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Droni

Leonardo-Finmeccanica, ecco che cosa farà con Enav e Poste Italiane sui droni

Con D-Flight di Leonardo-Finmeccanica ed Enav nasce la piattaforma per il controllo del volo dei velivoli senza pilota, un mercato da sette milioni di droni a uso ricreativo e altri quattrocentomila utilizzati a fini commerciali da qui al 2050 solo in Europa

Una piattaforma per il controllo del volo dei droni. Si chiama D-Flight ed è l’idea lanciata da Enav assieme a Leonardo-Finmeccanica, Telespazio e Ids per sperimentare, a partire da settembre, il controllo remoto dei voli.

DI COSA SI OCCUPA D-FLIGHT DI LEONARDO-FINMECCANICA ED ENAV

L’oggetto sociale della società è “lo sviluppo ed erogazione di servizi di gestione del traffico aereo a bassa quota di automobili a pilotaggio remoto” e delle altre tipologie che rientrano negli UAV (Unmanned Aerial Vehicles), compresa “qualsiasi attività comunque connessa o complementare”. Per il conseguimento dell’oggetto sociale “la società può compiere tutte le operazioni che risultino necessarie” come, ad esempio “l’acquisto e la detenzione di partecipazione in altre società o enti”.

ECCO L’AUMENTO DI CAPITALE CON LEONARDO-FINMECCANICA

Nel frattempo a fine febbraio è stato sottoscritto l’aumento di capitale della D-Flight per un importo pari a 6,6 milioni di euro, il capitale di D-Flight sarà detenuto per il 60% da ENAV e per il 40% da Leonardo, Telespazio ed IDS.

LEONARDO COME PARTNER INDUSTRIALE. AVRÀ IL COMPITO DI PROGETTARE IL SISTEMA E I SOFTWARE

Oltre a coordinare il team industriale, Leonardo ha la responsabilità della progettazione del sistema, in qualità di System Integrator, e dello sviluppo della gran parte dei servizi software, assicurando livelli di sicurezza adeguati in base ad un approccio “security by design”.

Il partner industriale era stato individuato nel maggio 2018 a conclusione di una procedura di gara avviata in seguito alla sottoscrizione della convenzione tra il regolatore Enac ed il provider di servizi del traffico aereo nazionale Enav.

Con la convenzione Enav si era impegnata a sviluppare e implementare un sistema di gestione del traffico aereo specifico per gli UAV e a definire le modalità di erogazione dei servizi mediante lo sviluppo di una piattaforma che, integrando molteplici ed articolate tecnologie, garantisse la movimentazione sicura dei velivoli a pilotaggio remoto.

Ciò anche in virtù della mission istituzionale della stessa Enav attiva nella gestione del traffico aereo in sicurezza che l’ente mira a far coesistere con le esigenze della nuova tipologia di traffico, per consentire l’impiego dei droni in un numero crescente di servizi anche di pubblica utilità, garantendo i massimi livelli di sicurezza.

ANCHE POSTE È DELLA PARTITA: SI PUNTA ALLA CONSEGNA DEI PACCHI VIA DRONE MA NON PRIMA DEL 2022

“Tra le aziende coinvolte nel progetto, supportato dalla Ue con un finanziamento di 2 milioni, ci sono le Poste Italiane. E questo perché tra le iniziative sperimentali ci sarà la consegna dei pacchi attraverso i droni, che partirà in una prima fase nelle aree rurali e difficile da raggiungere”, ha sottolineato in un recente articolo il Sole 24Ore. Anche se ci vorrà tempo come ha chiarito l’ad di Enav, Roberta Neri, al quotidiano di Confindustria: “Il percorso cammina di pari passo con l’evoluzione regolamentare alla quale lavora l’Enac e che prende a riferimento anche l’esito della sperimentazione e dell’evoluzione tecnologica”. Perciò, affinché il servizio possa essere a tutti gli effetti operativo “bisognerà attendere il 2022”. Enav, ha scritto ancora il Sole24Ore, conta infine “di vendere i servizi a supporto del controllo remoto dei droni per avere una fonte di ricavo dalle attività non regolate e anche per esportare all’estero questo kow-how”.

PERCHÉ NASCE IL PROGETTO D-FLIGHT

La domanda di servizi realizzati attraverso l’impiego di droni ha infatti tassi di crescita esponenziali, con enormi potenzialità di generare benefici sociali, economici ed ambientali. Per tale ragione l’Unione Europea ha lanciato un ambizioso piano per favorire il consolidamento di questo nuovo mercato, in particolare attraverso lo sviluppo in Europa del sistema U-space, che consentirà l’esecuzione di operazioni complesse con droni con un alto grado di automazione in tutti i tipi di ambienti operativi, comprese le aree urbane. D-Flight rappresenta proprio la risposta dell’industria italiana alla sfida lanciata dall’Ue.

OLTRE 7 MILIONI DI DRONI PREVISTI IN EUROPA NEL 2050

Il settore è destinato, infatti, a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni, con stime che vedono in circolazione sette milioni di droni a uso ricreativo e altri quattrocentomila utilizzati a fini commerciali da qui al 2050 solo in Europa.

NEL 2019 REGISTRAZIONE ESTESA A TUTTI GLI OPERATORI

Entro il 2019, in vista della pubblicazione del nuovo regolamento EASA, la registrazione dei droni sarà estesa a tutti gli operatori, indistintamente dall’impiego ricreativo o professionale dei loro droni. Inoltre, sarà resa disponibile una app per i dispositivi mobili, per il lancio del servizio di identificazione elettronica ed un servizio di validazione dell’intento di volo e supporto al processo autorizzativo, ove richiesto sulla base delle regole vigenti.

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