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Lega Salvini

Draghi e Giorgetti tamponeranno Cnh su Iveco contro i cinesi di Faw?

Che cosa si pensa e si dice nella maggioranza di governo e nell'esecutivo Draghi sulla vendita in ballo di Iveco da parte di Cnh al gruppo cinese Faw

 

La questione Iveco “ è oggettivamente materia di golden power, ma questo non significa che lo adotteremo”. A dirlo è il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, rispondendo ad una domanda dei giornalisti in conferenza stampa.

L’offerta di Faw non è stata ancora formalizzata, né accettata da Cnh Industrial, ma Giorgetti lascia intendere che ove questo succedesse il Governo potrebbe decidere di intervenire.

LE PAROLE DI GIORGETTI

Cosa potrebbe decidere il Governo Draghi sull’offerta cinese per Iveco? “Come sapete il golden power è una procedura complessa che si attiva quando i fatti avvengono. In questa fase posso dire che la questione è oggettivamente materia di golden power, ma questo non significa che lo adotteremo”, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico.

GIORGETTI: PRODUZIONE STRATEGICA

“Ritengo strategica un certo tipo di produzione, che può essere importante per il Pnrr. Ho ben presente i rischi di delocalizzazione della filiera dell’automotive, indotto dalle nuove tecnologie, e conseguentemente stiamo lavorando per individuare le misure per mantenere contrastare tale fenomeno e per attrarre investimenti in Italia ma soprattutto mantenere la produzione sul territorio nazionale, una fetta importante dell’industria metalmeccanica italiana, sia in termini di valore aggiunto, sia di lavoratori”, ha detto Giorgetti.

L’OFFERTA DI FAW AD IVECO

La società Faw, fondata nel 1953 nella città nord-orientale di Changchun, è la prima casa automobilistica in Cina ed opera tramite i marchi Hongqi, Jiefang e Besturn, ha presentato un’offerta per l’acquisizione di tutte le attività di veicoli commerciali di Iveco, inclusi camion e autobus, nonché una quota di minoranza nella divisione motori di Fpt.

UN RICCO DIVIDENDO

Certo è che se Iveco dovesse essere ceduta ai cinesi di Faw, le casse di Cnh avrebbero oltre 3 miliardi di dollari netti, con un probabile dividendo di oltre 1,5 miliardi di dollari. I 2 miliardi rimanenti potrebbero essere utilizzati per acquisizioni nel segmento dei veicoli commerciali sottodimensionato e in quello delle macchine agricole per il completamento della gamma.

“Post-dividendo straordinario lo stub 2021-2022 tratterebbe a un multiplo ev/ebitda di 7,2/5,1 volte e a un prezzo/utile adjusted di 14,6/13,9 volte contro le 22/19 volte della rivale Deere”, riporta MF Milano-Finanza

L’APPOGGIO DELLA LEGA

Ma dividendi ricchi a parte, fin da subito, la notizia di una eventuale cessione di Iveco ai cinesi, ha preoccupato, ai tempi del Conte bis, maggioranza ed opposizione.

Nelle scorse ore anche Matteo Salvini, leader della Lega, ha invocato, riporta il Sole 24 Ore, un intervento del Governo: “Impensabile vendere Iveco alla Cina, la Lega chiederà con forza che il Governo intervenga per tutelare un’azienda così importante”.

IL POST DI TAJANI (FORZA ITALIA) SU IVECO E CNH

Pure i vertici di Forza Italia seguono il dossier e si attendono dal governo Draghi una posizione netta: “#Iveco produce camion e autobus che rappresentano un’eccellenza italiana nel mondo, da’ lavoro a migliaia di famiglie in 16 diversi stabilimenti produttivi. Non può e non deve finire in mani cinesi, qualunque sia l’offerta di FAW, la società cinese partecipata dal governo. Sosterremo ogni iniziativa del governo per difendere Iveco, i suoi dipendenti e le regole del libero mercato anche con l’utilizzo del golden power, se necessario”, ha scritto su Facebook Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia.

GUGLIELMO EPIFANI (LEU): E’ IL CASO DI UTILIZZARE IL GOLDEN POWER

Anche Liberi ed Uguali, tramite le parole di Guglielmo Epifani, ha invocato negli scorsi giorni la Golden Power, ed in aula a Montecitorio, rispondendo all’intervento sul tema del Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha detto: “Un’eventuale vendita del gruppo italiano al gruppo cinese gruppo Faw Jiefang determinerebbe tanti rischi dal punto di vista occupazione e per una parte importante del nostro sistema manifatturiero, oltre al fatto che Iveco è impegnato nel processo di elettrificazione dei camion e nel progetto sull’idrogeno”.

“L’Italia rischia così di perdere un pezzo di innovazione anche perché non c’è nessuna certezza che una volta acquisita la rete commerciale, il know how l’azienda cinese non sacrifichi poi il paese nel quale sono intervenuti. L’Italia non può permetterselo e per impedire di perdere un pezzo importante forse è il caso di utilizzare uno strumento che il governo si è dato: la golden power”, ha aggiunto l’ex numero uno della Cgil e ora esponente di punta del partito Leu che sostiene il governo Conte.

DAVIDE GARIGLIO (PD): QUESTO SISTEMA NON TUTELA IMPRENDITORI

Ad intervenire sul tema, come riporta il Corriere della Sera, è anche il deputato Davide Gariglio (Pd): “Questo è un sistema che non aiuta gli imprenditori. Chi garantisce che, una volta venduta Iveco, qua siano mantenute testa e produzione? Lo Stato deve andare a trattare e sapere cosa succede. E se non ha garanzie piuttosto compra”.

JESSICA COSTANZO (M5S): ACCENDIAMO I RIFLETTORI

A chiedere un Governo più reattivo a difesa delle aziende e di Iveco è stata anche Jessica Costanzo (M5S): “Siamo stati un po’ troppo zitti senza essere protagonisti, se pensiamo solo a Stellantis sappiamo che lo Stato francese ha una percentuale che farà valere, mentre noi non ci siamo, eppure gli strumenti utilizzabili in questo senso ci sono: accendiamo i riflettori o c’è il rischio di arrivare troppo tardi”.

UN’INTERROGAZIONE DI ADOLFO URSO (FDI) SU IVECO

Anche Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia, ha presentato, ai tempi del Conte Bis, un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

“Iveco rappresenta un’importate realtà del sistema industriale italiano, e, in particolare, la Iveco Defence per il settore strategico della difesa nazionale, e, pertanto, appare necessario un immediato intervento al fine di evitare la cessione di tali società a gruppi integralmente stranieri”, scrive Urso nell’interrogazione, in cui chiede: “se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano assumere al fine di tutelare e difendere la produzione di Iveco in Italia, e, in particolare, quella di Iveco Defence”.

L’ANALISI DEL PROF. BASSANI

“Sicuramente l’operazione sarà oggetto di notifica, ormai si notifica tutto. Ma il settore degli autoveicoli civili oggi non rientra nella lista di settori coperti dal golden power, è fuori dal perimetro – ha commentato Fabio Bassan, professore di Diritto internazionale dell’Economia all’Università di Roma Tre – servirebbe un provvedimento normativo che integri la lista, altrimenti è difficile immaginare un appiglio”.

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