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Singapore F-35

Ecco come e perché l’Asia abbraccia gli F-35

Preoccupata por le manovre sempre più aggressive di Pechino nel Mar Cinese Meridionale, Singapore intende esercitare l’opzione per l’acquisto di ulteriori otto esemplari di F-35B che si andranno ad aggiungere ai quattro già in dotazione alla RSAF. Anche Tailandia e Giappone...

La paura della Cina fa novanta, anzi fa otto come gli esemplari di F-35B che Singapore – preoccupata por le manovre sempre più aggressive di Pechino nel Mar Cinese Meridionale – ha appena opzionato in aggiunta ai quattro di cui la sua aviazione già dispone.

L’ANNUNCIO DELL’ACQUISTO

Risale allo scorso 24 febbraio l’annuncio da parte di Singapore di voler esercitare l’opzione per l’acquisto di ulteriori otto esemplari di F-35B che si andranno ad aggiungere ai quattro già in dotazione alla Republic of Singapore Air Force (RSAF).

La comunicazione è stata data dal ministro della Difesa Ng Eng Hen durante una sessione parlamentare. “A seguito di un’estesa e solida valutazione”, ha spiegato il ministro ai parlamentari con parole riportate dall’Eurasian Times, “il Ministero della Difesa eserciterà l’opzione e acquisterà otto F-35B aggiuntivi, che sono necessari per permettere alla RSAF di rafforzare le sue capacità di nuova generazione come parte della trasformazione del processo denominato Singapore Armed Forces 2040”.

Il pacchetto, spiega Defense News, comprende l’opportunità per i piloti della RSAF di condurre simulazioni di missioni sotto la guida di istruttori certificati così come la possibilità di testare i sistemi elettronici installati a bordo dei caccia.

Grazie ai nuovi acquisti, ha dichiarato il ministro, Singapore sarà in grado di rimpiazzare entro il 2030 con gli F-35B la sua attuale flotta composta da una sessantina di F-16 Fighting Falcon.

Come osserva Defense News, la piccola nazione del Sudest asiatico ha optato per gli F-35B per una questione molto stringente: la sua scarsa superficie terrestre. Il modello infatti è in grado di decollare a pieno carico percorrendo una pista lunga appena 200 metri e può atterrare in modo verticale. “Questo permette”, sottolinea il giornale, “alla RSAF di ridurre la sua dipendenza da lunghe piste e di mitigare i possibili effetti devastanti di un attacco ai suoi aeroporti”.

IL SACRO TIMORE DELLA CINA

Acquistando gli F-35B, la RSAF diventa ufficialmente la prima aviazione al mondo a operare il caccia di quinta generazione della Lockheed Martin esclusivamente su basi terrestri.

Ma Singapore diventa anche il quarto Paese vicino alla Cina munito di questi gioiellini in grado di coordinare le proprie missioni attraverso l’interconnessione dei loro piloti.

Sebbene il Ministero della Difesa abbia precisato che l’acquisto degli F-35B ha esclusivi scopi di deterrenza e non è diretto contro nessun Paese terzo, molti esperti sono convinti che esso tradisca le crescenti preoccupazioni di Singapore per le manovre aggressive in Asia della Cina.

Come ha dichiarato ad Eurasian Times Carl Schuster, già direttore delle operazioni presso il Joint Intelligence Center dell’US Pacific Command, “Singapore probabilmente non si fida delle assicurazioni cinesi sulla natura benigna delle rivendicazioni di Pechino sul Mar Cinese Meridionale, ritenendo semmai che esse celino una minaccia militare derivante dalla presa del controllo da parte della Cina delle rotte commerciali aeree e terrestri.

Singapore è collocata nella parte occidentale del Mar Cinese Meridionale e, a differenza di Paesi come Filippine e Vietnam, non ha dispute territoriali con la Cina relative al controllo di un mare su cui Pechino rivendica integralmente la sovranità. Ciò non toglie che il Paese nutra timori per un possibile blocco delle rotte in caso di un conflitto che ormai nessuno è in grado di escludere più.

LA CORSA AGLI F-35 IN ASIA

A dicembre dell’anno scorso la Tailandia ha annunciato l’intenzione di acquistare dodici esemplari di F-35A con l’idea di averli in servizio già nel 2034. Come primo passo in questa direzione il comandante dell’aviazione Alongkorn Vannarot ha riferito dell’intenzione di acquistarne immediatamente due, sempre che il Congresso americano approvi l’operazione.

Ma nella regione ci sono soprattutto gli F-35 in dotazione a due stretti alleati degli Usa, come Giappone e Corea del Sud, oltre a quelli che l’America schiera sul teatro durante regolari esercitazioni.

Il Giappone pianifica di acquistare 147 F-35, di cui 105 nella variante A e il resto nel modello B. Per prepararsi all’impiego di questi ultimi, Tokio si sta procurando ilsistema Joint Precision Approach and Landing System da installare sulle sue portaerei di classe Izumo concepite per gli elicotteri in modo da sfruttarle anche per lo schieramento degli F-35B.

Un altro alleato degli Usa come la Corea del Sud ha attualmente in dotazione 40 esemplari di F-35A e pianifica di acquistarne altri nel prossimo futuro.

PROSSIMO CLIENTE INDIA?

A partecipare all’accerchiamento della Cina con gli F-35 potrebbe presto esserci anche un Paese che, sempre in nome dell’antagonismo con Pechino, si sta gradualmente avvicinando agli Usa: l’India.

Un segnale in tal senso è arrivato dall’ultima edizione di Aero India, la fiera dell’aviazione in cui erano in bella mostra i modelli della Lockheed Martin, che ha alimentato vivaci speculazioni sulla possibilità che Dehli sia in procinto di compiere il gran passo verso gli aerei di quinta generazione.

Una conferma in tal senso è arrivata dall’attaché della Difesa dell’ambasciata Usa in India, ammiraglio Michael L. Baker, per il quale l’India si trova “nelle fasi iniziali” del processo che potrebbe condurre alla decisione di acquistare anch’essa gli F-35.

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