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Gedi Elkann

Garanzia statale per Fca? Ok, ma Exor di Elkann rinunci al maxidividendo da fusione con Psa

Perché il governo non vincola la garanzia pubblica per Fca Italia alla rinuncia da parte della holding del gruppo Fca della distribuzione di dividendi a Exor di Elkann per la fusione con Psa? La proposta-critica di Carlo Calenda, già ministro dello Sviluppo economico e in passato manager di Ferrari (gruppo Fiat)

 

«Sono pienamente d’accordo a garantire il finanziamento. Ma gli Elkann con Exor devono rinunciare alla distribuzione dei 5,5 miliardi di dividendi per la durata del finanziamento. È doveroso aiutare un’impresa a pagare stipendi e fornitori, ma non è accettabile che uno Stato indebitatissimo fornisca una garanzia per consentire a una capogruppo, che ha la liquidità, di usarla per pagare maxi dividendi all’estero ai soci».

E’ quello che ha detto oggi al Corriere della Sera senza tanti fronzoli l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, leader del movimento Azione e in passato manager della Ferrari (gruppo Fiat) quando era presieduta da Luca Cordero di Montezemolo.

Calenda al Corriere della Sera ha aggiunto: “La capogruppo di Fca ha 28.5 miliardi di mezzi propri con cash flow in peggioramento. Dunque sarebbe perfettamente in grado di garantire un prestito da 6,3 miliardi ad una sua controllata o ancora meglio mettere equity in appoggio a una nuova linea, ma ciò metterebbe a rischio la distribuzione del maxi dividendo di 5,5 miliardi previsto per il 2021. Con la garanzia dello Stato può evitare impegni della controllante sulla controllata e mantenere le risorse per pagare il dividendo».

Il dividendo di cui parla Calenda non è quello di Fca Italia che è stato già deciso di non distribuire nel 2020, peraltro come previsto dalle regole del decreto Liquidità per i finanziamenti garantiti dallo Stato, ma quello della capogruppo previsto per la fusione con Psa e che farebbe felice il maggior socio, la Exor di Elkann.

Ha scritto su Valori.it il giornalista esperto di economia e finanza, Nicola Borzi, già al Sole 24 Ore: “Se non verranno emanate norme diverse, il Decreto Liquidità non impedirà alla holding anglolandese del gruppo Fca (nato dalla fusione tra l’italiana Fiat e la statunitense Chrysler) di erogare il maxidividendo straordinario di 5,5 miliardi di euro, che andrà ad aggiungersi alla cedola ordinaria di 1,1 miliardi del bilancio 2019, grazie alla fusione con la francese Psa. La decisione di pagare il dividendo straordinario non è stata ancora approvata dall’assemblea. La casa automobilistica l’ha fatta slittare dal 16 aprile a fine giugno. Alla Exor, holding capogruppo, dovrebbe andare una quota di 1,45 miliardi dei 5,5 del dividendo straordinario”.

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