Gennaio parte con la retromarcia per le immatricolazioni auto in Europa: le vendite nel primo mese del 2020 sono calate del 7,5% nella Ue a 28. Il mercato soffre, spiega Acea, l’Associazione Europea dei produttori di auto, dell’indebolimento delle condizioni economiche globali e dell’incertezza causata dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
In calo le immatricolazioni di Psa ed Fca, in trattative per convolare a nozze, e di Renault e Daimler. Tutti i dettagli.
LE IMMATRICOLAZIONI DI GENNAIO
Dopo un dicembre 2019 decisamente positivo (+ 21,4% a 1,26 milioni di vetture, qui i dettagli), le immatricolazioni di gennaio 2020 nell’Unione Europa a 27 Stati (escluso il Regno Unito per la Brexit, dunque) sono scese del 7,5% rispetto a gennaio 2019.
Pesano sul risultato alcune modifiche fiscali annunciate da alcuni Stati membri, ma anche un clima generale di incertezza economica.
Se si considera il mercato Ue, più l’EFTA, l’Associazione europea del libero scambio (Svizzera, Islanda e Norvegia) ed il Regno Unito, si registra un calo del 7,4%.
VENDITE IN CALO NELLE GRANDI ECONOMIE
Le immatricolazioni sono calate in tutte le grandi economie europee: calano le vendite in Francia (-13,4%), in Spagna (-7,6%) e in Germania (-2,3%). Male anche il mercato italiano, che cala del 5,9% a gennaio, ma fa meglio della media europea.
Nel Regno Unito, invece, le immatricolazioni scendono del 7,3%.
Segnano un dato in controtendenza Lituania (+35%) e Cipro (+14.2%).
IL CALO DI FCA (E NON SOLO)
Performance negativa per Fiat Chrysler Automobiles nel primo mese dell’anno: le immatricolazioni scendono del 6,4% nel complesso dell’Unione Europea più EFTA e UK. La sua futura sposa, invece, lascia su strada il 14%. Più marcato il calo di Renault a meno 16,4%, mentre la tedesca Daimler registra un calo nelle vendite del 10.1%. Ford perde il 18.6% e Volvo il 14.7%.
Lievissimo il calo di Volkswagen, che perde solo lo 0.1%.
TOYOTA E BMW BRINDANO
Possono gioire, invece, Toyota e Bmw. Nonostante lo scenario negativo, la casa auto giapponese registra un incremento delle vendite di oltre il 10%, mentre la tedesca segna un più 3.8%.