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Libia

Come si muove Macron per non far cappottare Renault-Nissan

Ecco le ultime novità sulle trattative tra Francia e Giappone su Renault-Nissan

 

Emmanuel Macron tenta di puntellare la scricchiolante alleanza fra Nissan e Renault. Ieri, il presidente francese ha incontrato il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, a Tokyo, con due giorni di anticipo rispetto all’inizio del G20 di Osaka.

CHE COSA HA DETTO MACRON SU RENAULT-NISSAN

Prima del bilaterale Macron ha definito l’alleanza Renault-Nissan «un fiore all’occhiello» e ha auspicato che «tutti siano pienamente impegnati» nello sviluppo «di sinergie e collaborazioni per renderla più solida di fronte alla concorrenza internazionale».

I RAPPORTI FRA RENAULT E NISSAN

Parole che, al contrario, sembrano rivelare rapporti interni allo stato tutt’altro che solidi. Tanto che l’inquilino dell’Eliseo si è sentito in dovere di ricordare che «è un gruppo francese ad aver salvato un gruppo giapponese nel rispetto delle tradizioni e degli equilibri».

LA STORIA

Nel 1999 Renault salvò Nissan in grave crisi finanziaria, acquisendo una partecipazione del 36,8% nel costruttore giapponese (poi salita al 43,5%) e dando vita a un’alleanza industriale. In vent’anni, tuttavia, i rapporti di forza nel gruppo si sono capovolti: oggi è Nissan a trainare le vendite del gruppo e soprattutto a possedere le tecnologie per l’elettrificazione.

I FATTI

Un nuovo equilibrio che la casa nipponica vuole ora vedere riflesso anche nella struttura azionaria, considerata sbilanciata a favore dei francesi. Non a caso, nell’assemblea di martedì il ceo di Nissan, Hiroto Saikawa, ha fatto notare che sarebbe necessario rivedere le partecipazioni incrociate fra Nissan e Renault.

CHE COSA SI DICE IN FRANCIA

«Per soddisfare Nissan, Renault dovrebbe scendere al 20-25% della casa giapponese», ha confidato una fonte a Les Echos, «è il solo modo di rimettere in corsa l’alleanza e di garantirne la continuità. L’ideale sarebbe riuscirci nelle prossime settimane».

LE DIFFICOLTA’

Difficile, però, che Renault – di cui lo Stato francese è primo azionista con il 15% – possa risolversi a una simile decisione che porterebbe a perdere il controllo su Nissan e, in prospettiva, al possibile tramonto dell’alleanza. I giapponesi potrebbero fare leva sulla fusione Fca-Renault, dando il loro benestare all’operazione in cambio di una riduzione della partecipazione francese.

LE PRIORITA’ PER PARIGI

Lo Stato transalpino ha però più volte ribadito che la priorità per la Losanga resta l’alleanza con Nissan, non sacrificabile sull’altare di una combinazione con il Lingotto. Posizione a cui anche i vertici di Renault sembrano essersi allineati. «Oggi non ci sono trattative, la ripresa dei negoziati è un’ipotesi totalmente ipotetica», ha avvertito il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, che pure ha sempre difeso l’operazione con Fca.

LO SCENARIO

In attesa delle determinazioni della politica, insomma, il Lingotto resta alla finestra, anche se fra i tre costruttori seduti al tavolo pare quello con maggior urgenza di chiudere l’affare.

(estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza; qui l’articolo integrale)

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