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Dieselgate

L’arresto di un ingegnere a Ferrara per il Dieselgate farà piangere Stellantis?

In provincia di Ferrara è stato arrestato un dirigente di VM Motori, azienda del gruppo Stellantis, ricercato dagli Stati Uniti per lo scandalo Dieselgate. Tutti i dettagli

Lunedì sera a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, è stato arrestato Sergio Pasini, ingegnere ferrarese di cinquantatré anni verso cui era stato emesso, lo scorso marzo, un mandato di cattura internazionale dagli Stati Uniti per il caso “Dieselgate”, scoppiato verso la fine di settembre 2015.

CHI È SERGIO PASINI

Pasini era stato fermato per un semplice controllo dei documenti, durante il quale è però emerso il mandato di cattura nei suoi confronti. Si trova in carcere a Ferrara, scrive il quotidiano locale la Nuova Ferrara, in stato di fermo provvisorio in vista di una possibile estradizione negli Stati Uniti.

Pasini è un dirigente nel settore Ricerca e sviluppo di VM Motori, azienda di motoristica con sede a Cento, in provincia di Ferrara, appartenente al gruppo Stellantis. VM Motori si concentra sui motori diesel, quelli – come il nome suggerisce – al centro del caso Dieselgate.

IL CASO DIESELGATE

Lo scandalo Dieselgate, partito dagli Stati Uniti nel settembre di sei anni fa, riguarda la manipolazione dei motori diesel effettuata da alcune società automobilistiche – soprattutto la tedesca Volkswagen – con lo scopo di eludere i controlli sulle emissioni dei veicoli.

L’EPA, l’agenzia degli Stati Uniti per la protezione dell’ambiente, scoprì che diversi modelli di auto venduti tra il 2009 e il 2015 emettevano delle quantità di ossido di azoto molto superiori (fino a quaranta volte tanto) rispetto ai limiti massimi consentiti. Questi motori diesel riuscivano a “ingannare” i controlli attraverso uno specifico software installato nella centralina che, in breve, “truccava” i dati sulle emissioni facendoli risultare più bassi di quelli effettivi. Lo scandalo portò al ritiro dal mercato di centinaia di migliaia di automobili diesel Volkswagen e al loro divieto di vendita negli Stati Uniti.

Oltre a Volkswagen, il Dieselgate colpì anche FCA (oggi Stellantis), che concordò il pagamento di una somma di 800 milioni di dollari al governo americano. Nello scandalo – più precisamente nel caso aperto dalle autorità francesi – sono finite anche Peugeot e Citroën, entrambe parte del gruppo Stellantis.

IL RUOLO DI VM MOTORI E L’ACCUSA A PASINI

Come ricostruito dal Resto del Carlino, FCA è coinvolta nel caso Dieselgate negli Stati Uniti per la vendita di oltre centomila veicoli con motori diesel “truccati”. Il motore sotto indagine – nello specifico, quello da tre litri di capacità montato sulle Jeep Grand Cherokee e sulle Dodge Ram 1500 – è stato prodotto alla VM Motori di Cento.

Pasini, attualmente sospeso dal suo ruolo, è accusato di cospirazione finalizzata alla frode, tra le altre cose.

GLI ALTRI MANAGER COINVOLTI

Oltre a Pasini, sono coinvolti nell’inchiesta anche Gianluca Sabbioni, manager di FCA e responsabile della verifica dei livelli emissivi dei motori diesel, ed Emanuele Palma, ingegnere di FCA sotto processo negli Stati Uniti.

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