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Fincatieri

Gioie e dolori per Fincantieri fra Vard e Genova

Le nuove commesse di Vard, i subbugli a Castellamare di Stabia e il maxiemendamento alla Legge di Bilancio. Che cosa succede a Fincantieri

Gioie e dolori in casa Fincantieri. Mentre la controllata Vard festeggia per due nuove commesse e nella legge di Stabilità arrivano un po’ di milioni per incentivare il progetto di ampliamento a Genova per la società guidata da Giuseppe Bono, a Castellamare di Stabia 100 dipendenti stanno per restare senza lavoro per il trasferimento della produzione della nave “Trieste”. Andiamo per gradi.

VARD, 2 NUOVE COMMESSE

Partiamo dalle buone notizie. Vard realizzerà 2 piccole navi da crociera di lusso che saranno consegnate nel 2022, evoluzione della classe ”Ponant explorers”, per l’armatore francese Ponant.

Le navi da crociera, che opereranno nell’area del Sud Pacifico per il brand ‘”Paul Gauguin Cruises”, saranno ibrido-elettriche, dotate di un apparato-batterie più grande nel comparto. Tre gli obiettivi che Vard cercherà di raggiungere nel lavoro: ottimizzazione energetica per garantire consumo minimo, equipaggiamenti più efficienti, e innovativo sistema di recupero dell’energia; riduzione del rumore subacqueo; miglioramento del trattamento dei rifiuti.

UN NUOVO INIZIO?

Che sia l’inizio di una grande virata per Vard? Le difficoltà economiche della società norvegese, finita sotto il controllo del colosso italiano dal 2013, ha pesato sui conti del gruppo Fincantieri, costretta per risollevare le sorti dell’azienda ad una riorganizzazione del management e ad una ricapitalizzazione di 90 milioni di euro (qui i dettagli).

LA LEGGE BILANCIO 2020

Nel maxiemendamento alla Legge di Bilancio 2020 vengono stanziati 480 milioni per l’ampliamento del bacino di Fincantieri di Genova attraverso il cosiddetto “ribaltamento a mare”.

“Le risorse che finanziano il progetto di ribaltamento a mare di Fincantieri, interamente statali a carico del Fondo Infrastrutture, verranno distribuite fino al 2024 per il completamento del progetto in lotti successivi”, si legge sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

IL RIBALTAMENTO A MARE

Il progetto di ribaltamento a mare prevede l’ampliamento dello stabilimento di Sestri Ponente, riducendo al minimo le possibili interferenze con le altre realtà industriali presenti nel bacino.

L’ampliamento darà l’opportunità di costruire navi da oltre 170.000 tonnellate in un bacino di 400 metri. Sarà effettuato lo spostamento a monte della ferrovia e la ricostruzione delle officine di prefabbricazione, rendendole tecnologicamente ancora più avanzate.Il progetto è stato suddiviso in lotti e prevede anche la sistemazione idraulica del rio Molinassi.

LE DIFFICOLTÀ DI CASTELLAMARE DI STABIA

Non mancano, però, i dolori. Nello stabilimento di Castellamare di Stabia, infatti, 100 dipendenti stanno per restare, proprio in queste ore, senza lavoro, a causa della decisione del gruppo triestino di trasferire la nave militare “Trieste” da Castellammare di Stabia a Muggiano a gennaio prossimo, con sei mesi di anticipo (la data prevista per il ritiro era giugno).

Il trasferimento, che secondo Bono si deve a ragioni “di natura esclusivamente tecnico-programmatica”, porterà ad una drastica riduzione del lavoro.

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