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Cina, ecco come Huawei farà concorrenza a Didi nella mobilità

La cinese Huawei ha annunciato un nuovo servizio di ride-hailing. Petal Chuxing opererà sul sistema operativo appena aggiornato dell'azienda tecnologica, Harmony OS 3

Huawei lancia il suo servizio di mobilità condivisa Petal Mobility.

Durante il mega evento del 27 luglio il colosso tech cinese ha presentato al mondo tanti nuovi dispositivi Huawei ma non solo. La società ha anche annunciato ufficialmente il suo servizio di ride-hailing, Petal Mobility. Il servizio potrà essere eseguito su più dispositivi basati sul sistema operativo di Huawei HarmonyOS, inclusi smartphone, orologi, tablet e PC.

Inoltre, il gigante tecnologico cinese ha presentato all’evento anche il sistema operativo HarmonyOS 3.0, che alimenta anche la cabina di pilotaggio intelligente HarmonyOS di Huawei installata sui veicoli di AITO. Aito è il marchio di veicoli elettrici creato congiuntamente da Huawei e da Seres.

Dunque Huawei prosegue la sua incursione nel settore della mobilità.

Mentre Huawei ha affermato che Petal Chuxing “non mira a competere con nessuno”, l’app segna l’ingresso dell’azienda in un campo guidato da Didi Chuxing, la società cinese recentemente multata per 1,2 miliardi di dollari dalle autorità di regolamentazione di Pechino a seguito di un’indagine sulla sicurezza informatica durata un anno.

Tutti i dettagli.

COS’È PETAL MOBILITY

Petal Mobility è una piattaforma di servizi di ride-hailing online con flotte di veicoli di terze parti.

In esecuzione su HarmonyOS 3, la nuova app è compatibile con diversi dispositivi Huawei, inclusi smartphone, orologi e tablet, secondo quanto affermato dalla società.

La piattaforma integrerà la tecnologia di localizzazione interna ad alta precisione e la tecnologia delle mappe AR. Il servizio di richiesta passaggi è attualmente ancora nella fase di beta test chiuso, limitando la sua portata a quattro città in Cina, vale a dire Pechino, Shenzhen, Nanchino e Hangzhou.

LA STRATEGIA DI HUAWEI

La decisione di Huawei di portare avanti il ​​suo sistema operativo auto-sviluppato e introdurre un servizio di ride-hailing arriva mentre la società lotta per rilanciare la sua attività di consumo, impattata dalle sanzioni statunitensi, sottolinea Scmp.

LA CONCORRENZA ALLA CINESE DIDI

Con Petal Mobility, il gigante tecnologico cinese dovrà farsi spazio in un settore dominato dal colosso dei trasporti pubblici Didi, la ‘Uber cinese’.

Anche se negli ultimi tempi la pressione normativa da parte dei regolatori cinesi ha colpito l’attività domestica di Didi. L’ultima è stata la multa da 8,03 miliardi di yuan (1,2 miliardi di euro) comminata dall’autorità di regolamentazione del cyberspazio cinese, al termine di una indagine durata un anno.

Nel frattempo, la società di ride-hailing cinese ha registrato una perdita di 4,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2021. Le sue entrate sono diminuite dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Le restrizioni hanno colpito duramente Didi, intaccando il suo dominio e consentendo ai servizi di ride-hailing rivali gestiti dalle case automobilistiche Geely e SAIC Motor Corp di guadagnare quote di mercato. E ora anche Huawei si prepara a conquistare la sua fetta nel settore.

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