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Leonardo Telespazio

Come voleranno Leonardo e Telespazio con i maxi droni civili

I droni entrano nella gestione del traffico aereo: è l'obiettivo di Urano, il progetto di ricerca, finanziato dall’Asi con il supporto tecnico di Enav, e realizzato da Telespazio in collaborazione con Leonardo

 

Droni integrati nello spazio aero civile.

È l’obiettivo di Urano (Uas/Rpas integrAti Nel sistema ATM NaziOnale): il progetto di ricerca, finanziato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), con il supporto tecnico di Enav, e realizzato da Telespazio — una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%) in collaborazione con Leonardo.

Il progetto è giunto alla fase dei test di volo. Attraverso l’uso di sistemi Gnss, quali Gps, Egnos e Galileo, l’inserimento nel sistema di gestione del traffico aereo dei velivoli a pilotaggio remoto con peso al decollo superiore di 150 kg e utilizzati per operazioni civili.

Il 6 maggio Leonardo e Telespazio hanno presentato il sistema ed effettuato un test con l’elicottero a controllo remoto SW-4 Solo di Leonardo nell’aeroporto di Grottaglie. Nel sito tarantino, oltre ai test di volo, sono state sviluppate e testate le soluzioni di Urano.

“Con i nostri sistemi, che stanno evolvendo grazie all’introduzione di nuove tecnologie abilitanti, quali Intelligenza Artificiale e Big Data, siamo in grado di progettare nuove soluzioni per rispondere alle sfide legate all’integrazione dei droni nello spazio aereo civile” ha commentato Laurent Sissmann, Senior Vice President Unmanned Systems Leonardo.

“Un’evoluzione che si inserisce in un mercato promettente, considerato che lo scorso anno, nonostante l’impatto della pandemia, il valore di mercato per i droni professionali è stato vicino ai 100 milioni di euro” evidenzia il Sole 24 Ore.

Tutti i dettagli.

L’OBIETTIVO

L’obiettivo del progetto Urano è “garantire standard di sicurezza adeguati e massima precisione in ogni fase di volo attraverso l’utilizzo di sistemi di navigazione satellitare, in particolare di Galileo, ai velivoli a pilotaggio remoto Rpas e Uas, integrandoli nel sistema nazionale di gestione del traffico aereo Atm” specifica la nota congiunta.

IL FINANZIAMENTO DELL’ASI

“Il progetto Urano è finanziato nell’ambito del Programma Nazionale di navigazione Satellitare per l’Aviazione Civile, definito dall’Agenzia Spaziale Italiana e l’Ente Nazionale per l’Autorizzazione al Volo, che ha l’obiettivo di favorire sviluppi tecnologici ed applicativi derivanti dall’implementazione della navigazione satellitare all’interno dei sistemi di Air Traffic Management, con benefici in termini di aumento della capacità di traffico, incremento della sicurezza e dell’accuratezza della Navigazione” ha spiegato Roberto Formaro, Direttore Programmi dell’Agenzia Spaziale Italiana.

LA PROGETTAZIONE E LO SVILUPPO AFFIDATI A TELESPAZIO E LEONARDO

Con il supporto dei partner Planetek e Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA), Leonardo e Telespazio hanno condotto le attività di ricerca, attraverso la progettazione, lo sviluppo, la verifica e la validazione di un sistema prototipale per sperimentare e dimostrare i vantaggi dell’uso dei sistemi di navigazione satellitare per le missioni di droni integrate nel sistema ATM.

LE MISSIONI

“Quale è la ricaduta finale di tutto questo? La consegna di beni, il monitoraggio di infrastrutture alle quali ci si può avvicinare con i droni senza l’intervento umano, la fornitura di beni medicali in una situazione di emergenza, i servizi innovativi. Circa la messa a regime del sistema, bisogna aspettare la definizione della parte delle regole che deve andare insieme a quella tecnologica” segnala il Sole 24 Ore.

IL CONTRIBUTO DI ENAV

Nell’ambito del progetto, Enav ha partecipato fornendo le necessarie attività di supporto, monitoraggio e revisione tecnica delle operazioni. “Possiamo ormai parlare di un nuovo percorso intrapreso da Enav, quello dell’Urban Air Traffic Management. Stiamo lavorando per l’integrazione tra due Layer fondamentali come il controllo del traffico convenzionale e quello dedicato ai droni” ha dichiarato Maurizio Paggetti, Chief Operating Officer Enav e ad di D-Flight.

LE PROVE DI VOLO CON L’ELICOTTERO SW-4 SOLO

Le prove di volo sono state eseguite con l’elicottero a controllo remoto SW-4 Solo di Leonardo. In particolare, il dimostratore multiruolo a pilotaggio opzionale ha consentito lo sviluppo e la customizzazione di strumenti come Il Virtual Cockpit, un’interfaccia da cui è possibile monitorare le performance GNSS durante l’operatività di un drone; il Tool di Monitoring GNSS, con cui è possibile monitorare le performance dei sistemi di navigazione nelle aree geografiche di interesse e l’integrazione dei segnali provenienti dal drone e dei parametri GNSS direttamente sulla piattaforma utilizzata per le operazioni di controllo del traffico aereo.

L’USO DELLE COSTELLAZIONI INCREMENTA LA PERFORMANCE

Durante il progetto è stato sviluppato un prototipo dimostratore basato su un sistema GNSS in configurazione a doppia costellazione, in grado di sfruttare le caratteristiche del sistema Gps/Egnos e l’upgrade in termini prestazionali di Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo. I risultati ottenuti mostrano come sia Gps/Egnos che Galileo costituiscano un elemento fondamentale nel garantire livelli di safety consoni ai servizi che potranno essere sviluppati con l’utilizzo di tali velivoli.

Quindi “I risultati ottenuti dai test hanno evidenziato il valore delle prestazioni del prototipo dimostratore sia nella configurazione con l’uso di Gps/Egnos che in quella con Galileo. I risultati mostrano chiaramente come l’uso delle costellazioni, nella configurazione denominata multi-costellazione, incrementi le performance e il livello di integrità del dato di posizione, assicurando un livello di safety adeguato e in linea con i requisiti di missione e di operatività” ha sottolineato Marco Brancati, responsabile Innovation and Technological Governance di Telespazio.

VERSO LA CERTIFICAZIONE

Infine, il prossimo step è la certificazione e standardizzazione del sistema.

“Le attività condotte hanno già fornito la possibilità di collezionare dati, esperienze operative e raccomandazioni per affrontare le prossime attività di certificazione e standardizzazione per l’integrazione dei velivoli a pilotaggio remoto con i sistemi di controllo e gestione del traffico aereo, anche in spazio aereo controllato e non segregato” ha concluso Roberto Formaro, Direttore Programmi dell’Asi.

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