira in parte a formulare un’alternativa all’iniziativa European Sky Shield sostenuta da Berlino, il cui lancio ha colto di sorpresa i funzionari francesi lo scorso anno.

Convocata dal presidente Emmanuel Macron a margine del Paris Air Show, la conferenza sulla difesa aerea dell’Europa che si tiene oggi a Les Invalides di Parigi in presenza di una ventina di ministri europei permetterà di “trarre le lezioni del conflitto in Ucraina” e di “lavorare con inostri partner per meglio proteggere in modo collettivo l cielo europeo”, ha spiegato in un editoriale sul quotidiano Le Figaro il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu.

“Ma la spinta di Macron riflette anche differenze più fondamentali tra Parigi e Berlino su come rafforzare prontamente le difese militari contro la Russia di Vladimir Putin, promuovendo allo stesso tempo la base industriale europea” commenta il Financial Times.

Tutti i dettagli.

IL SISTEMA SKY SHIELD PRESENTATO DA SCHOLZ

L’uso massiccio di droni e missili nella guerra in Ucraina ha spinto paesi come Germania e Francia a spendere miliardi per rinnovare la difesa aerea.

Lo scorso ottobre il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha presentato Sky Shield, uno scudo antimissile che dovrà rafforzare la difesa aerea e missilistica integrata della Nato. Il 13 ottobre i ministri della Difesa di 14 alleati della Nato e della Finlandia si sono quindi riuniti a Bruxelles per firmare una lettera d’intenti per lo sviluppo di una ‘European Sky Shield Initiative’. Guidata dalla Germania, l’iniziativa mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l’acquisizione comune di attrezzature di difesa aerea e missili da parte delle nazioni europee. Da allora hanno aderito 17 paesi in totale.

LE POSIZIONI DI FRANCIA, ITALIA E POLONIA

Ma paesi chiave come Francia, Italia e Polonia sono rimasti ai margini, sottolinea il Ft. Parigi, in particolare, è stata colta alla sprovvista dall’annuncio di Sky Shield e ha rinviato un vertice franco-tedesco in parte per segnalare la sua ripicca. (Qui l’approfondimento di Startmag su Come e perché Francia e Germania si scazzottano su energia, difesa e non solo).

A otto mesi dal suo varo, il previsto scudo di difesa antimissile europeo sta ancora provocando notevoli tensioni nel continente, in particolare tra Parigi e Berlino, rimarca Le Monde.

LE FRIZIONI TRA PARIGI E BERLINO

Se i due paesi si sono ben guardati dal criticare pubblicamente i reciproci piani, il presidente Macron ha implicitamente criticato Sky Shield per aver fatto troppo affidamento su sistemi d’arma fabbricati al di fuori dell’Europa, pur non considerando adeguatamente come scoraggiare al meglio la Russia, anche acquisendo potenzialmente capacità di attacco missilistico a lungo raggio, rammenta il Financial Times. La difesa aerea “è prima una questione strategica prima che industriale, ma ovviamente deve basarsi su un equilibrio tra azioni offensive e azioni difensive”, ha detto Macron in un recente discorso. “Quando vedo alcuni Paesi che aumentano le loro spese per la difesa per acquistare in maniera massiccia sistemi extraeuropei, dico loro semplicemente: ‘Stai preparando i problemi di domani!’”.

COSA STA SUCCEDENDO TRA FRANCIA E GERMANIA SULLA DIFESA AEREA

E il riferimento, nemmeno tanto implicito, dell’inquilino dell’Eliseo è proprio alla Germania.

Per muoversi rapidamente, Berlino ha proposto infatti di acquisire un sistema tedesco a corto raggio (Iris-T), un sistema americano a medio raggio (Patriot PAC-3 dalla Raytheon Technologies con sede negli Stati Uniti) e un israeliano a lunghissimo raggio (Arrow 3). Come spiega Le Monde, l’idea alla base dell’iniziativa Sky Shield è di ottenere economie di scala acquistando congiuntamente sistemi di difesa terra-aria esistenti, al fine di costruire rapidamente una bolla di protezione completa, compresi i sistemi antimissile.

Quello che proprio non andrebbe giù ai francesi sullo scudo Sky Shield, è la totale mancanza di soluzioni europee rispetto alla promozione dei prodotti americani e israeliani.

A Parigi, l’esclusione del sistema di difesa missilistico franco-italiano SAMP-T realizzato da MBDA e Thales, che ha una portata simile a quella del Patriot di fabbricazione statunitense, si è rivelata un punto dolente, ribadisce il Ft.

“La Francia è sconvolta dal fatto che Sky Shield sia in gran parte basato sulla tecnologia statunitense e israeliana quando esiste un’alternativa europea e che il progetto abbia in effetti escluso l’Europa meridionale”, ha affermato al quotidiano finanziario londinese Shahin Vallée, ex consigliere di Macron che lavora al Consiglio tedesco sulle relazioni estere.

IL COMMENTO DEL CENTRO STUDI TEDESCO SWP

Infine, a pungolare Berlino sui criteri dell’iniziativa European Sky Shield ci ha pensato anche il German Institute for International and Security Affairs (Swp) think tank tedesco.

“La proposta della Germania non tiene sufficientemente conto degli interessi di sicurezza europei, non è riuscita a convincere i partner e lascia molte domande senza risposta a livello strategico, militare, industriale ed economico”, ha scritto in un recente rapporto il think tank SWP. Scegliendo la tecnologia statunitense e israeliana piuttosto che europea, il piano guidato dalla Germania è anche “in contrasto con l’obiettivo di rafforzare la base di difesa industriale e tecnologica dell’Europa”, ha concluso SWP.

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