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Ucraina F-16 Distrutto

F-16 all’Ucraina, ecco perché saranno insufficienti. Parla Tricarico

Conversazione di Startmag con il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, a partire dai primi jet da combattimento F-16 arrivati in Ucraina

Arrivati in Ucraina i primi cacciabombardieri F-16 occidentali.

Domenica 4 agosto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mostrato i primi velivoli F-16 arrivati nel Paese. Dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022, Kiev ha ripetutamente sollecitato la consegna dei caccia di fabbricazione statunitense nella speranza di migliorare le sue difese contro gli attacchi aerei russi.

Dal principio l’aeronautica ucraina ha fatto affidamento su una flotta di aerei da guerra dell’era sovietica ormai obsoleti, surclassata finora dalla flotta russa più avanzata e molto più numerosa. Sebbene nuovi per l’Ucraina, gli F-16 sono in realtà i jet più vecchi che sono stati donati dagli alleati occidentali dell’Ucraina, sottolinea Ap. Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia si sono impegnati a fornirne all’Ucraina più di 60 nei prossimi mesi.

Intanto, giovedì scorso Mosca ha assicurato che gli F-16 promessi dall’Occidente all’Ucraina saranno “abbattuti”, precisando che questi aerei avranno scarso effetto sul campo di battaglia.

Il leader ucraino non ha rivelato il numero di caccia ricevuti, ma ha sottolineato che era “insufficiente”, così come il numero di piloti ucraini addestrati in Occidente per pilotare questi aerei.

“Qualunque sia il numero saranno sempre insufficienti”. Ne è convinto il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare.

“Si sapeva fin dall’inizio che non sarebbero bastati”, spiega a Startmag il generale Tricarico: “Anche perché, se hanno gli aeroplani, poi non hanno i piloti. Possono diventare operativi su questa macchina, ma per un motivo o per l’altro non riusciranno a raggiungere una capacità operativa che possa modificare significativamente gli equilibri di forza fra Russia e Ucraina”.

Tutti i dettagli.

LE PAROLE DI ZELENSKY

“Dall’inizio di questa guerra, abbiamo discusso con i nostri partner della necessità di chiudere i cieli ucraini ai missili e agli aerei russi. Abbiamo avuto centinaia di riunioni e negoziati per rafforzare le capacità della nostra aeronautica, della difesa aerea e delle forze di difesa”, ha sottolineato Zelensky. “Abbiamo spesso sentito usare la parola ‘impossibile’ in risposta, ma abbiamo reso possibile quella che era la nostra ambizione e ora gli F-16 in Ucraina sono una realtà nei nostri cieli. Ce l’abbiamo fatta”, ha scritto Zelensky in un messaggio su X.

“Siamo in una nuova fase di sviluppo per l’aeronautica ucraina”, ha aggiunto il capo dello Stato ucraino.

“NUOVA FASE” PER L’AERONAUTICA UCRAINA, NON PER LA GUERRA

Dunque Zelensky parla di una nuova fase di sviluppo per l’aeronautica ucraina, ma ora cosa dobbiamo attenderci? C’è l’inizio di una nuova fase nel conflitto?

“Per l’aeronautica ucraina c’è una nuova fase, ma per il conflitto, no”, sostiene il generale Tricarico: “Perché, ripeto, una capacità non riusciranno mai a raggiungerla in tempi né brevi e neanche medi. Quindi è un significativo salto di qualità, ma le dimensioni sono tali che non modificheranno gli equilibri” ha aggiunto.

LE ARMI A BORDO

Non è ancora chiaro di quali missili siano equipaggiati i jet. Un missile a più lunga gittata consentirebbe loro di avere un impatto maggiore sul campo di battaglia, affermano gli analisti militari.

“Ecco, questa sarebbe la vera notizia che invece farebbe piacere conoscere, cioè qual è l’allestimento con cui vengono consegnati questi aeroplani e anche i materiali a supporto”, evidenzia il generale Tricarico. “Di fatto il velivolo di per sé stesso, il sistema d’arma, è in grado di effettuare qualunque tipo di missione” prosegue il generale. Sarebbe interessante sapere se a “questa capacità siano stati messi dei limiti come in precedenza hanno già fatto gli Stati Uniti”, rileva Tricarico.

F-16 NON È UN GAME CHANGER

Già l’anno scorso, sempre a Startmag, il generale osservò che “l’F-16 non rappresenta un game changer per l’Ucraina. È un passo in più, ma non ribalterà le sorti del conflitto”. Forse il tipo di armamento a bordo del caccia occidentale invece lo sarà?

“No. Qualunque tipo di armamento diano non sarà comunque un game changer. Ecco, quindi questo se lo deve togliere dalla testa anche Zelensky perché ha riposto troppe aspettative in questo sistema che in effetti andranno deluse. Lo si sapeva fin dall’inizio, non lo sapeva soltanto lui. Ne dovrà prendere atto che, ripeto, questo sistema d’arma contribuirà a darne una capacità in più, ma sarà una capacità piuttosto limitata che non comporterà un mutamento sostanziale degli equilibri”, conclude il generale Leonardo Tricarico.

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