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Industria Italiana Autobus

Come sbanda Industria Italiana Autobus (Iia) di Invitalia e Leonardo

Tutte le incertezze sul futuro di Industria Italiana Autobus (Iia)

 

Incertezza. È questa la parola che descrive bene il futuro di Industria Italiana Autobus (Iia). La società ha adeguato la produzione e l’offerta, ma manca la domanda. Che gli investimenti di Leonardo ed Invitalia vadano persi?

Il Mise proverà a sensibilizzare le amministrazioni pubbliche, ma non c’è nessuna certezza sulle nuove commesse. Tutti i dettagli.

MANCANO COMMESSE

La società, controllata da Invitalia (maggior socio singolo), Leonardo e il gruppo turco Karsan, non ha nuove commesse. L’azienda ha partecipato a diverse gare aperte a febbraio di quest’anno, tra cui quelle indette da Consip, ma gli esiti si avranno non prima dell’inizio dell’estate.

LA SCARSA DOMANDA

La questione è ben più complicata di quelli che sono i meri tempi. “In questi anni abbiamo agito con fermezza e determinazione per risollevare dalle ceneri una produzione italiana di autobus”, denuncia Ferdinando Uliano, Segretario nazionale Fim Cisl. “Il ruolo attivo del governo, anche attraverso l’azione diretta di Invitalia e Leonardo, con gli investimenti attuati in IIA per adeguare la capacità produttiva e la sua qualità, per sviluppare il parco prodotti nelle versioni più compatibili con l’ambiente non trovano riscontro con una risposta adeguata della domanda pubblica delle varie amministrazioni nel breve periodo”.

LA GARA CONSIP

Anche gli oltre 224 autobus della gara Consip 2017 non sono stati opzionati dalle amministrazioni locali, affermano il sindacato.

LA CASSA INTERGRAZIONE

Le incertezze e le mancate commesse hanno portato alla richiesta di Cassa integrazione da parte di Industria italiana autobus. Nel frattempo, l’azienda prosegue i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza degli stabilimenti di Bologna e Flumeri.

LE RICHIESTE DI FIM CISL

Ed è per tutto questo che “Abbiamo chiesto al ministero dello sviluppo economico di assumersi la responsabilità di agire con maggiore coordinamento sulle amministrazioni locali per agire sul fronte della domanda, sia per gli ordini Consip 2017 sia per le gare future, per una coerenza complessiva sulla mobilità compatibile sia per gli aspetti ambientali che per quelli sociali, strettamente correlati alla territorialità delle produzioni”, afferma Uliano.

OBIETTIVO: PUNTARE ALLE PROSSIME GARE

“Gli investimenti di IIA sul parco prodotti è in grado già dal 2022 di partecipare alle nuove gare sui prodotti elettrici,  dobbiamo fare in modo che le gare attive fino al 2026 siano acquisite dalle produzioni del nostro Paese”, chiede Uliano.

L’IMPEGNO DEL MISE

Della questione si è parlato nei giorni scorsi al Mise. Ed il viceministro Alessandra Todde si è impegnata di fronte alle organizzazioni sindacali di intervenire anche sul ministro degli Affari regionali. L’obiettivo, spiega la sigla sindacale, è “sensibilizzare le amministrazioni pubbliche ad agire sulle aziende di trasporto pubblico per promuovere un’azione sinergica sul fronte della mobilità pubblica”.

“Abbiamo chiesto di prevedere una convocazione a breve del tavolo per verificare le evoluzioni rispetto agli impegni presi”, aggiunge Uliano.

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