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Bonomi

Ecco le vere richieste di Bonomi (Confindustria) a Conte su auto e acciaio

Cosa propone Bonomi, presidente di Confindustria, al premier Conte per rilanciare automotive, siderurgia ed export

 

Automotive, siderurgia ed export. Sono questi alcuni dei settori su cui Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, chiede risposte (e strategie) chiare al governo Conte.

Bonomi, in particolare, seduto al tavolo di Villa Pamphili, dove sono in corso gli Stati Generali, ha invitato Giuseppe Conte a prendere esempio da Francia e Germania per rilanciare l’Italia nel post Covid.

COSA CHIEDE CARLO BONOMI

“Ci dica subito se su automotive, siderurgia e filiere dell’export potremo contare su misure ad hoc come quelle messe in campo da altri grandi Paesi europei”, ha detto Carlo Bonomi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo a Villa Pamphili.

IL PRESSING DI APRILE

Che i temi fossero cari a Bonomi non è un mistero. Ad aprile, infatti, il Presidente di Confindustria, con l’obiettivo di salvaguardare la filiera dell’export, chiedeva riaperture imminenti: “Ci aspettiamo che domani mattina almeno le imprese che hanno la capacità di rispondere agli accordi di sicurezza siglati con governo e sindacati, e sono nelle grandi catene del valore aggiunto dell’export, possano riaprire perché stanno perdendo quote di mercato e molte imprese saranno fuori”, sosteneva Bonomi a Mezz’ora in più su Rai3.

AUTOMOTIVE: INVESTIRE NELLE TECNOLOGIE

Bonomi ha anche provato a dare, in realtà, qualche suggerimento in più al governo Conte. E sul fronte dell’automotive chiede nuovi ed importanti investimenti nelle nuove tecnologie.

“Si è sempre pensato in Italia che tutto avvenisse per decreto, il lavoro, la semplificazione, ma purtroppo l’economia è qualcos’altro. O noi liberiamo risorse, energie facendo scelte anche dolorose nel breve periodo ma che danno respiro al paese nel medio lungo oppure non cresceremo”, ha sostenuto Bonomi, nel corso dell’incontro “C’era una svolta. Prospettive dell’impresa italiana”, organizzato in streaming dalla Fondazione Fiera.

“I posti di lavoro si creano solo c’è crescita, innovazione, investimenti. La crisi dell’auto non la risolviamo con interventi a fondo perduto, sostegni alla Cig, la risolviamo se guardiamo al futuro, se investiamo in nuove tecnologie”.

AUTOMOTIVE: IL PIANO DI RILANCIO DELLA FRANCIA

Quando parlava di nuove tecnologie, Bonomi si ispirava, forse alla Francia? Forse. C’è da dire che nel piano di rilancio dell’economia pensato da Emmanuel Macron, l’automotive ha un posto rilevante.

L’inquilino dell’Eliseo, infatti, ha messo a punto un piano di sostegno al settore automobilistico, per 8 miliardi di euro, con l’obiettivo primario di stabilizzare i 400 mila posti di lavoro a rischio. E non solo: il denaro messo a disposizione da Macron punta a fare della Francia un leader delle auto elettriche (per il cui acquisto ci sono incentivi fino a 7 mila euro per i cittadini), aumentando la produzione nazionale di Citroen, Peugeot e Renault.

Il governo francese ha messo a punto un fondo di 600 milioni di euro per la transizione della filiera. Al fondo parteciperanno anche Renault e Psa, che in cambio promettono di aumentare la produzione francese di veicoli a batteria (qui i dettagli).

GLI INCENTIVI DELLA GERMANIA

Anche la Germania scommette, sul fronte automotive, nelle nuove tecnologie e per aiutare la transizione del settore (e sostenere dunque i colossi del settore Bmw, VW, e Daimler che tanto hanno investito e stanno investendo nella batteria) ha promesso un bonus da 6.000 per chi acquista un’auto elettrica, a cui si aggiunge un contributo da parte delle case automobilistiche che arriva fino a 3.000 euro. Più basso l’incentivo destinato a chi acquista le ibride plug-in: avrà 4.500 euro dal Governo più 2.250 euro dai costruttori, per un prezzo di listino fino a 40.000 euro.

IL PIANO TEDESCO PER RILANCIARE IL SETTORE SIDERURGICO

Sul fronte della siderurgia, invece, l’Italia, per Carlo Bonomi, con molta probabilità, dovrebbe guardare alla Germania. Proprio nei giorni scorsi, il Governo ha annunciato di essere a lavoro su un piano per il rilancio (green) del settore, un rilancio, scrive l’Handelsblatt, che è legato alla “Strategia industriale 2030” del Ministero federale dell’economia, al Piano di protezione del clima 2050 del governo federale e al “Green Deal” della Commissione europea.

Tra le misure per il rilancio e la trasformazione del settore industriale, il governo prevede di imporre prezzi competitivi a livello internazionale per elettricità, gas e idrogeno.

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