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Fincantieri

Vard, come soffre Fincantieri

I numeri del gruppo Fincantieri e il peso della controllata Vard

Gioie e dolori per Fincantieri. In attesa del piano industriale 2020-2024, che verrà finalizzato solo quando saranno chiari gli impatti sul gruppo della pandemia Covid-19, il gruppo Fincantieri ha presentato i risultati finanziari del 2019.

Il gruppo registra ricavi record a 5,8 miliardi, ma sulla performance complessiva continua a pesare tra l’altro la zavorra della controllata norvegese Vard. Tutti i dettagli.

GIOIE: RICAVI RECORD

Partiamo dai buoni risultati. Il gruppo guidato dall’ad Giuseppe Bono ha chiuso il 2019 con ricavi record pari a 5,8 miliardi di euro, in crescita dell’8%. Gli ordini registrati si sono attestati a 8,7 miliardi, con un carico di lavoro complessivo per 33 miliardi.

DOLORI: GRUPPO IN ROSSO

Numeri che non hanno evitato che il gruppo fosse in rosso: risultato adjusted è negativo per 71 milioni (114 milioni nel 2018), con un risultato d’esercizio negativo per 148 milioni (69 milioni nel 2018) al netto di oneri fiscali (73 milioni), oneri straordinari (67 milioni) e risultato delle discontinued operations negativo per 24 milioni.

PESA VARD

Risultati che scontano il peso della controllata Vard. A determinare i risultati negativi del Gruppo è “la notevole performance negativa di Vard”, spiega l’azienda, “per la quale è stato implementato un piano di ristrutturazione a valle del delisting a fine 2018”.

Nel corso del 2019, a valle del delisting dalla borsa di Singapore, avvenuto a dicembre 2018, “è stato possibile avviare il processo di ristrutturazione e rivisitazione dell’attività operativa della controllata Vard, volto ad individuare le azioni necessarie per il miglioramento dell’andamento gestionale -spiega l’azienda- Tale processo, avviato con un radicale cambio del management ora prevalentemente di espressione Fincantieri, prevede la completa integrazione della controllata nel Gruppo con l’allineamento della strategia e della produzione di tutte le operations alle best practice Fincantieri”.

RICAPITALIZZAZIONE E CAMBIO MANAGER

La società di cantieristica navale italiana ha ricapitalizzato l’azienda norvegese per 90 milioni di euro e ha “avviato una piena integrazione delle operazioni di Vard all’interno del Gruppo, in un primo tempo semplicemente dividendole in due business unit separate: la business unit Cruise, posta a riporto della direzione navi mercantili del Gruppo, e la business unit Offshore e Navi Speciali. Abbiamo quindi provveduto a intraprendere alcune attività di rafforzamento del management, in un’ottica di allineamento delle operazioni alle best practice di Gruppo sia in ambito cruise che offshore e navi speciali. Tra queste si inserisce anche la nomina di Pier Francesco Ragni, che confermiamo essere stato nominato nel corso del CdA del 27 giugno scorso”, aveva affermato Fincantieri a Start Magazine.

VARD: VERSO LA VIRATA?

Che la virata per la ripresa sia vicina? Forse, dopo 2 commesse a dicembre 2019 per due navi da crociera piccole, ora l’azienda ha firmato un importante contratto per il design e la realizzazione di una sofisticata unità per la società P/F Akraberg del gruppo Framherji, attivo nel campo dell’itticoltura presso le isole Faroe.

La commessa ha un valore di 50 milioni di euro e porterà Vard a diversificare il suo business, a fronte della crisi del settore Oil&Gas.

NUOVI CONTRATTI IN VISTA?

“In questo contesto Vard sta finalizzando un altro importante contratto che segnerà l’ingresso della società in un nuovo e promettente segmento di mercato”, annuncia la società.

I RISULTATI DI FINCANTIERI SPA

Al netto della svalutazione della partecipazione in Vard per euro 50 milioni e degli oneri straordinari per amianto di euro 40 milioni, infatti, Fincantieri Spa ha registrato, per il 2019, ricavi per 4,3 miliardi di euro, Ebitda a 489 milioni di euro, Ebitda margin a 11,3% e Utile di esercizio per euro 151 milioni.

EMERGENZA COVID-19

Tra gli scogli da affrontare, per Fincantieri anche la Pandemia Covid-19. Il gruppo, che ha fermato le sue attività negli 8 cantieri italiani, si impegna a tutelare il carico di lavoro acquisito e sostiene che gli effetti del coronavirus sull’andamento della gestione nel 2020, potrebbero essere assorbiti, se la situazione si risolve in tempi ragionevoli, dalla struttura patrimoniale ed economica del Gruppo.

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