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Fca, ecco come la cinese Geely accelera su Cnh, Alfa Romeo e Maserati

L'articolo di Luciano Mondellini, giornalista di MF/Milano Finanza

L’intesa annunciata l’altroieri a Detroit tra Volkswagen e Ford ha confermato come, nonostante la calma apparente, ci sia sempre fuoco che arde sotto la cenere sul tavolo delle alleanze del comparto automobilistico mondiale.

COME SI MUOVE GEELY SU FCA

In questo quadro più di una fonte operante nell’establishment economico-finanziario ha raccontato a Mf-Milano Finanza che nelle ultime settimane si è registrato un rinnovato interesse da parte di controparti cinesi per Fca. O quantomeno per alcuni asset del Lingotto.

LE MOSSE AUTO DELLA CINA

Bisogna dire che non è la prima volta che le case automobilistiche del Paese asiatico sono accostate al Lingotto quali possibili partner di una aggregazione. E in particolare questi rumors furono decisamente significativi nell’estate 2017 quando prima c’erano stati rumors su un possibile interesse da parte sia di Geely che di Great Wall. Che però non avevano portato a nulla.

CHI E’ E COSA FA IL GRUPPO GEEELY

Non è detto quindi che si possa arrivare a qualcosa di concreto. Anche perché si sta parlando di qualcosa ancora in fase di pour parler se non proprio di molto embrionale. Tuttavia, secondo quanto trapela, nelle ultime settimane si sarebbe mosso in particolare Geely, gruppo automobilistico cinese fondato dal magnate Li Shufu che controlla tra gli altri, oltre al brand omonimo nel Paese del Dragone, anche i marchi Proton in Malesia e Volvo, Polestar e Lotus sui mercati occidentali.

LE MANOVRE ELETTRICHE DI GEELY

In aggiunta il gruppo ha anche una presenza nel business dei veicoli commerciali e alcune controllate operanti nel settore delle auto elettriche.

I NUMERI DI GEELY

Si tratta evidentemente di uno dei maggiori gruppi cinesi e secondo la rivista americana Fortune nel 2018 la società dovrebbe aver raggiunto un fatturato di 41 miliardi di dollari e un utile di quasi 2 miliardi di dollari. Infine, particolare non certo secondario, il presidente e fondatore di Geely Li Shufu possiede a titolo personale, attraverso il veicolo Tenaciou3 Prospect Investment Ltd (basato ad Honk Kong) il 9,7% di Daimler, risultando nei fatti uno tra i principali azionisti del colosso di Stoccarda.

ECCO A COSA MIRA GEELY

Entrando nel dettaglio secondo quanto raccolto, la società cinese si sarebbe dapprima interessata ad alcuni asset di Cnh dove potrebbero interessare soprattutto i veicoli commerciali. Poi l’idea si sarebbe allargata anche a quelli più propriamente automobilistici di Fca.

GLI ASSET USA DI FCA

In questo quadro va detto che la maggior parte degli esperti considera improbabile che, viste le tensioni geopolitiche tra Washington e Pechino, asset statunitensi di Fca possano essere ceduti a una controparte cinese. Per questo, secondo gli addetti ai lavori, una soluzione possibile, qualora l’offerta dovesse essere concretizzata, potrebbe riguardare asset come Alfa Romeo o Maserati. L’idea potrebbe essere quella di affiancare a un brand premium signorile come Volvo un marchio dii natura più sportiva come quello del Biscione. E nel contempo fare un polo di alta gamma tra Lotus e Maserati.

LO SCENARIO

È evidente che questo disegno dovrebbe avere il placet del Lingotto affinché l’operazione di concretizzi. E da casa Fca i manager del Lingotto, come hanno anche ribadito in questi giorni dal Salone dell’auto di Detroit, sono impegnatissimi a portare a termine il piano industriale al 2022 presentato il primo giugno a Balocco dall’ex ceo Sergio Marchionne (ora defunto) e che punta molto sul brand del lusso. Ben sapendo però che dalla scomparsa di Marchionne le decisioni strategiche sull’assetto del gruppo spettano sempre più al presidente John Elkann (nonché proprietario in ultima istanza). E in questo quadro toccherà solo al discendente della dinasta Agnelli valutare le proposte cinesi qualora saranno messe nero su bianco.

 

Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza

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