skip to Main Content

Gedi Elkann

Elkann: giù le mani dal maxidividendo Fca-Psa per Exor

Che cosa ha detto Elkann sul maxi dividendo previsto per Exor con la fusione tra Fca e Psa e sul finanziamento chiesto da Fca Italia e garantito dallo Stato.E la tesi di Repubblica. Il Covid non frena, ma dà ancora “più senso” alla fusione tra Fca e Psa, che andrà avanti secondo i tempi e…

Il Covid non frena, ma dà ancora “più senso” alla fusione tra Fca e Psa, che andrà avanti secondo i tempi e i termini previsti.

Parola di John Elkann, presidente di Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli azionista di Fca e nuovo perno azionario del gruppo Gedi che controlla tra l’altro le testate Repubblica e Stampa.

Traduzione: nessuno tocchi il maxi-dividendo da 5,5 miliardi di euro previsto dall’accordo tra Fca e la francese Psa per i soci di Exor.

Quindi no alle richieste di una parte della politica che chiede a Exor di rinunciare al maxi dividendo da post fusione con Psa visto che ha fatto richiesta di prestiti bancari da 6,3 miliardi con garanzia della Sace, la società pubblica controllata dal gruppo Cdp (Mef).

John Elkann ha rassicura gli azionisti di Exor, la holding della famiglia Agnelli, convocati per deliberare sui conti 2019.

E ha fatto anche capire, secondo la ricostruzione del quotidiano Mf/Milano Finanza: se il legislatore italiano mettesse paletti del genere, siamo disposti a rinunciare al finanziamento garantito e dunque Fca Italia si affloscerà definitivamente.

“I termini dell’accordo con Psa sono scritti su pietra e sono vincolanti”, ha spiegato Elkann nella conference call.

Nessun legame, quindi, tra la maxi-cedola e il prestito da 6,3 miliardi di euro chiesto da Fca Italy a Intesa Sanpaolo con la garanzia dello Stato italiano, che ha suscitato un acceso dibattito nel Paese.

Torna sulla questione prestito il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: il governo ha posto delle condizioni a Fca, “che le risorse siano tutte utilizzate in Italia, che si confermino e rafforzino gli investimenti nel nostro Paese, che si mantenga l’occupazione e che non ci siano delocalizzazioni”, ribadisce

Anche da parte degli analisti finanziari sono numerose le domande sul prestito. “E’ disegnato per aiutare l’intero settore auto in Italia, serve a garantire liquidità in questo periodo. Intesa Sanpaolo ci sta lavorando. Ci sono colloqui in corso”, spiega Elkann che, sulla linea di credito scelta per affrontare il crollo delle vendite di auto, sottolinea come ogni Paese abbia “un diverso strumento per aiutare la sua base industriale”. “L”emergenza Covid – osserva il presidente di Exor e Fca – non ha certo reso le cose più facili per l’industria dell’auto. Ma forse ne ha reso alcune più chiare. Siamo all’inizio di una nuova era di innovazione in questo settore, dovuto alla tripla rivoluzione dell’auto connessa, pulita e autonoma: le imprese e i paesi che agiranno con più decisione oggi per cogliere le opportunità di questa rivoluzione saranno quelle che avranno successo”.

Elkann è parso fiducioso: “Attraverso gli anni e le generazioni – afferma – abbiamo attraversato molte crisi, tutte diverse, e ne siamo sempre usciti più forti proprio grazie a queste esperienze. I nostri valori coraggio e responsabilità non sono state mai così importanti come oggi, mentre continuiamo a costruire grandi imprese”.

Ma nessuno tocchi il maxi dividendo che consentirà a Exor di incassare circa 1,4 miliardi di euro.

Ha chiosato Repubblica, testata del gruppo Gedi-Exor: “I conti dicono che in Europa e in Asia il valore di Psa è più alto di quello di Fca ma che nelle due Americhe, soprattutto in quella del Nord («dove la nostra presenza è maggiore», ha ricordato Elkann) il valore del mercato di Fca è superiore ai 6 miliardi. Questo spiega i 5,5 di conguaglio da distribuire ai soci del gruppo italiano prima della fusione, per realizzare una società al 50 per cento con i francesi. Dunque l’extradividendo del prossimo anno è la condizione per la fusione. Senza il primo non ci sarà la seconda. Un’alternativa al suo pagamento è il congelamento in una cassaforte finanziaria che gli attuali soci Fca potrebbero aprire solo nel 2023, quando sarà restituito il prestito. Meccanismo complicato perché dal 2021 i soci Fca saranno in una società più grande”.

Back To Top