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Air France

Come ballano e tagliano Lufthansa, Air France, EasyJet e Ryanair

La crisi da coronavirus costringe le compagnie aeree a tagliare il personale: cosa succederà a Lufthansa, Air France, EasyJet e Ryanair

 

Dai big alle low cost. Covid-19 ha duramente colpito il business delle compagnie aree che sono state costrette a lasciare a terra i velivoli e che ora fanno i conti con una ripartenza lenta. Numero dei voli e numero di passeggeri torneranno ai livelli pre-crisi (sanitaria ed economica) solo nel 2022, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, nemmeno estate e turismo contribuiscono ora a far volare le prenotazioni.

E così da Lufthansa ad Air France, da EasyJet a Ryanair, sono previsti consistenti licenziamenti in arrivo.

LA CURA DI DIMAGRIMENTO DI LUFTHANSA (CHE HA USUFRUITO DEGLI AIUTI DI STATO)

A pensare ad una cura dimagrante importante, nonostante il via libera degli azionisti al piano da 9 miliardi di euro di aiuti statali è Lufthansa. La compagnia tedesca, infatti, dopo l’approvazione del piano che prevede l’entrata del governo come primo azionista (silente) ha firmato un accordo con il sindacato degli assistenti di volo Ufo per risparmi fino a 500 milioni di euro. Tra le misure, il congelamento degli stipendi, pre-pensionamenti e periodi di cassa integrazione per steward e hostess.

26 MILA ESUBERI?

Ma non solo. La compagnia tedesca ha in previsione anche un importante taglio di aerei, almeno 100 in meno alla fine dell’emergenza. E tutto questo di tradurrà, ovviamente, in esuberi: con una flotta ridimensionata, si calcola che saranno 26mila le eccedenze stimate in tutto il gruppo.

AIR FRANCE TAGLIA 7.500 POSTI

Anche sulle alte scrivanie di Air France, che fa parte del gruppo Air France-KLM, c’è il dossier tagli. L’azienda ha messo a punto un piano da presentare ai sindacati (molto probabilmente venerdì 3 luglio) in cui sono previsti tagli per 7.500 posti di lavoro nei prossimi due anni.

La scure si abbatterà su 6.500 posti di lavoro presso Air France – che rappresentano poco meno del 15% dei dipendenti – e altri 1.000 posti di lavoro presso la sua controllata HOP!.

ANCH EASYJET RIDIMENSIONA PERSONALE

Covid costringe anche EasyJet a rivedere il business plan. La compagnia inglese potrebbe chiudere le basi a Stansted, Southend e Newcastle e ridurre il personale fino ad un terzo. Ben 727 piloti, secondo il sindacato Balpa, sono a rischio licenziamento, dopo che già 1.300 membri dell’equipaggio hanno perso il lavoro.

Le previsioni dei tagli sono molto più alte: la low cost potrebbe ridurre, infatti, fino a 4.500 posti di lavoro. Si teme che la domanda aerea torni ai livelli pre-crisi solo nel 2023.

COSA FARA’ RYANAIR

Anche Ryanair ha in programma importanti tagli, di personale e di stipendi. Dopo la crisi del coronavirus, la società sta pianificando di tagliare 3.500 posti di lavoro e di ridurre le retribuzioni del personale fino a un quinto. Anche l’amministratore delegato, Michael O’Leary, ha tagliato del 50% il suo stipendio fino alla fine di marzo del prossimo anno.

In attesa che al 2022 il numero di passeggeri o i prezzi tornino ai livelli pre-coronavirus, la compagnia area ha deciso di tagliare il 15% della sua forza lavoro di 20.000 dipendenti.

RYANAIR CHIUDE BASI?

La compagnia, in risposta alla crisi pre-Covid, potrebbe chiudere un certo numero di basi in tutta Europa fino alla ripresa dei viaggi aerei.

“Se non si trova un vaccino, allora chiaramente potremmo dover annunciare altri tagli e tagli più profondi nel futuro”, ha detto O’Leary alla Bbc.

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