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Fremm Egitto Fincantieri

Ecco la prima Fremm di Fincantieri ex Marina venduta all’Egitto

E' stata ribattezzata Al Galala la prima Fremm ex Marina Militare (Spartaco Shergat) destinata all’Egitto. L’unità sarà presto consegnata alla Marina del Cairo nelle prossime settimane, l’equipaggio si sta addestrando a Spezia. Tutti i dettagli

Si riaccendono i fari sulla vendita delle Fremm all’Egitto, questione che ha suscitato nei mesi scorsi fibrillazioni nel governo e soprattutto fra Marina ed esecutivo.

Al centro delle diatribe sono le due navi Fremm di Fincantieri, le fregate multiruolo Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi, che erano destinate alla Marina militare italiana.

L’Egitto però ha chiesto le due navi all’Italia e il governo ha autorizzato la vendita tramite la società Orizzonti Sistemi Navali (controllata da Fincantieri e Leonardo).

Tanto che una delle due Fremm è stata già ribattezzata dalla Marina egiziana.

“Si chiama Al Galala la prima Fremm ex Marina Militare – Spartaco Shergat – destinata all’Egitto. L’unità sarà consegnata alla Marina del Cairo nelle prossime settimane, mentre l’equipaggio si sta addestrando a Spezia già da quasi 2 mesi”, ha scritto oggi Pietro Batacchi, direttore di Rid (Rivista italiana difesa).

Lo scorso agosto, infatti, l’Egitto ha ufficialmente firmato un accordo per l’acquisto di due fregate italiane Fremm di Fincantieri del valore di 1,2 miliardi di euro.

Nel frattempo, Fincantieri si è impegnata a consegnare alla Difesa due nuove navi della classe Fremm entro il 2024 in sostituzione di quelle che saranno vendute all’Egitto.

Tutti i dettagli.

LA FREMM SPARTACO SHERGAT RIBATTEZZA AL GALALA

Il 25 novembre l’egiziano Mahmoud Gamal, analista di questioni militari, ha pubblicato su Twitter la foto delle due Fremm scrivendo: “Prima apparizione della 1a fregata classe Bergamini (GP) della Marina egiziana denominata “ENS al-Galala”.

Si tratta proprio della fregata Schergat che doveva essere consegnata alla Marina il 5 giugno, secondo i precedenti piani da tempo concordati.

IL PROGRAMMA FREMM

La Fremm è una classe di fregate polivalenti progettata dall’italiana Fincantieri e dalla società francese Naval Group per le rispettive marine militari. Il programma Fremm consiste nella costruzione di 18 navi: 8 per la Francia, 10 per l’Italia. La prima Fremm è stata consegnata nel 2012 e l’obiettivo della consegna contrattuale è il 2022 per tutte le 18 fregate.

DESTINATE ALLA MARINA MILITARE ITALIANA

Le navi Fremm sono state commissionate dunque a Fincantieri dalla Marina Militare Italiana nell’ambito del citato programma di cooperazione italo-francese sotto il coordinamento di Occar (Organisation Conjointe de Cooperation sur l’Armement, l’organizzazione internazionale per la cooperazione in materia di armi).

Le due fregate— Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi, varate rispettivamente a gennaio 2019 e gennaio 2020 — dovevano essere consegnate dunque alla Marina italiana.

Ma il Cairo ha manifestato interesse per le due fregate. Tanto che “l’avvio di attività contrattuali preliminari tra Fincantieri ed il Governo egiziano risale al primo semestre del 2019″, ha ricostruito ministro della Difesa, Lorenzo Guerini (Pd), in audizione alla Commissione Regeni lo scorso luglio.

L’ACCORDO CON L’EGITTO

A inizio giugno il settimanale panarabo The Arab Weekly ha scritto che addirittura l’Italia potrebbe vendere all’Egitto ben 6 fregate Fremm (4 nuove oltre le 2 citate) e 20 pattugliatori d’altura di Fincantieri, oltre a 24 caccia Eurofighter Typhoon e numerosi velivoli da addestramento M-346 di Leonardo, più un satellite da osservazione, per un valore complessivo di 10,7 miliardi di dollari.

La commessa, una tra le più grandi del dopoguerra, confermerebbe l’Egitto il primo cliente dell’industria militare italiana (già lo è con un volume di affari da 871 milioni di euro solo nel 2019).

Lo scorso agosto comunque, l’Egitto ha ufficialmente firmato un accordo per l’acquisto di due fregate italiane Fremm di Fincantieri del valore di 1,2 miliardi di euro.

L’IMPEGNO DI FINCANTIERI NEI CONFRONTI DELLA MARINA ITALIA

Nel frattempo, lo Stato Maggiore della Difesa ha chiesto a Fincantieri il reintegro a favore della Marina Militare di altre due unità di ultima generazione entro il 2024. La costruzione delle nuove Fremm inizierà entro quest’anno, secondo quanto riportato dal ministro Guerini in commissione lo scorso luglio.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO

Ma le polemiche politiche non si sono esaurite, soprattutto dal momento che la vicenda si intreccia con le indagini sul delitto di Giulio Regeni e con il caso di Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’università di Bologna detenuto da oltre 9 mesi.

Lo scorso 28 ottobre l’onorevole Lorenzo Fioramonti (Gruppo Misto), ex ministro dell’Istruzione in quota M5S, ha pubblicato la risposta del ministero degli Affari esteri alla sua interrogazione sulla vicenda della vendita da parte dell’Italia delle fregate militari Fremm all’Egitto.

Nella missiva, firmata dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5S), si legge che “il governo ha effettuato sia un’attenta disamina sotto il profilo tecnico giuridico, a livello nazionale e internazionale, che a livello tecnico-militare, accertando altresì che l’eventuale vendita non arrecasse pregiudizio alle attività e all’operatività delle forze armate italiane.

Naturalmente sono state compiute delle valutazioni anche circa gli aspetti prettamente politici della questione. Sotto questo aspetto va tenuto in considerazione il ruolo svolto dall’Egitto nel Mediterraneo allargato e dalla lotta al terrorismo e al contrasto del traffico di esseri umani, dalla tutela dei nostri interessi energetici alla crisi libica.

Questo vaglio complessivo è stato completato con una discussione nel Consiglio dei ministri nella riunione dell’11 giugno 2020, in esito alla quale è stata conferita a Fincantieri l’autorizzazione alle trattative contrattuali per le due fregate in questione. Dopo la conclusione di tali trattative ed un ulteriore passaggio al Consiglio dei ministri, nella riunione del 7 agosto 2020, è stata quindi rilasciata l’autorizzazione definitiva all’esportazione da parte della Autorità nazionale Uama”.

Il rappresentante della Farnesina ha precisato inoltre che “tali valutazioni e scelte non inficiano in alcun modo la ferma e incessante ricerca della verità sul barbaro assassino di Giulio. […]. Anche per quanto riguarda il caso di Patrick Zaki, continueremo ad attribuirvi forte priorità”.

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