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Gcap

Ecco come il Regno Unito scalda i motori per il Gcap anche con l’Italia

Il Regno Unito ha presentato i progressi con il suo programma dimostrativo di tecnologia di volo di sesta generazione. Secondo il ministero della Difesa britannico e i partner industriali, Londra è in trattative con Tokyo e Roma per lo sviluppo congiunto di un dimostratore del programma Gcap entro il 2027

Italia, Giappone e Regno Unito accelerano sul programma Global Combat Air Programme (Gcap) per lo sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione da consegnare entro il 2035.

Londra è in trattative con Tokyo e Roma per lo sviluppo congiunto di un dimostratore di jet da combattimento di nuova generazione entro il 2027. Lo hanno dichiarato ieri il ministero della Difesa britannico e i partner industriali locali, come riporta Asia Nikkei.

Martin Lowe, direttore del programma per i sistemi aerei da combattimento del futuro del ministero della Difesa britannico, ha spiegato ieri, durante una visita allo stabilimento di Bae Systems a Warton, in Inghilterra, che al momento il Regno Unito non ha alcun partner per lo sviluppo del dimostratore, ma “stiamo discutendo precisamente di questo con Italia e Giappone”.

L’annuncio giunge appena sei mesi dopo la firma dell’accordo avvenuta lo scorso dicembre con cui i tre Paesi hanno stabilito di unificare i rispettivi progetti di sviluppo di velivoli da combattimento di quinta generazione. L’accordo ha combinato di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Global Combat Air Program (Gcao), relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.

BAE Systems è uno dei principali partner industriali del progetto, insieme alla giapponese Mitsubishi Heavy Industries e all’italiana Leonardo.

Il dimostratore rappresenterà una fase avanzata dello sviluppo del futuro aereo da combattimento, e farà uso di motori a reazione Eurojet EJ200, gli stessi in dotazione agli Eurofighter Typhoon.

Tutti i dettagli.

LA VISITA NEGLI STABILIMENTI DI BAE SYSTEMS

Durante la visita nel sito di Bae Systems a Warton, nel Lancashire, i giornalisti hanno potuto visionare un sistema di simulazione che il Regno Unito ha sviluppato come parte del dimostratore. In un assaggio di ciò che potrebbe essere utilizzato nel jet da combattimento GCAP, il simulatore di volo è stato collegato a un sistema idraulico creato per rappresentare metà dell’aereo, oltre a un sistema di codifica digitale in grado di leggere e prevedere come reagirà l’aereo e come i sistemi risponderanno al controllo del volo.

I funzionari hanno rivelato per la prima volta il tipo di test condotto: espulsione rapida dell’equipaggio del jet e aerodinamica del sistema motore. Secondo Bae Systems, piloti collaudatori hanno effettuato sinora 170 ore di volo nel simulatore.

“Sebbene questi elementi potrebbero non riflettersi direttamente nel programma Gcap, i processi eseguiti ora sarebbero utili per rimuovere i rischi di ritardo e superamento dei costi” precisa Nikkei.

IL LAVORO SUL TEMPEST

Regno Unito e Italia collaborano allo sviluppo di un aereo di quinta generazione dal 2018, sotto il “Team Tempest” con BAE Systems, Leonardo UK, lo sviluppatore di sistemi missilistici MBDA UK, Rolls-Royce e il Ministero della Difesa del Regno Unito. L’anno scorso, hanno detto che avrebbero pilotato un dimostratore dell’aereo entro cinque anni.

UTILE ANCHE PER IL GCAP

Sottolineando che il Giappone, insieme a Mitsubishi Heavy Industries, aveva già costruito un dimostratore chiamato Mitsubishi X-2 Shinshin che ha effettuato il suo primo volo nel 2016, il direttore del programma Tempest di Bae Systems Neil Strang ha dichiarato: “Se ci sono opportunità per sfruttare parte di questo apprendimento esperienza, perché non dovresti?”.

I tre partner del progetto Gcap puntano infatti ad attingere a elementi di entrambi i progetti.

Strang ha fatto sapere che stanno parlando sia con l’Italia che con il Giappone, “facendoli sentire parte integrante del dimostratore per vedere quale ruolo potrebbero svolgere, ma le discussioni sono in corso”. Ha anche aggiunto che costruire con successo un dimostratore volante è un “pilastro fondamentale fondamentale” per la consegna del caccia Gcap nel 2035.

LA TABELLA DI MARCIA DI REGNO UNITO, ITALIA E GIAPPONE

I tre paesi puntano a completare il progetto di base entro il 2024, come ha riferito sempre Nikkei a margine dell’incontro avvenuto il 16 marzo a Tokyo con il Ministro della Difesa del Giappone, Yasukazu Hamada, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e il Segretario di Stato per la Difesa del Regno Unito, Ben Wallace.

“Italia, Regno Unito e Giappone sono uniti dallo stesso destino e oggi abbiamo posato una pietra per costruire un futuro importante insieme”, aveva dichiarato Crosetto. Al momento i partner stanno valutando i costi, gli accordi di condivisione dei costi, le capacità e il potenziale di esportazione tra gli altri aspetti. Secondo il quotidiano giapponese, dovrebbero iniziare la fase di sviluppo del velivolo nel 2025.

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