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Fincantieri Arabia Saudita

Fincantieri, perché l’Italia comprerà due fregate Fremm Evo per la Marina

La Commissione Difesa della Camera ha approvato il programma d'acquisto di due fregate Fremm di nuova generazione, prodotte da Fincantieri, destinate alla Marina militare per sostituire le due fregate precedentemente vendute all’Egitto. Tutti i dettagli

Via libera parlamentare all’acquisto di due fregate Fremm Evo per la Marina militare.

Lo scorso 21 febbraio la commissione Difesa della Camera ha espresso parere favorevole all’acquisizione di due fregate Fremm di nuova generazione (Fremm Evo).

L’operazione è prevista dal Documento programmatico pluriennale (Dpp) della Difesa per il triennio 2023-2025 e rientra in un programma di ammodernamento e rinnovamento 2023-2040 del valore stimato in circa 2 miliardi di euro.

La Difesa ha precedentemente ordinato 10 fregate Fremm e la Marina militare ha già preso in consegna otto navi.

Nel 2020 l’Italia ha venduto infatti all’Egitto due fregate Fremm, costruite da Fincantieri, società controllata al 70% dallo Stato attraverso il gruppo Cdp, destinate inizialmente alla Marina militare italiana.

Tutti i dettagli

IL PROGRAMMA FREMM

Il programma pluriennale in esame (A.G. 118) riguarda la progettazione, lo sviluppo e l’acquisizione di n. 2 Unità Navali di tipo Fregate Fremm (FRegate Europee Multi Missione) di nuova generazione.

Le navi Fremm sono state commissionate a Fincantieri dalla Marina Militare Italiana nell’ambito del programma di cooperazione italo-francese sotto il coordinamento di Occar, l’organizzazione internazionale per la cooperazione in materia di armi.

Come ricorda la scheda illustrativa, le unità per la Marina Italiana sono costruite nel cantiere integrato Fincantieri di Riva Trigoso-Muggiano. Nell’aprile del 2019 è stata consegnata alla Marina Militare la fregata multiruolo “Antonio Marceglia”, l’ottava della richiamata serie di 10 unità Fremm commissionate alla società Fincantieri ad oggi tutte già ordinate. L”Antonio Marceglia” completa del sistema di combattimento, è la quarta unità in configurazione multiruolo dopo la “Carlo Bergamini”, la “Luigi Rizzo” e la “Federico Martinengo”, consegnate alla Marina Militare rispettivamente nel 2013, 2017 e 2018.  Entro la fine del 2025 è prevista la consegna delle ultime due navi italiane (le fregate Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi).

LE DUE NUOVE FREGATE

Le nuove fregate, si legge nel parere al relativo decreto ministeriale, “saranno destinate ad un impiego nelle aree di preminente interesse strategico nazionale e sottendono l’esigenza di colmare il significativo ‘gap’ capacitivo dello strumento marittimo, in considerazione della crescente presenza subacquea in Mediterraneo e delle emergenti capacita’ nel settore di marine non Nato”.

Proprio il Dpp 2023-2025 precisa che, “a valle della cessione all’Egitto della 9° e 10° Unità, il programma ha recepito un aggiornamento del piano delle consegne. Il programma ha ottenuto un’estensione al 2040 del supporto logistico delle Unità in servizio e della prosecuzione dell’acquisizione di ulteriori 2 fregate di nuova generazione (c.d. FREMM EVO), prevedendo l’integrazione delle nuove tecnologie, attualizzando il requisito operativo e tecnico di un programma avviato nel 2002”.

GLI INTERVENTI DI AMMODERNAMENTO

I principali interventi di ammodernamento/aggiornamento tecnologico interesseranno: per la parte Sistema di Combattimento, la sensoristica radar e Guerra Elettronica, i sistemi di artiglieria e missilistici, la sonar suite, Combat Management System, Sistema di Comunicazione e data link tattici; per la parte Sistema di Piattaforma, l’impianto di condizionamento, distribuzione elettrica, implementazione di soluzioni specifiche al fme di migliorare l’impronta green dell’Unità.

LA TABELLA DI MARCIA

Per quanto attiene alla durata, il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2023 e durata complessiva di 18 anni (2023-2040).

IL FABBISOGNO ECONOMICO

Infine, il programma prevede un onere complessivo stimato in circa 2 miliardi di euro (a condizioni economiche 2023).

La spesa relativa alla prima fase dell’impresa, per un ammontare complessivo di 60 milioni di euro, è finalizzata all’integrazione delle nuove tecnologie e alla risoluzione delle obsolescenze per tutti i sistemi e gli impianti presenti sulle Fremm in servizio e che entreranno a far parte della configurazione delle due fregate di ulteriore acquisizione.

La scheda tecnica precisa che il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 1,94 miliardi di euro, sarà contrattualizzato subordinatamente all’identificazione delle necessarie risorse.

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