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Euro 7, ecco come anche l’Europarlamento tampona le tesi hard della Commissione Ue

La proposta della commissione Ambiente dell'Europarlamento sullo standard Euro 7 è in linea con quella del Consiglio che è meno radicale di quella della Commissione Ue. Ecco i dettagli, il voto dei gruppi politici (la sinistra è andata in minoranza) e le posizioni dei produttori di automobili e componentistica

La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato oggi la sua posizione negoziale sul regolamento per l’Euro 7, il nuovo e più stringente standard comunitario sulle emissioni dei veicoli stradali che sostituirà l’Euro 6.

I voti a favore sono stati cinquantadue; trentadue quelli contrari e un astenuto. Favorevoli al testo sono stati i gruppi dei popolari (PPE), dei conservatori (ECR), dei cosiddetti “sovranisti” (ID, in cui c’è la Lega) e dei liberali (ALDE); contrari, invece, i socialisti (S&D), la sinistra (GUE/NGL) e i Verdi.

Il documento approvato è in linea con la posizione del Consiglio europeo, definita a fine settembre, più moderata della proposta originale della Commissione europea. La posizione dell’Europarlamento dovrà essere approvata durante una seduta plenaria.

LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE AMBIENTE SULL’EURO 7

La commissione Ambiente vorrebbe che lo standard Euro 6, quello attualmente in vigore, vada applicato fino al 1 luglio 2030 per automobili e furgoni, e fino al 1 luglio 2031 per camion e bus; la Commissione europea fissava come date, rispettivamente il 2025 e il 2027.

La commissione è d’accordo con i livelli delle emissioni inquinanti (monossido di carbonio e particolato, ad esempio) previsti per le automobili, mentre chiedono una ripartizione in tre categorie delle emissioni per i veicoli commerciali leggeri, a seconda del peso.

Sulle batterie elettriche, invece, propongono requisiti di prestazione minima più elevati in merito alla durata.

I PRODUTTORI AUTOMOBILISTICI DIFENDONO L’EURO 6

Secondo l’ACEA, l’associazione dei produttori europei di automobili che rappresenta gli interessi della filiera del Vecchio continente, la proposta dell’Europarlamento è preferibile a quella della Commissione, ma sono comunque “necessari ulteriori miglioramenti”.

A detta dell’associazione, mentre dall’Euro 1 all’Euro 6 le emissioni inquinanti dei veicoli sono state ridotte notevolmente, del 90 per cento circa, l’Euro 7 “offrirà vantaggi marginali”. Secondo ACEA, si otterrebbero risultati migliori nella qualità dell’aria attraverso la sostituzione dei veicoli più vecchi (e più inquinanti) in circolazione con modelli Euro 6.

COSA PENSA IL SETTORE DELLA COMPONENTISTICA

CLEPA, l’associazione dei produttori europei di componentistica auto, ha definito invece la proposta della commissione Ambiente un compromesso “che comporta tempi di attuazione più lunghi per i veicoli pesanti, valori limite leggermente più severi e condizioni di prova indebolite”: in sostanza, “un Euro 7 debole” che “non sosterrà né l’aria più pulita, né stimolerà l’innovazione”.

“Guardando al voto in plenaria”, ha aggiunto la CLEPA, “chiediamo ulteriori miglioramenti, come la riduzione delle date di attuazione e l’inasprimento dei valori limite e delle condizioni di prova, poiché ciò aprirà la strada a una mobilità futura più pulita e competitiva”.

Dal 2035, però, sarà vietata l’immatricolazione di nuovi veicoli a benzina e gasolio in tutta l’Unione europea. I veicoli elettrici contengono generalmente meno parti di quelli dotati di motore a combustione interna.

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